Chi c’è e chi non c’è al giuramento di Trump, il mondo della nuova America

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Da Xi Jinping a Javier Milei, da Jeff Bezos a Mark Zuckerberg. Negli inviti per il suo grande giorno Donald Trump non ha badato ad alleanze convenzionali o amicizie storiche ma, come sempre, ha fatto di testa sua, invitando circa 200 ospiti tra i quali almeno 10 capi di Stato e di governo, alcuni tradizionalmente impresentabili negli Stati Uniti. 

E da chi è stato invitato e chi no, da chi quell’invito lo ha accettato e chi non verrà, si possono trarre analisi geopolitiche ed economiche che definiscono questo suo inizio di presidenza americana. E forse un indirizzo complessivo per il suo mandato. Chi vedremo il 20 gennaio ai piedi di Capitol Hill? 

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Jeff Bezos in prima fila tra gli ospiti di Trump per il giuramento insieme ai rresponsabili delle big tech della Silicon Valley (Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic)

Silicon Valley in prima fila

Confermata la presenza massiccia della Silicon Valley, gli stessi miliardari del tech che dopo la vittoria di novembre sono corsi a Mar-a-Lago a fare amicizia con il presidente eletto. Di fatto, quella che l’anziano Biden nel suo addio alla Casa Bianca ha denunciato come la “nuova oligarchia” che accentra potere, ricchezza e tecnologia. 

Ci sarà il Ceo di Tiktok, Chew Shou Zi, nonostante il contenzioso con il governo americano, che siederà addirittura sul palco d’onore, tradizionalmente riservato ad ex presidenti, familiari e altri ospiti importanti. A lui si uniranno il capo di Meta Zuckerberg, quello di Amazon Bezos, il Ceo di Open-Ai Sam Altman, quello di Apple Tim Cook e l’ad di Google Sundar Pichai, che ha donato un milione di dollari per l’organizzazione dell’inauguration day. Per rimanere in tema big tech, anche se per lui ormai è una definizione riduttiva, ci sarà anche Elon Musk, ‘first buddy’ di Trump e neo-segretario al dipartimento per l’efficienza governativa. 

L'ex First Lady Michelle Obama non sarà alla cerimonia di insediamento di Donald Trump

L’ex First Lady Michelle Obama non sarà alla cerimonia di insediamento di Donald Trump (LaPresse)

Il gran rifiuto di Michelle Obama

Quanto ai predecessori del tycoon e le loro consorti, confermata la presenza di Joe e Jill Biden. Il presidente uscente ci sarà a malincuore ma non può tirarsi indietro dal presentare plasticamente la differenza tra lui e il Tycoon che disertò, insieme alla moglie, il suo giuramento. Ci saranno le coppie ex presidenziali Hillary e Bill Clinton, George W. e Laura Bush

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Barack Obama, invece, non sarà accompagnato da Michelle. Una scelta controcorrente: lei resta alle Hawaii e i suoi collaboratori giustificano l’assenza con la formula dei “precedenti impegni”, ma la scelta di Michelle Obama suggella il distacco personale e politico tra le due famiglie, diventate simbolo delle opposte fazioni che dividono l’America. Michelle che ha disertato anche il funerale di Jimmy Carter proprio per evitare di sedersi vicino a Donald Trump. 

Viktor Orbàn, il leader europeo della destra che piace a Donald Trump

Viktor Orbàn, il leader europeo della destra che piace a Donald Trump (ApPhoto)

Tra gli invitati che arriveranno dall’estero ci sono invece il presidente argentino Milei, dato per certo; l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, la cui presenza è legata alla restituzione del passaporto confiscatogli nell’inchiesta per il tentato golpe del 2022; il premier ungherese Viktor Orbàn che, ufficialmente, non ha dato la conferma ma secondo alcuni media americani alla fine verrà. Incerta ancora la presenza di Giorgia Meloni, che ha comunque già incontrato il tycoon in Florida due settimane fa. Nella lista degli invitati anche il presidente del Salvador Nayib Bukele, che si autodefinisce “il dittatore più cool del mondo”. Xi Jinping, che è stato invitato, manderà un alto rappresentante. Escluso il primo ministro britannico Keir Starmer, nonostante la special relationship tra i due paesi, al quale è stato preferito il leader populista anti-ue Nigel Farage

Ursula von der Leyen non compare tra gli inviti personali di Donald Trump

Ursula von der Leyen non compare tra gli inviti personali di Donald Trump (AFP)

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Nessun invito per Ursula von der Leyen

E, a proposito di Europa, non è stata invitata neanche la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen: ci saranno invece il leader del partito di estrema destra francese Reconquête, Eric Zemmour, e l’ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, appena eletto leader dei conservatori di Ecr. Invitata anche la leader dell’ultradestra tedesca di Afd, Alice Weidel, che ha fatto sapere di non poter partecipare a causa del fitto programma in vista del voto in Germania del 23 febbraio ma che invierà il co-leader del partito, Tino Chrupalla. Una scelta, dunque, anche quella di invitare non i capi di Stato europei ma chi è politicamente in sintonia con il Presidente, quasi a dimostrare che per lui in Europa i riferimenti non sono quelli istituzionali, quelli di una maggioranza legata a von der Leyen, che a bassa voce non ha certamente auspicato una sua vittoria contro Kamala Harris. Il segno, molto probabile, di quelli che saranno i prossimi rapporti con l’Europa.



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