IL BOOM DELL’ARRAMPICATA SPORTIVA, IL NUOVO SPORT DI TENDENZA

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L’Arrampicata sportiva si è imposta come sport di moda, ma anche come stile di vita, con una accelerazione esponenziale negli ultimi anni. Viene spesso definita una disciplina sportiva “giovane”: infatti la prima esperienza di competizione internazionale di arrampicata risale al 1985 in occasione di Sportroccia a Bardonecchia. Dagli anni 80 a oggi la crescita di tutto il movimento è stata inarrestabile, fino al vero e proprio boom negli ultimi 4-5 anni, anche in corrispondenza dell’inclusione dell’arrampicata fra gli sport olimpici. Questo incremento è stato facilmente misurabile grazie all’introduzione di parecchie pareti di arrampicata all’interno di palestre polisportive e alla creazione di palestre specificamente dedicate al climbing indoor. Come Federazione abbiamo potuto anche verificare la crescita del numero dei tesserati, dai 30.000 del 2018 agli attuali 97.000.

L’arrampicata negli ultimi anni si è affrancata dall’immagine preconcetta di “sport estremo” che aveva inizialmente, specie nel contesto outdoor, e si è trasformata sempre più in una forma di fitness urbano da praticare nelle palestre cittadine, che proliferano. Ogni giorno i centri di arrampicata vedono arrivare ragazzi e adulti intenzionati a cimentarsi in questa disciplina per restare in forma, allenandosi al raggiungimento di obiettivi sempre più complessi. Arrampicare dà adrenalina, ma è anche fonte di benessere: il climbing regala una sensazione di soddisfazione, di appagamento che lo rende uno sport completo, salutare sia per il corpo che per la mente. Infatti, questa disciplina favorisce lo sviluppo di attitudini fisiche ma anche mentali, legate all’equilibrio, alla concentrazione, alla sfida positiva con se stessi, all’autostima, alla capacità di risolvere problemi con le proprie forze e il proprio ragionamento. Tutte queste caratteristiche hanno contribuito a renderlo uno sport di tendenza, che non è necessariamente teso al superamento dell’avversario, ma si arricchisce proprio del confronto costruttivo con altri atleti. Lo scopo principale non è superare l’altro, ma riuscire a risolvere problematiche, passaggi complessi, sfruttando la propria forza e il proprio cervello, e spesso il lavoro di squadra permette una più facile risoluzione di questo tipo di problemi.  

In Italia il fermento che circonda l’arrampicata sportiva è tangibile, con una crescita esponenziale in tutta la penisola. La F.A.S.I. conta nel 2024 più di 97.000 tesserati (di cui 38.000 donne).

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La crescita è costante: nel 2010 si contavano 15.000 tesserati, nel 2018 30.000, quindi nell’arco degli ultimi 6 anni la cifra è più che triplicata. Nel 2024 le società di tutt’Italia affiliate alla Federazione hanno raggiunto la cifra di 292 (di cui 48 in Lombardia, 35 in Piemonte, 29 nel Lazio, 26 in Emilia e in Trentino, 25 in Veneto, ecc.). e riceviamo ciclicamente molte nuove richieste di affiliazione da parte di Associazioni Sportive Dilettantistiche o Società sportive che intendono dedicarsi esclusivamente all’arrampicata, oppure che decidono di ampliare il range delle loro attività includendo il climbing. Le Regioni con la più alta densità di tesseramenti sono Lombardia (20.500), Piemonte (20.200), Emilia-Romagna (13.400) e Veneto (9.500).

La capitale conta 6.000 tesserati, Milano 13.000, Torino 16.000, Padova 3.300, Trento 3.200, Prato 2.900 ecc. I motivi di questa crescita sono diversi, legati in parte anche all’ingresso della disciplina nel programma delle Olimpiadi di Tokyo 2020. L’arrampicata è uno degli sport maggiormente in crescita nel mondo. Si stima che vi siano più di 5 milioni di arrampicatori solo in Europa (fonte IFSC).

L’arrampicata uno sport nato per “scissione” dall’alpinismo (come protesta hippie in California, nel parco di Yosemite) e diventato negli anni 80 arrampicata sportiva”, ovvero un’attività svolta in totale sicurezza.

L’arrampicata è diventata sport agonistico, con regole, criteri di valutazione e confronti, nel 1985 a Bardonecchia con “SportRoccia”: evento alla sua prima edizione ideato dall’architetto Andrea Mellano e dal giornalista Emanuele Cassarà. I più abili scalatori si diedero appuntamento in Valle Stretta per stabilire chi era il migliore su percorsi tracciati appositamente in falesia.

Nel 1987 arrivò il primo Rock Master, trasmesso in 7 paesi e seguito da 10.000 persone.

Da “SportRoccia” nacque la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, nel 1987 a Torino, e venne riconosciuta dal CONI come Disciplina Sportiva Associata nel 1990. Anche se contava poche centinaia di iscritti la tessera numero uno portava il nome autorevole di Riccardo Cassin. Intanto in Francia, vicino a Lione, si svolgeva la prima gara indoor, ponendo le basi per portare l’arrampicata anche lontano dalle montagne.

Nel 1988 l’Unione Internazionale Associazioni Alpine (UIAA) riconobbe l’arrampicata sportiva e diventò organizzatrice delle competizioni: nel 1989 si tenne la prima Coppa del Mondo, nel 1991 il primo Campionato Mondiale a Francoforte e nel 1992 la prima edizione del Campionato Europeo, che verranno poi ripetuti a cadenza biennale. Nel 2007 nacque la Federazione Internazionale (IFSC) sotto l’egida italiana, che oggi conta 74 federazioni nazionali. La IFSC diventò l’organizzatrice ufficiale delle gare di arrampicata sportiva al posto della UIAA, dalla quale si dissociò. Lo stesso anno la Federazione venne riconosciuta provvisoriamente dal Comitato Internazionale Olimpico. Poi a Vancouver, in occasione delle Olimpiadi invernali del 2010, avvenne il riconoscimento definitivo e l’inserimento dell’arrampicata sportiva nella lista di quegli sport tra cui sarebbe stato scelto uno da inserire nei Giochi Olimpici del 2020 a Tokyo. Nel 2016, in occasione della Sessione del CIO a Rio de Janeiro, l’Arrampicata Sportiva è stata inserita nel Programma Olimpico per i Giochi di Tokyo 2020.

Nel dicembre 2021 è stato deliberato il riconoscimento del CONI alla FASI quale Federazione Sportiva Nazionale. A giugno 2024 il para climbing è stato ufficialmente incluso nel programma sportivo delle Paralimpiadi di Los Angeles 2028, e a fine ottobre la FASI ha ottenuto anche il riconoscimento come Federazione Sportiva Nazionale Paralimpica.

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La definizione più condivisa descrive come “sportiva” l’arrampicata che non utilizza mezzi artificiali per la progressione e che viene praticata a scopo amatoriale, agonistico o come educazione motoria. Questa disciplina può essere praticata sia su pareti naturali sia su strutture artificiali, su cui i percorsi sono controllati in genere dalla base. Si utilizza una corda e dei rinvii per la sicurezza dell’arrampicatore sulle vie che raggiungono altezze più elevate, mentre sui blocchi le protezioni sono dei materassi posti opportunamente sotto agli atleti.

Le tre specialità dell’arrampicata

LEAD

La specialità di difficoltà, detta comunemente Lead, è la prima che si è sviluppata e si ispira alle scalate su falesia in ambiente naturale. Consiste nell’effettuare una scalata su vie che aumentano di difficoltà progressivamente fino a raggiungere gradi di difficoltà al limite delle capacità umane. Ad ogni presa viene assegnato un punteggio progressivo e ha 2 valori: “tenuta” se viene impugnata; “utilizzata” se dopo averla impugnata si inizia un movimento che però non permette di raggiungere la presa successiva. Il massimo punteggio si ha nell’arrivare con entrambe le mani all’ultima presa (il top) e nell’inserire la corda nell’ultimo moschettone di sicurezza.

BOULDER

La specialità chiamata boulder prende origine dal Bouldering, cioè l’arrampicare su grossi massi. Consiste nel dover arrampicare su vie basse, massimo 4 metri, di diversa difficoltà senza l’uso dell’imbragatura (l’incolumità è assicurata da materassi para cadute). Richiede uno sforzo di breve durata ma di massima intensità e prevede una serie limitata di movimenti, 7-8 in media. Bisogna partire con tutti e 4 gli arti appoggiati su prese obbligate di “start” per completare il percorso che culmina con un “top” (presa finale) che dev’essere tenuto dall’atleta in modo da dimostrare la propria stabilità. Vengono contati il numero di tentativi impiegati per raggiungere una presa intermedia chiamata “zona” e la presa alla sommità (il top) in un determinato tempo che è, in genere, di 4 o 5 minuti.

SPEED

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La specialità di velocità, detta comunemente Speed, consiste nel completare una via (detta “run”) nel minor tempo possibile. Dal 2007 la IFSC ha omologato un muro di arrampicata di 15 m dove effettuare le competizioni. La via da competizione è composta da due corsie affiancate con tracciato identico, fornite di un sistema di cronometraggio che permette agli atleti di fermare il tempo al termine della salita. La run viene scalata con corda dall’alto, utilizzando degli assicuratori automatici. Dopo un turno di qualifica, in cui si considera il miglior tempo su due tentativi, i migliori 16 si confrontano in prove ad eliminazione diretta secondo una griglia di tipo tennistico: 1-16, 2-15, e così via, finché rimangono i quattro atleti che si contenderanno il podio.

L’attuale record del mondo maschile e femminile sono stati stabiliti ad agosto 2024 alle Olimpiadi di Parigi dall’americano Samuel Watson, col tempo di 4.74” e dalla polacca polacca Aleksandra Miroslaw, che ha fermato il cronometro a 6.06”. Il primato europeo (e italiano) maschile è stato realizzato dal Campione del Mondo Matteo Zurloni (sempre nella competizione olimpica) col tempo di 4,94”. Il record italiano femminile è detenuto da Beatrice Colli, col tempo di 6,82”, realizzato anch’esso a Parigi 2024.

La Speed inoltre ha infinite declinazioni che portano a una sempre maggiore spettacolarità. Recentemente si è svolta la manifestazione “Speed 4 Madrid” dove è andata in scena la 4 Lanes Speed, ovvero una competizione di velocità in verticale a 4 corsie, che rappresenta il futuro della disciplina, perché probabilmente sarà la nuova formula olimpica. Ma è stata sperimentata anche la Staffetta, ovvero una sfida a squadre. Entrambi questi format verranno testati in forma ufficiale nel 2025 ai World Games in Cina.

Un settore operativo della FASI si dedica specificamente al para climbing, riferito ad atleti portatori di disabilità visive e motorie, e allo special climbing, relativo a soggetti portatori di disabilità cognitive ed intellettive. I progetti di special climbing della FASI sono attività di promozione della salute, di prevenzione e di riabilitazione, sia in età evolutiva (per le diverse problematiche dell’area della disabilità o dell’area psico-sociale) sia con adulti in ambito psico-sociale, psichiatrico e delle dipendenze. Il fine di tali progetti è prioritariamente riabilitativo e terapeutico, teso a favorire la cura e l’inclusione sociale delle persone.

L’attività con ragazzi con disabilità è iniziata nei primi anni del 2000, principalmente come attività scolastica ed è nel 2008 che per la prima volta in occasione dei Campionati studenteschi il MIUR ha riconosciuto ufficialmente le categorie per studenti con disabilità. Nel 2010 la FASI ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del CIP e nello stesso anno in provincia di Bologna è stato organizzato il primo Campionato Italiano riservato ad atleti con disabilità. Nel 2017 poi è stato firmato il protocollo d’intesa con la FISDIR, la Federazione che si occupa dell’attività sportiva agonistica per gli atleti con disabilità intellettiva relazionale.

Negli ultimi tre anni è stato adottato un preciso protocollo di classificazione, è stato creato un circuito di Coppa Italia composto da tre tappe, è stato valorizzato il Campionato Italiano dedicato alla specialità, sono state stimolate le società affiliate ad informare i propri atleti sulle possibilità di svolgere anche l’attività agonistica e sono cresciute le attività di reclutamento, gli Open Day. Siamo passati da 75 tesserati CIP (fra agonisti e praticanti amatoriali) nel 2020 a 185 nel 2024, di cui 56 atleti agonisti.

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Ad ottobre 2024 il Consiglio Nazionale del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) ha riconosciuto la F.A.S.I. come Federazione Sportiva Nazionale Paralimpica, delegandola alla gestione tecnica, organizzativa, formativa e finanziaria dell’arrampicata sportiva a livello nazionale ed internazionale per gli atleti con disabilità. Tale importante risultato segue la notizia arrivata a giugno della storica inclusione del para climbing fra i 23 sport che saranno presenti alle Paralimpiadi di Los Angeles 2028

Ad aprile 2024 è stato presentato un importante progetto di inclusione sportiva e sociale presso la struttura “Cristallini 73” – ex mendicicomio, nel cuore del Rione Sanità di Napoli. Tale progetto, a cui lavorano in sinergia tre Fondazioni (Ebbene, Mazzola e Comunità San Gennaro), permette a bambini e giovani di avvicinarsi allo sport in un quartiere difficile della città. La disciplina di arrampicata sportiva è stata introdotta con l’inaugurazione di una parete donata dalla Fondazione per permettere ai giovani del quartiere di sperimentare questa disciplina. La pratica sportiva viene svolta in collaborazione con il Gruppo Sportivo Fiamme Oro, regalando a bambini e ragazzi un’attività motivante e densa di soddisfazioni.

Il fatto che l’arrampicata abbia accresciuto l’offerta sportiva presente al Rione Sanità è motivo di orgoglio per la FASI, che è diventata parte integrante del progetto, replicato poi nel nuovo Centro sportivo di Caivano (NA). L’ex Centro sportivo Delphinia, che era simbolo di incuria, degrado e violenza, è stato affidato a Sport e Salute e poi alle Fiamme Oro della Polizia di Stato, per diventare un terreno di sport e riscatto. La Federazione è fiera che l’arrampicata sia presente in questo centro, così come al Rione Sanità, per contribuire sempre più alla rinascita sociale di questi contesti e possa diventare veicolo di crescita sportiva ed educativa per i bambini e i giovani di questo territorio.

L’arrampicata sportiva è presente nel panorama olimpico a partire da Tokyo 2020, edizione in cui è stata assegnata un’unica medaglia per genere per le 3 specialità combinate. Alle Olimpiadi di Parigi 2024 sono state attribuite due medaglie per genere, una per la Speed e una per la combinata Boulder+Lead. La speranza è che nelle future Olimpiadi di Los Angeles, nel 2028, anche Boulder e Lead vengano splittate, in modo da avere una medaglia per ciascuna specialità, valorizzandole e premiandole separatamente.

Alle Paralimpiadi di LA2028 sarà inoltre presente il para climbing, garantendo visibilità anche a questo settore sportivo in continua crescita.

Ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 Matteo Zurloni, dopo una qualifica da incorniciare, con tanto di record europeo, si è piazzato in 6° posizione nella prima finale olimpica di Speed della storia. Sempre nella Speed l’azzurra Beatrice Colli si è classificata al 9° posto. In Combinata Boulder+Lead Camilla Moroni e Laura Rogora si sono piazzate rispettivamente al 12° e 18° posto.

In Coppa del Mondo Boulder 1 argento per Camilla Moroni a Keqiao

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In Coppa del Mondo Lead 1 argento per Laura Rogora a Briancon

In Coppa del Mondo Speed 1 oro per Fossali nella tappa di Briancon e record europeo per Zurloni a Chamonix.

Matteo Zurloni ha conquistato il secondo posto nel ranking di Coppa del Mondo Speed assoluta, e Ludovico Fossali ha agguantato un 4° posto di tutto rispetto.

In Coppa del Mondo Paraclimbing sono stati conquistati 5 ori, 2 argenti e 3 bronzi. A Salt Lake City: oro per Kammerer e argento per Capovilla, a Innsbruck oro per Bredice e Cavina, argento per Capovilla e bronzo per Martin, ad Arco oro per Bredice e Capovilla, bronzo per Cavina e Lomagistro.

Spedizione italiana di enorme successo ai Campionati Europei di Villars: il Team italiano ha conquistato il secondo posto nel medagliere, grazie ai fantastici risultati dei nostri atleti. Ludovico Fossali è diventato il nuovo Campione Europeo di Speed, Matteo Zurloni il vice-Campione d’Europa, Giulia Randi ha conquistato il bronzo continentale. Laura Rogora ha conquistato il titolo di Campionessa Europea nella Lead e si è aggiudicata anche il titolo di Campionessa Europea in Combinata.

Grandissime soddisfazioni anche dal Paraclimbing: la spedizione azzurra si è conclusa infatti con 6 medaglie, di cui 3 argenti (David Kammerer, Lucia Capovilla, Fiamma Cocchi) e 3 bronzi (Elisa Martin, Chiara Cavina, Tommaso Mazzotti).

Nelle 5 tappe di Coppa Europa Speed gli azzurri hanno conquistato 3 ori, 5 argenti e 4 bronzi: a Lublin oro per Zodda, argento per Colli e Robbiati, a Mezzolombardo oro per Fossali e Randi, bronzo per Rontini, ad Augsburg argento per Robbiati, bronzo per Sara Strocchi, ad Innsbruck bronzo per Strocchi, a Casalecchio di Reno argento per Fossali e Fiorio, bronzo per Randi.

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Luca Robbiati ha conquistato l’oro in Coppa Europa Speed assoluta. Ludovico Fossali e Sara Strocchi hanno conquistato il Bronzo di circuito.

In Coppa Europa Boulder Irina Daziano ha vinto la medaglia d’argento a Genova.

Ai Campionati Mondiali Giovanili in Cina Alice Marcelli si è laureata Campionessa Mondiale di Speed per la categoria Under 16.

In Coppa Europa Boulder Giovanile Francesca Matuella ha conquistato un oro nella tappa di Graz (categoria U20) e il bronzo in Coppa Europa Boulder assoluta Nelle 4 tappe di Coppa Europa Speed Giovanile i giovani velocisti azzurri hanno fatto incetta di medaglie: a Lublin 3 ori e 2 bronzi, a Mezzolombardo 3 ori, 5 argenti e 1 bronzo), a Zilina 2 ori, 1 argento e 2 bronzi, ai Campionati Europei Giovanili a Troyes 2 argenti e 4 bronzi. Alla luce di questi risultati Marco Rontini (U20) e Alice Marcelli (U16) hanno conquistato la Coppa Europa Speed assoluta; Davide Radaelli (U16), Samuele Graziani (U18) e Sara Strocchi (U18) hanno conquistato l’argento; Agnese Fiorio (U20) e Francesco Ponzinibio (U18) si sono accaparrati il bronzo. Nelle 3 tappe di Coppa Europa Lead Giovanile sono state conquistati 1 oro, 4 argenti e 2 bronzi. A Dornbirn oro per Chelleris (U16), a Zilina argento per Chelleris, a Ostermundigen argento per Chelleris e per Bagnoli (U18), bronzo per Franzoni (U16), ai Campionati Europei Giovanili a Troyes, 1 argento per Reusa (U18) e 1 bronzo per Vicentini (U18). Andrea Ludovico Chelleris ha conquistato l’argento in Coppa Europa Lead assoluta. 

Nel corso del 2023 e 2024 la FASI è stata impegnata nell’organizzazione di 3 importanti eventi internazionali: la Qualifica Olimpica di Speed presso il Foro Italico a Roma (settembre 2023), una tappa di Coppa del Mondo Para climbing presso il Centro Federale di Arco di Trento (settembre 2024) e una tappa di Coppa Europa Boulder presso il Porto Antico di Genova (ottobre 2024).

L’impegno della FASI è stato quello di garantire un’ottima riuscita degli eventi dal punto di vista logistico ed organizzativo, ma anche implementare la spettacolarità degli stessi sfruttando location d’eccellenza oppure, nel caso di Genova, riportando l’arrampicata nel cuore pulsante del centro città. Questa scelta era mirata ad avvicinare il più possibile le persone a questo sport, incuriosendole, emozionandole e facendole appassionare alle sfide agonistiche di altissimo livello che andavano in scena sul palcoscenico “di casa” improvvisamente diventato internazionale.

Nel contempo si è lavorato anche al coinvolgimento sociale: è stata fornita l’opportunità a bambini, famiglie e semplici curiosi di passaggio, di sperimentare la scalata di una parete appositamente allestita all’ingresso dell’area della manifestazione. Il riscontro in termini di pubblico e di attenzione dei media è stato eccellente, spingendo a proseguire in questa direzione anche per la prossima stagione agonistica. Il boom dei dati si spiega anche con i benefici tratti dalla pratica di questa disciplina. “Chi scala allena concentrazione e coordinazione.

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Questa disciplina ha quindi le sue basi in un gesto primordiale: chi arrampica compie un movimento naturale e impara a padroneggiarlo attraverso uno specifico training fisico, mentale e coordinativo. Tale allenamento valorizza le caratteristiche di ciascun praticante in modo armonico, conciliando forza, agilità, equilibrio e resistenza.

Bisogna conoscere bene il proprio corpo e porre il focus sull’equilibrio. Si impara a gestire il baricentro mantenendo salda la concentrazione fisica e mentale, entrando in quello che in gergo viene chiamato flow: uno stato di concentrazione e armonia che rende istintivo il flusso di movimenti. Naturalmente però va allenato il fiato e la resistenza, e tra una via e l’altra si fa anche un grande allenamento cardiovascolare. Altra qualità necessaria per arrampicarsi è la forza, necessaria per mantenere a lungo una posizione in parete con gambe e braccia, ma anche con addominali, lombari e glutei (il core). Infine, vanno esercitate l’elasticità muscolare e la coordinazione, indispensabili per muoversi in modo fluido tra prese e appoggi. L’arrampicata rinforza e tonifica così quasi tutti i gruppi muscolari, ma anche mani e piedi. Sviluppa agilità e potenza, aumenta la flessibilità e la mobilità articolare, allena la forza e la coordinazione, aiuta a bruciare i grassi e rende armonico tutto il fisico. Praticando arrampicata è possibile bruciare fino a 700-800 calorie l’ora.

I risvolti positivi si hanno anche a livello psicologico. Arrampicare è infatti un ottimo antistress: concentrarsi sull’attività in sé astrae da tutto il resto, focalizzando testa e corpo su un unico obiettivo. Impone di porsi obiettivi chiari e graduali e di impegnarsi step by step per raggiungerli, con pazienza e determinazione. In questo modo sviluppa l’autocoscienza, ovvero rende consapevoli dei propri limiti, ma al contempo sprona a cercare i propri punti di forza per raggiungere l’obiettivo finale, con perseveranza.

Inoltre, “costringe” a fidarsi degli altri: è uno sport che non si può praticare senza affidarsi completamente ad un compagno chiamato a far da sicura. Ha perciò come positivo effetto collaterale la socializzazione e lo scambio, che portano i praticanti a riconoscersi in una sorta di community. Si tratta di un’attività adatta a praticanti di tutte le età, dai bambini in età prescolare agli ultrasessantenni, se esenti da problematiche articolari, muscolari o cardiorespiratorie. Il 40% dei 97.000 iscritti alla FASI è donna.

Rappresenta un’attività divertente e salutare per i bambini, che adorano arrampicarsi e apprezzano la continua variazione dei percorsi, dei gesti e delle sfide che si trovano ad affrontare. Aiuta a sviluppare la destrezza, la coordinazione e l’equilibrio nei più piccoli. Crescendo e progredendo si passa ad apprendere la tecnica vera e propria e ad allenare forza e resistenza.

L’arrampicata sportiva all’inizio era considerata una disciplina molto di nicchia. Adesso è sempre più uno stile, una tendenza, una moda, che influenza il settore fashion e lifestyle. A sottolineare l’interesse per l’arrampicata è anche il cinema con film e documentari. Nel 2019 ha vinto l’Oscar come miglior documentario il film “Free Solo” in cui il free climber americano Alex Honnold effettua una pazzesca scalata, senza alcuna protezione, di El Capitan, nello Yosemite, in California.

Nel 2021 il famoso attore Jared Leto ha diretto una video serie dal titolo “Great Wide Open”, che celebra i grandi parchi Nazionali degli Stati Uniti e l’arrampicata, con la collaborazione di alcuni campioni del climbing mondiale (Honnold, Caldwell, DiGiulian).

Il trend è verificabile anche su Instagram: tra gli atleti più seguiti ci sono gli “storici” Alex Honnold (di cui sopra), con oltre 2,7 mln di follower, e Tommy Caldwell (870.000 follower), nonché Adam Ondra (1 mln di follower), celebre climber cecoslovacco, famoso per i suoi incredibili risultati in falesia ma anche indoor. Segue la slovena Janja Garnbret (763.000 follower), due volte campionessa olimpica, campionessa mondiale di Boulder e Combinata; Oriane Bertone (348.000 follower), fenomeno francese del boulder; Aleksandra Miroslaw (227.000 follower) la campionessa polacca detentrice del record del mondo nella Speed, Laura Rogora (102.000 follower), l’italiana regina delle falesie outdoor e delle competizioni Lead indoor.

È ormai un nome noto per l’arrampicata italiana e mondiale anche Matteo Zurloni, Campione del Mondo in carica nella Speed, sesto alle finali delle Olimpiadi parigine, detentore del record europeo di velocità in verticale.

L’amore per la natura e la vita all’aria aperta sono le chiavi per comprendere questo movimento dalle radici. L’arrampicata non è solo uno sport, ma uno stile di vita ancorato ai valori fondamentali dell’individuo e dell’ambiente. I climber formano una community molto unita, con un sentire comune, un certo modo di vestirsi, un certo tipo di alimentazione e scelte ecologiche ben precise (ponendo attenzione alle tematiche ambientali, ai cambiamenti climatici, a preservare l’ecosistema).

A cura della Redazione





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