Truffa all’Inps e crac Ki Group, dopo Visibilia i guai giudiziari di Santanchè non sono finiti

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La titolare del turismo avrebbe falsificato i bilanci della società per sette anni. Dovrà comparire davanti ai giudici il prossimo 20 marzo. Poi dovrà affrontare anche le accuse per la presunta truffa all’Inps. E quella di concorso in bancarotta per Ki Group. Sul suo profilo politico pesano anche i conflitti di interessi

Sette anni di bilanci falsi, di manovre contabili architettate per mascherare «un dissesto patrimoniale milionario». Queste, in sintesi, le accuse da cui Daniela Santanchè sarà chiamata a difendersi nel processo che comincerà il 20 marzo a Milano. Lo ha deciso la giudice per le indagini preliminari Anna Magelli, che ha disposto il rinvio a giudizio per false comunicazioni sociali della ministra del Turismo e di altri 16 amministratori e sindaci di Visibilia editore, Visibilia editrice e Visibilia srl. Del gruppo degli imputati fa parte anche Dimitri Kunz, compagno di vita e d’affari della senatrice di Fratelli d’Italia. Dal 2016 al 2018 le accuse sono state dichiarate prescritte.

Due anni di indagini

È stata quindi accolta la richiesta della procura del capoluogo lombardo. Al termine di un’inchiesta avviata nel 2022, i pm Giuseppina Gravina e Luigi Luzi hanno rilevato che praticamente fin dalla sua nascita, nel 2014, la società guidata dalla futura ministra (per due anni come amministratore delegato e poi sulla poltrona di presidente fino a dicembre 2021) aveva accumulato perdite puntualmente occultate in bilancio.

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Tutto questo con l’aggravante che Visibilia editore era quotata in Borsa, nel listino per le piccole aziende, con centinaia di piccoli azionisti. Proprio dall’esposto di una pattuglia di soci, guidati dal finanziere Giuseppe Zeno, è nata l’indagine che, almeno in teoria, potrebbe portare alle dimissioni della ministra. Interrogata sul tema una settimana fa in conferenza stampa, la premier Giorgia Meloni non ha preso posizione. «Vediamo cosa deciderà la magistratura e poi ne parlerò con il ministro Santanchè», ha tagliato corto la presidente del Consiglio.

Tra una decina di giorni la conversazione a due non potrà fare a meno di valutare anche un’altra circostanza, pure questa di carattere giudiziario. È attesa infatti per il 29 gennaio la decisione della Corte di Cassazione sulla richiesta della difesa di Santanchè di spostare a Roma per competenza il processo per una presunta truffa all’Inps sulla cassa integrazione incassata dal gruppo Visibilia durante il Covid mentre i propri dipendenti erano al lavoro.

L’indagine è stata aperta per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e Visibilia editore, insieme alla consociata Athena pubblicità, ha già accettato di rimborsare a rate il denaro ricevuto dall’istituto di previdenza, in totale 126mila euro.

Il crac Ki Group

Il crollo della galassia societaria a vario titolo legata a Santanchè ha prodotto anche una terza indagine in seguito alla liquidazione giudiziale, cioè il fallimento, di Ki Group, azienda specializzata nel commercio di alimenti bio travolta da un passivo di 8 milioni di euro. La ministra meloniana, ora indagata per concorso in bancarotta, è stata presidente della società tra il 2019 e il 2020 e amministratrice fino a maggio 2021. La liquidazione di Ki Group è stata decisa dal tribunale su richiesta della procura della Repubblica che nelle prossime settimane valuterà se chiedere il rinvio a giudizio.

All’attenzione dei magistrati, sulla base di una segnalazione di operazione sospetta, è finito anche il fortunatissimo affare immobiliare messo a segno due anni fa dal compagno di Santanchè, Dimitri Kunz, per l’occasione affiancato da Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato, Ignazio La Russa. La coppia, come svelato da Domani nell’estate del 2023, ha venduto una villa a Forte dei Marmi dopo aver firmato il rogito per l’acquisto solo 58 minuti prima. Una compravendita che ha fruttato ai venditori un profitto di un milione.

Amici in Versilia

La rinomata località balneare della Versilia è da tempo al centro degli interessi della ministra. Appena nominata ministra, nell’autunno del 2022, ha ceduto le sue quote del Twiga, lo stabilimento balneare fondato dall’amico Flavio Briatore, allo scopo di troncare i sospetti di un conflitto d’interessi legato alla sua nuova carica a capo del dicastero del Turismo. Sospetti che sono puntualmente riaffiorati quando, a distanza di poche settimane, si è scoperto che la stessa Santanchè con Kunz aveva costituito una società, la Ldd sas, che si occupa della gestione del Twiga in cambio di una commissione pari al 3,5 per cento del fatturato. Va detto che meno di un mese fa è stata annunciata la vendita del Twiga a Leonardo Maria Del Vecchio.

Si capirà forse nelle prossime settimane se il nuovo proprietario rinnoverà il contratto con Santanchè e Kunz. Intanto, dopo il rinvio a giudizio, la prima curva pericolosa che la ministra è chiamata ad affrontare riguarda il processo per i bilanci falsi di Visibilia editore, che ha raccolto a lungo pubblicità per conto del Giornale all’epoca controllato dalla famiglia Berlusconi, e gestiva periodici come Ciak, Pc Professionale, Novella 200 e Visto. «Dimostreremo a dibattimento l’innocenza di Daniela Santanchè», ha commentato il suo difensore Niccolò Pelanda.

Secondo la relazione del perito della procura, Nicola Pecchiari, nel corso degli anni si sono via via accumulate perdite sempre più pesanti che sono state mascherate grazie alla mancata svalutazione dell’avviamento, una posta dell’attivo che in sostanza segnala la capacità di produrre utili. Se le perdite supplementari fossero state fin da subito segnalate nei conti, Visibilia editore avrebbe avuto un patrimonio negativo dal 2016 e fino al 2020. In questo arco di tempo i titoli della società sono stati scambiati in Borsa.

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Da Dubai a Lugano

A partire già dal 2019 è entrato in scena il fondo Negma di Dubai che ha sottoscritto prestiti obbligazionari poi convertiti in azioni Visibilia. Per effetto di queste operazioni la partecipazione di Santanchè, tramite sue società, nel capitale di Visibilia si è via via diluita fino praticamente ad azzerarsi nel corso del 2022, mentre nel gennaio di quello stesso anno la senatrice di Fratelli d’Italia ha lasciato il consiglio di amministrazione. Tempo pochi mesi e nel ruolo di azionista di maggioranza si è fatto avanti l’imprenditore Luca Giuseppe Ruffino, morto suicida nell’agosto del 2023.

L’ultimo giro di giostra risale a dicembre quando Athena pubblicità, controllata da Santanchè, ha versato un aumento di capitale diventando l’azionista unico di Visibilia. Tempo pochi giorni e la ministra ha siglato un contratto preliminare per cedere la quota di controllo di Athena a Wip finance, fiduciaria di Lugano che agisce per soci al momento ignoti.

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