Dalmine. Tra le ultime novità in ambito medico del periodo, la Centrale Unica di Bergamo con sede a Dalmine ha preso il via il 6 luglio 2024 modificando radicalmente l’organizzazione della continuità assistenziale sul territorio provinciale. Ma quali sono i risultati in questi primi mesi?
Il nuovo modello di gestione, che soppianta la gestione dell’ex guardia medica, coinvolge i cittadini che necessitano di assistenza sanitaria non urgente negli orari non coperti dal proprio medico di medicina generale, principalmente tutti i giorni dalle 19 alle 8 della mattina seguente e nei prefestivi e festivi h24. Tramite la chiamata al cosiddetto Numero Europeo Armonizzato (‘NEA’, 116117) gestito da Areu, si verrà così messi in comunicazione con un operatore tecnico che collegherà la chiamata alla Centrale Unica dove rispondono i medici in continuità assistenziale che gestiranno le diverse richieste, avvalendosi anche della videochiamata, effettuando una ‘tele-visita’.
La sede centrale, nelle vicinanze del polo universitario dalminese, è dotata di 15 postazioni per gestire le chiamate di qualsiasi cittadino, all’interno della quale operano dieci medici durante il turno diurno, 4 medici in quello notturno e 3 nel serale.
Veniamo ai risultati: sono 85.770 le prestazioni gestite, delle quali 45.198 casi, dal 6 luglio 2024 al 15 gennaio 2025, con un tempo medio di presa in carico di soli 12 minuti e che tenderà ad assottigliarsi ulteriormente. Il numero medio di schede gestite durante una giornata feriale è di 133, mentre per quanto riguarda l’assistenza festiva h24, si sale a 438.
Il 51% dei ‘pazienti virtuali’ è gestito esclusivamente in consulenza telefonica o videochiamata, il 37% è stato inviato nell’ambulatorio di riferimento, il 9% si è recato in pronto soccorso, per il 2% è stato attivato il 118, mentre per il restante 1% è stata richiesta una visita domiciliare.
Numeri che fanno già capire l’importanza di questo tipo di ‘pronto intervento’, abbinato a delle tecnologie sempre più efficaci: “Questa attività – sottolinea l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso – si baserà anche sull’attività dei medici di famiglia mettendoli nelle condizioni di lavorare sempre meglio, con una centrale operativa di riferimento al quale tutti i cittadini si potranno riferire. Non mi sbaglio se dico che questa sarà il futuro dell’organizzazione del territorio. Si andrà sempre più verso lo sfruttamento della tecnologia intesa come telemedicina, cercando di arrivare ad una vera e propria applicazione, con un contatto diretto tra il medico e il cliente. L’obiettivo è di allargare sempre di più l’utilità e la copertura del servizio, cercando di includere anche i pediatri, soprattutto in determinate fasce orarie”.
Le risorse sono ampie, ma, sicuramente, vista anche la mole di lavoro, non sufficiente. Infatti, le contrattualizzazioni di medici sulla provincia sono state aumentate, da luglio ad oggi, di 55 punti percentuali: “Ci vorrà sicuramente tempo per affinare il tutto – conclude Bertolaso -, ma quello che è straordinario è l’impegno messo da tutti. Cercheremo di raccogliere quante più risorse tecniche disponibili per poter fare questo lavoro; ora siamo solo all’inizio. Stiamo studiando una nuova specializzazione in ambito medico, ossia di gestione delle situazioni complesse, arrivando a costruire una rete capillare ricca di risposte complete e rassicuranti. L’obiettivo è quello di arrivare ad ottenere, dentro questa legislatura, una centrale unica per la Lombardia. Ovviamente stiamo facendo un esperimento e piano piano lavorando; siamo ancora nel tempo in cui si deve sbagliare per poter imparare a crescere”.
Presente all’incontro a Dalmine anche il direttore del NEA, Simone Baratto che ha dichiarato: “Abbiamo creato un nuovo modello organizzativo che ha ‘stravolto’ il vecchio concetto di guardia medica: oggi abbiamo una centrale dove lavorano medici appositamente formati e che, per il 50% delle volte in cui vengono a contatto col cittadino, riescono a risolvere il problema grazie a supporti tecnologici avanzati come la videochiamata e le ricette dematerializzate che vengono inviate tramite messaggio. Questo sta diventando un modello da esportare a tutta la Lombardia”.
Sul reclutamento di nuovo personale sono concentrati molti sforzi nel corso di questi mesi. Sono stati contattati singolarmente gli specializzandi in servizio nelle tre ASST e, in collaborazione con l’Ordine dei Medici della provincia di Bergamo, tutti i neolaureati iscritti all’Ordine a partire dalla sessione estiva 2024. La pubblicizzazione dell’opportunità di candidarsi avviene anche in internet per il reclutamento dei libero professionisti. Sulla pagina LinkedIn dell’Asst Papa Giovanni XXIII, curata dall’ufficio Comunicazione, è stata pubblicata un’offerta di lavoro che ha raccolto diverse candidature. Con l’avvio della Centrale, è stato aumentato il compenso, in via progettuale e sono stati introdotti incentivi mirati per i medici di continuità assistenziale.
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