Amianto negli uffici Rai, sgombero ancora in corso a viale Mazzini: «Tanti dipendenti sono preoccupati»

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di
Maria Rita Graziani

Lo storico stabile sarà interamente evacuato entro l’1 febbraio. I giornalisti lavoreranno in smart working, gli altri dipendenti verranno dislocati nelle sedi Rai capitoline in attesa di essere trasferiti all’Eur entro maggio

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C’è preoccupazione tra i dipendenti della Rai di viale Mazzini, dopo le rilevazioni dei livelli di amianto che hanno portato allo sgombero in via precauzionale degli uffici dell’azienda. L’allarme è scattato dopo che a dicembre un guasto dell’impianto di condizionamento aveva provocato l’allagamento di alcuni uffici e la Asl, intervenuta sul posto, aveva accertato il superamento delle soglie di fibre previste dalla normativa. 

Lo sgombero, degli oltre 1000 dipendenti, è iniziato qualche giorno fa, ma al momento sono ancora tanti i lavoratori, che si recano in sede per svolgere le proprie mansioni. La Rai ha infatti tempo fino al 1 febbraio per evacuare completamente lo stabile, seguendo le disposizioni fornite dalla Asl di Roma. Il 29 febbraio è fissato un Consiglio di amministrazione che si terrà proprio nella sede di viale Mazzini.




















































«Attivare subito un protocollo sanitario»

«Ho ricevuto chiamate da un nutrito gruppo di dipendenti che sono stati a contatto diretto con l’amianto in viale Mazzini, ai quali ho raccomandato di effettuare immediatamente accertamenti sanitari. È importanti che vengano fatti esami strumentali, come tac al torace e all’addome», ha dichiarato Vincenzo Iacovino, giuslavorista esperto in materia di amianto.

Esami che, sottolinea il legale, dovranno essere ripetuti a distanza di tempo perché le fibre di amianto «sono quasi invisibili ma circolano nell’aria, e se inalate si possono inserire nei polmoni e a distanza di tempo posso causare patologie molto gravi, anche mortali». Tra queste il mesotelioma, cancro da cui era affetto lo storico giornalista e inviato di guerra Rai Franco Di Mare, morto nel maggio dell’anno scorso proprio a causa di questo male. Di Mare che aveva puntato il dito contro la Rai denunciando la presenza di amianto a viale Mazzini. Vicenda questa che nel maggio scorso si intrecciò con quella di un altro ex dipendente Rai morto di mesotelioma, Mariusz Marian Sodkiewicz. 

Il trasferimento

La presenza dell’amianto nella sede Rai di viale Mazzini è cosa nota da molti anni e per maggio 2025 era previsto il trasferimento di tutti i dipendenti presso un’altra sede all’Eur, in via Alessandro Severo, per permettere di bonificare una volta per tutte lo storico edificio della Rai. La rottura di una tubatura al primo piano dello stabile a dicembre ha però velocizzato il tutto, tanto che, fanno sapere dalla Rai, i dipendenti non rientreranno più a viale Mazzini. «Preso atto» della rilevazione effettuata della Asl Roma Uno subito dopo l’allagamento, entro l’1 febbraio, tutti i giornalisti verranno messi in smart working forzato, mentre le risorse dedicate ad altre attività che, per loro natura non possono essere svolte da remoto, verranno dislocate nelle altre sedi capitoline, da Saxa Rubra a via Teulada. 

Un doppio trasloco dunque, che fanno sapere dalla Rai, che permetterà di mettere in moto un piano immobiliare in grado di restituire (in 2-4 anni) al servizio pubblico uno stabile efficiente, un palazzo nuovo con la possibilità di essere operativo come un broadcasting internazionale. Intanto l’azienda ha chiesto di velocizzare i lavori in via Alessandro Severo per permettere ai lavoratori di tornare a lavorare in sede il prima possibile.

Il fascicolo della procura

Venerdì la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, a modello 45, ossia senza indagati né ipotesi di reato, in seguito al rilevamento dei livelli di amianto nella sede Rai di viale Mazzini. I pm capitolini sono in attesa dell’informativa dell’Asl Roma 1 e una volta che avranno ricevuto gli incartamenti valuteranno come procedere: se dovessero emergere casi di dipendenti ammalati, potrebbero ipotizzare il reato di lesioni a causa del mancato rispetto della normativa antinfortunistica.

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18 gennaio 2025 ( modifica il 19 gennaio 2025 | 11:12)

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