Cresce ancora il prezzo delle case e con esso anche l’importo medio dei mutui richiesti in Veneto. E la stragrande maggioranza dei mutui accesi l’anno scorso è stata a tasso fisso. Le stime sul mercato dei mutui del 2024 sono state diffuse da MutuiOnline.it e si basano sui dati dei clienti del portale.
Per quanto riguarda il valore medio degli immobili e l’importo medio dei mutui richiesti in Veneto, MutuiOnline.it ha registrato i valori più alti dal 2014. Pur restando leggermente al di sotto della media nazionale, nella regione entrambi i dati sono in crescita rispetto allo scorso anno, con il valore medio degli immobili che si attesta a 218.510 euro (+4,8% rispetto al 2023) e l’importo medio richiesto che tocca i 137.224 euro (+6,4%).
La provincia di Verona è quella che mostra le cifre più elevate. L’anno scorso, il valore medio di un immobile acquistato con un mutuo nel Veronese è stato di oltre 237mila euro, mentre l’importo medio richiesto è stato superiore ai 147mila euro.
Inoltre, nel 2024, in Veneto la quasi totalità dei clienti di MutuiOnline.it (98,9%) ha optato per un mutuo a tasso fisso, quota in netta crescita se si considera il recente passato. Infatti, nel 2023 il fisso era stato scelto nel 90,2% dei casi, dato che si abbassa al 66,3% nel 2022 quando per gran parte dell’anno il tasso variabile era stato più conveniente del fisso. Al momento, però, il miglior mutuo a tasso fisso disponibile su MutuiOnline.it è al 2,30%, ben più basso del miglior tasso variabile, che si attesta al 3,35%. Non stupisce, dunque, se la quasi totalità dei consumatori abbia scelto il finanziamento più conveniente.
La durata media dei finanziamenti in Veneto si conferma in crescita, passando dai 23 anni e 8 mesi del 2022, ai 24 anni del 2023, fino al 24 anni e 2 mesi del 2024 (dato più alto degli ultimi 10 anni), mentre l’età media dei richiedenti è di 39 anni e un mese, al di sotto della media nazionale (39 anni e 7 mesi).
Il 2024 è stato comunque un anno incoraggiante per il mercato dei mutui in Italia. I quattro tagli sul costo del denaro operati dalla Banca Centrale Europea nel corso dell’anno hanno avuto effetti positivi, tra cui il calo dei tassi di interesse. Taglio che ha spinto sempre più consumatori veneti a considerare la surroga del mutuo. Rispetto all’anno precedente, infatti, le richieste di trasferimento del mutuo da una banca a un’altra per beneficiare di condizioni più vantaggiose sono aumentate sensibilmente, passando dal 29,5% del 2023 al 35,6% registrato negli ultimi 12 mesi. Una crescita del 20,7% da un anno all’altro, ben maggiore rispetto alla media nazionale (+10,3% dal 2023 al 2024). Anche negli ultimi tre mesi dell’anno la quota di richieste di surroga ha sfiorato il 36% del totale (35,9%), mentre la finalità più richiesta rimane l’acquisto della prima casa.
Infine, la diminuzione del costo del denaro ha alleggerito le rate dei mutui a tasso variabile. Secondo le stime di MutuiOnline.it, i consumatori che a inizio anno hanno scelto questo tipo di finanziamento hanno visto la rata mensile calare di 82 euro, passando dai 985 euro di gennaio ai 903 euro attuali, per un risparmio di 19.565 euro sugli interessi di un mutuo a 20 anni da 150mila euro. Inoltre, la strategia di allentamento in materia di politica monetaria da parte dell’Eurotower è destinata a proseguire nel corso di quest’anno. Ipotizzando altri tre tagli da 25 punti base ciascuno entro giugno, il Tan medio dei mutui a tasso variabile potrebbe scendere al 3,18%, che comporterebbe una rata mensile del mutuo considerato di 845 euro, per un risparmio di 13.913 euro sugli interessi del mutuo rispetto a oggi. Nuovi tagli sul costo del denaro potrebbero dunque portare a un riequilibrio entro fine anno tra il tasso di interesse del variabile e quello del fisso, che al momento risulta nettamente più conveniente.
«Nel 2024, il cambio di rotta in tema di politica monetaria della Banca Centrale Europea ha permesso al mercato dei mutui di risollevarsi – ha commentato Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it – Grazie ai quattro tagli sul costo del denaro operati a partire da giugno, i tassi in discesa stanno rendendo l’accesso al credito molto più vantaggioso rispetto a un anno fa, e questo lascia ben sperare per il 2025. Le prospettive inflattive nell’Eurozona sono infatti buone e secondo le curve forward l’Euribor a 1 e 3 mesi dovrebbe scendere sotto il 2% nella seconda metà dell’anno (un calo significativo rispetto a inizio 2024, quando il valore dell’Euribor a 1 e 3 mesi era attorno al 3,9%). In questa prospettiva, il riequilibrio tra mutui a tasso fisso e variabile atteso a fine 2025 permetterà ai consumatori di avere a disposizione una gamma sempre più ampia di opzioni tra cui scegliere».
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