L’approvazione della mozione presentata da Avs, Pd, Spazio democratico e Modena Civica, incentrata sulle politiche di sosta per il centro, è stata preceduta da un dibattito in cui è intervenuto anche l’assessore alla Mobilità Giulio Guerzoni affermando che per migliorare la disponibilità di sosta in centro bisogna lavorare progressivamente su tre elementi: “Verificare l’ordinanza dei permessi Ztl, allargare l’area a traffico limitato potenziando i controlli e, solo alla fine, affrontare il tema delle strutture da adibire a parcheggi: bisogna lavorarci valutando la complessità del tema e senza perdere di vista gli obiettivi strategici del Pums”.
Per Fratelli d’Italia, Luca Negrini ha premesso che “la mozione del centrosinistra, come spesso accade, nasce a seguito della nostra, che è stata modificata per avvicinarsi alle richieste emerse dal percorso partecipato e per essere quindi più “laica” possibile”. Il capogruppo ha quindi spiegato che la soluzione più efficace e strategica sarebbe, come richiesto in passato dagli stessi residenti, di riservare a loro i parcheggi sui viali, mentre i parcheggi multipiano, come l’ex Inam (“utile ai ragazzi che vanno in biblioteca, agli hotel dell’area e a chi frequenta il teatro”), a chi non lo è: “In questo modo, chi vuole andare in centro e sentirsi sicuro parcheggia a ridosso dell’area”. Invece, ha concluso Negrini “si pensa ancora a pedonalizzare e a promuovere il trasporto pubblico in un momento storico in cui le persone vengono picchiate sugli autobus: in questo modo si fa morire il centro storico”. Elisa Rossini ha affermato che la mozione del centrodestra dà una indicazione precisa “uscita dal percorso partecipato: si tratta di esigenze di cui le manifestazioni di interesse dovranno tenere conto”. Per questo motivo, “la nostra mozione dovrebbe essere condivisa da tutti per rispetto dei cittadini: non si può tenerli in ulteriori tavoli per non prendere decisioni”. La consigliera ha poi dichiarato che “è grave che il Comune non abbia verificato negli anni la piena titolarità dei permessi Ztl”. “Se si coinvolgono i cittadini bisogna poi tener conto delle loro richieste e non prenderli in giro” ha sostenuto Dario Franco, argomentando che “il Pums venne bocciato dal Consiglio di Quartiere del Centro storico”. Pertanto, ha affermato il consigliere: “Noi chiediamo che la giunta dica chiaramente cosa vuole fare del progetto dell’ex Inam”. “Anche la mozione del centrosinistra chiede di valutare quell’edificio – ha affermato Ferdinando Pulitanò – quindi delle due l’una: o non volete appoggiare la nostra mozione oppure non sapete cosa fare”. Per il consigliere, “occorre prendere una decisione, anche perché, con meno di cinquecento accessi giornalieri, il Novi Park ha fallito”. Per Paolo Barani occorre favorire l’ingresso in centro storico soprattutto per chi viene a lavorarci “e non trova altre soluzioni che strisce blu a pagamento”. Per il consigliere “sebbene il problema parcheggi esista da decenni, le uniche soluzioni trovate sono state parcheggi a “spina di pesce” in mezzo ai viali, assai problematici, e il Novi Park rivelatosi un totale fallimento”. Rispetto al problema, dunque, “tutto resta fermo e basta aprire i giornali per capire che il trasporto pubblico non può essere una soluzione”.
Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) “è necessario rendere il centro storico sempre più vitale e attrattivo e per questo la sua accessibilità è fondamentale”. Per il consigliere, utilizzare come parcheggio lo stabile ex Inam (“come richiesto dai cittadini”) aiuterebbe a centrare questo obiettivo: “Le limitate funzioni dell’Ausl presenti in quella struttura potrebbero essere trasferite in altri contenitori, di cui Modena è piena”.
Secondo Andrea Mazzi (Modena in ascolto) “per rendere più attrattivo il centro storico occorrono parcheggi adeguati, poiché il Novi Park non basta ed è comunque distante”. Il consigliere ha poi argomentato che lo stabile ex Inam offre alcuni vantaggi: “È direttamente accessibile in quanto fuori dalla Ztl, è a ridosso del centro e rappresenta l’unico luogo dell’area in cui è possibile realizzare un parcheggio fuori terra, riducendo quindi i costi ed evitando interferenze con possibili ritrovamenti archeologici e reti fognarie”.
Per Avs, Laura Ferrari ha precisato che la mozione del centrosinistra di differisce dal documento di centrodestra in quanto “chiede alla giunta di valutare se quello stabile sia la scelta migliore per un parcheggio, considerando la presenza di servizi che, eventualmente, bisognerebbe spostare”. Pertanto, “non possiamo portare avanti una proposta secca, ma occorre una valutazione tecnica accurata”. Martino Abrate ha aggiunto che obiettivo della mozione di centrosinistra è di considerare anche lo stabile ex Inam “ma in un panorama più complessivo e per una valutazione più ampia, in cui rilanciare anche il Novi Park e il servizio di trasporto pubblico che è il futuro”. Il consigliere, infatti, ha sottolineato che il Pums punta a realizzare una Ztl “ambientale” che consentirà l’accesso in centro storico solo ad alcune tipologie di auto. Infine, Abrate ha precisato che “i dati dicono che laddove c’è pedonalizzazione in centro aumenta anche il volume degli affari”.
Per il Pd, Fabio Poggi ha chiarito che “il percorso partecipato ha riguardato il territorio extra centro storico, poiché nel Pug le discipline sono diverse”. Il consigliere ha quindi evidenziato che “la mozione del centrodestra pone un problema reale ma affrontato in maniera non sostenibile”. Il consigliere ha infatti chiarito che in passato il progetto ex Inam riguardava l’inserimento di abitazioni, uffici, parcheggi di pertinenza e solo un numero limitato di parcheggi pubblici: “Un modello oggi non più riproponibile”. Ciò che invece occorre per Poggi è “valutare se nel centro storico ci sono edifici privati e definire uno strumento specifico che incentivi privati a investire per trasformare quei contenitori in parcheggi”. Per Alberto Bignardi “bisogna valutare se effettivamente siano necessari ulteriori parcheggi, perché ne sta per nascere uno nuovo in prossimità della stazione”. Il consigliere, tuttavia, ha sottolineato che la mozione del centrosinistra “propone una città diversa, che sta cambiando, in cui l’utilizzo di auto sia sempre più ridotto e siano sempre più estese le zone a traffico limitato”. Diego Lenzini ha chiarito che “i percorsi partecipati servono per capire i bisogni dei cittadini che poi Consiglio e Giunta devono tradurre in politica, atti, decisioni, nel perimetro però tracciato da Pug e Pums”. Per il capogruppo non si può affrontare il problema parcheggi con soluzioni poco sostenibili: “L’Amministrazione ha il compito di mettere insieme domanda e offerta, avviando una manifestazione d’interesse affinché possa intervenire il privato”. Infine, il consigliere ha parlato di visioni opposte riguardo l’accesso al centro storico: “Per il centrodestra si migliora con le autovetture, per noi incentivando nuove forme di mobilità”.
Giovanni Silingardi (M5s) ha chiarito che “un conto è un percorso che agevoli il privato per realizzare in una struttura privata un parcheggio per residenti, altro è individuare una struttura pubblica, mettere denaro pubblico, aprirlo a chiunque per continuare ad avere una politica autocentrica in piena contraddizione con il Pums”. Il consigliere ha poi puntualizzato che “nella democrazia deliberativa si chiede ai cittadini di esprimere bisogni e proposte che poi Consiglio e Giunta traducono in azioni concrete: “Nel percorso partecipato i cittadini hanno espresso l’esigenza di tenere distinti, nella questione parcheggi, chi è residente e chi no, e sono emerse diverse proposte oltre a quella del parcheggio nell’ex Inam”.
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