XDS-Astana: mercato, punti, sprinter: al tavolo con Mazzoleni

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DENIA (Spagna) – Il ritiro della XDS-Astana ci ha offerto l’occasione per sederci ad un tavolo con Maurizio Mazzoleni, oggi non solo più preparatore, ma anche dirigente del team, per parlare dei grandi cambiamenti in atto all’interno della squadra kazaka. Con il supporto del nuovo partner cinese e una profonda ristrutturazione dell’organico, il team affronta una stagione a dir poco cruciale per rimanere nel WorldTour. Tattiche, nuovi materiali, gestione delle formazioni, giovani… quanta carne al fuoco.

Il cambio radicale dell’organico è stato il primo segnale di un nuovo corso: 14 corridori usciti e altrettanti nuovi arrivi rappresentano una rivoluzione più che un semplice restyling. Mazzoleni ci ha spiegato come la scelta di puntare su atleti veloci e adatti alle gare di un giorno rifletta la logica imposta dai punteggi UCI. Tra i nomi di punta, ci sono senza dubbio Diego Ulissi e Alberto Bettiol che si preparano a una stagione da protagonisti, ma anche Florian Lipowitz e Davide Ballerini sono chiamati ad un ruolo molto importante, anche per costruire un progetto solido per gli anni a venire.

La nuova XDS-Astana: 14 nuovi corridori e il definitivo passaggio da team per i Grandi Giri a squadra da corse per un giorno
La nuova XDS-Astana: 14 nuovi corridori e il definitivo passaggio da team per i Grandi Giri a squadra da corse per un giorno
Maurizio, partiamo dal mercato: 14 corridori sono andati via, 14 ne sono arrivati, è quasi il 50 per cento dell’intera squadra. Una rivoluzione più che un cambiamento…

Sì, è stata proprio una scelta dettata da questo nuovo investimento di partnership con XDS che si affaccia sul mercato del ciclismo mondiale. Questo abbinamento ci ha portato a trovare la miglior via per lottare e per rimanere nel WorldTour. Non sarà semplice, ma il mercato è stato fatto appunto in quella direzione.

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Che tipo di squadra c’è adesso?

Meno corridori da corse a tappe e più corridori per le corse di un giorno: attaccanti, corridori mediamente veloci. Questa distribuzione nasce dal sistema di punteggi, che porta, se non si ha un leader da top 5 nei grandi Giri, a orientarsi verso corridori più veloci. Una gara di un giorno come Almeria, per esempio, assegna 200 punti al vincitore, mentre una corsa a tappe di una settimana (non di prima fascia, ndr) ne dà 125 al primo della generale. Va da sé che in ottica punteggi, questi corridori hanno un appeal maggiore.

Sei il responsabile della preparazione in Astana: come farete le formazioni anche in virtù di queste esigenze tecnico-tattiche?

Non solo coach, quest’anno ho un ruolo di sport manager. Coordino l’attività dell’area performance, gestita da Vasilis Anastopoulos, e tutta l’area tecnica dei direttori sportivi. Collaboro anche sotto il piano logistico con Lorenzo Lapage, responsabile della logistica. E’ un ruolo di coordinamento essenziale in un team WorldTour moderno. Quindi insieme cercheremo di creare le formazioni che ci potranno garantire più punti nelle corse a noi più congeniali che non è detto siano per forza quelle WorldTour.

Matteo Malucelli, arrivato in extremis, potrà essere un ottimo acquisto. Mazzoleni crede molto in lui e nel treno dei velocisti che stanno costruendo
Malucelli, arrivato in extremis, potrà essere un ottimo acquisto. Mazzoleni crede molto in lui e nel treno dei velocisti che stanno costruendo
Ne avevamo parlato: hai un bel lavoro nel fare i calendari…

Il ciclismo è evoluto molto. In supporto al nostro lavoro di scelta c’è un confronto multidisciplinare o multisettoriale, per meglio dire. I direttori sportivi offrono la loro esperienza sulle formazioni e sulla scelta dello staff, mentre gli allenatori e i medici ci danno la condizione perfetta degli atleti. Questo influisce sulla scelta degli uomini per le varie gare.

È cambiata un po’ la preparazione in generale, dovendo appunto puntare di più su corse di un giorno?

Non proprio, le preparazioni sono da anni individualizzate. Quello che cambia è l’utilizzo tattico degli atleti. Si punta di più a piazzamenti nelle top 5 e top 10 piuttosto che esaltare solo il risultato del capitano di giornata. Questo è un aspetto tattico da considerare. Vale per noi, ma non solo. Tolti i big team, quasi tutti ragionano così. Ma è il regolamento che ha portato a questo.

Capitolo velocisti: avete preso Malucelli, avete Syritsa anche se al devo team. C’è già un treno, una gerarchia di velocisti? Come ci state lavorando?

Abbiamo lavorato molto nel biennio di Cavendish, migliorando il lead-out e la gestione della corsa. Ora abbiamo velocisti di livello diverso da Cavendish, il che ci permette di variare le letture tattiche. Gleb lo abbiamo messo nel devo team, ma la sua esperienza ci potrà aiutare in quella squadra e poi potrà fare molte gare con la prima squadra. Non le corse WorldTour, ma se andiamo a vedere non ha mai fatte troppe. Vedrete, Syritsa e Malucelli correranno spesso insieme e Gleb potrebbe fare da lead-out per Malucelli.

Fausto Masnada è uno dei nuovi acquisti: Mazzoleni si aspetta molto da lui
Fausto Masnada è uno dei nuovi acquisti: Mazzoleni si aspetta molto da lui
Proprio Malucelli ci ha detto che in questi giorni di prova ci si è trovato benissimo… E in questo treno c’è un capotreno? Magari Ballerini o la new entry Romele?

Romele è all’inizio della carriera e potrebbe sviluppare questa attitudine. Ballerini è un lead-out di altissimo livello e si ritaglierà di sicuro spazi importanti anche nel treno ma soprattutto nel suo Belgio. Ma poi non dimentichiamo Bol, Kanter, Gate che con la sua esperienza in pista è dotato di enormi accelerazioni…

Dal Belgio andiamo ai due big acquisti: Bettiol e Ulissi. Correranno insieme? E come saranno gestiti?

Hanno obiettivi diversi nei primi mesi. Entrambi si ritroveranno probabilmente al Giro d’Italia, dove Diego punterà a continuare la sua striscia di vittorie e di ottimo rendimento, una sua costante in questi anni. Mentre Alberto cercherà di difendere e onorare la maglia tricolore e cogliere magari qualche risultato importante. Sono atleti di classe, forza ed esperienza.

C’è un nome nel roster che ti stuzzica, che potrebbe essere la sorpresa?

Mi aspetto una grande stagione da Fausto Masnada. Dopo due anni difficili per problemi fisici, che forse solo i tecnici che gli sono stati davvero vicino conoscono fino in fondo, è pronto a tornare a livelli altissimi. Fausto può essere un jolly. E poi penso a Florian Lipowitz e Davide Toneatti: sono giovani di talento che, con il giusto tempo e metodi, possono affermarsi.

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Quanto sarà importante per voi questo 2025 che, ricordiamo, chiude il triennio della classifica a squadre UCI?

È fondamentale. L’approccio rimane quello di una squadra competitiva in ogni settore. A fine anno vedremo se avremo raggiunto il risultato, ma sono certo che daremo il massimo.

Nata nel 2006, l’Astana ha vinto quasi 400 corse, tra cui 9 Grandi Giri e 5 classiche monumento. Gran parte di questi successi sono a firma di Giuseppe Martinelli
Nata nel 2006, l’Astana ha vinto quasi 400 corse, tra cui 9 Grandi Giri e 5 classiche monumento. Gran parte di questi successi sono a firma di Giuseppe Martinelli
Nuovi materiali? Abbiamo visto che i vostri meccanici hanno un bel da fare e che di solito quando si cambiano partner tecnici c’è sempre un po’ di rodaggio…

Abbiamo iniziato mesi fa a lavorare con il nostro nuovo partner. Vero, serve un po’ di rodaggio, però è anche vero che la collaborazione con questo brand specializzato nel carbonio ci permette di seguire l’intera produzione dei telai, dal carbonio stesso al più piccolo degli adesivi. Questo know-how è unico e potrebbe fare la differenza nei prossimi anni. Ci crediamo molto.

Ultima domanda: sarai contento se?

Se avremo dato tutto quello che potevamo sia sulla strada con gli atleti che a livello di supporto come staff. Nello sport ci sono anche gli avversari, ma sarò soddisfatto se avremo fatto il massimo. Però prima di chiudere fatemi dire una cosa.

Prego…

Vorrei salutare e ringraziare Giuseppe Martinelli – dice con trasporto, Mazzoleni – questa è la prima stagione senza di lui. Se io e moltissimi di noi siamo qui lo dobbiamo a lui. Martino ha reso grande l’Astana. Se negli anni ha vinto tutto quello che ha vinto grande merito è il suo.

In effetti Martino è Martino…

Era doveroso.





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