Finestre antirumore per contrastare l’inquinamento acustico

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L’esposizione costante ad inquinamento acustico rappresenta una concreta minaccia per la nostra salute, eppure continua ad essere molto sottovalutata.

Sebbene la scienza medica abbia ampiamente dimostrato la pericolosità di questo tipo di inquinamento, esso è probabilmente poco considerato in quanto molto subdolo: i suoi effetti negativi, infatti, non sono immediati, ma si manifestano dopo lungo tempo, di conseguenza diviene davvero difficile, anche per gli stessi medici, riuscire a risalire alla reale causa del problema insorto.

La grande importanza dell’insonorizzazione acustica della casa

I dati relativi ai livelli di diffusione dell’inquinamento acustico in Italia e in Europa sono tutt’altro che incoraggianti, ma prima di andarli a scoprire è utile invitare tutti ad una maggiore attenzione per la propria salute per quel che concerne questa minaccia “invisibile”.

Se negli spostamenti urbani e, più in generale, nei luoghi che si frequentano, le possibilità di ridurre l’esposizione rumore sono obiettivamente molto poche, non è così per la propria abitazione.

Avere un comfort acustico impeccabile tra le mura domestiche è importantissimo, per diverse ragioni: anzitutto, in casa si trascorrono in genere molte ore della giornata, e tanto basterebbe per giustificare quanto appena detto, ma non solo.

La casa, infatti, è il luogo in cui ci si rilassa e soprattutto quello in cui si dorme, e per avere un sonno di qualità l’esposizione ai rumori deve essere pressoché nulla; se in taluni casi possono andar bene dei rimedi “soft”, come indossare i classici tappi acustici, in altri è bene intervenire direttamente sulle caratteristiche dell’immobile.

Il principale canale attraverso cui i rumori esterni riescono a insinuarsi all’interno corrisponde senza dubbio i serramenti, dunque finestre e portefinestre, di conseguenza quando si acquistano questi prodotti è bene accertarsi delle loro performance anche in termini di capacità di coibentazione acustica.

Le opportunità, per fortuna, non mancano, ed è sufficiente una semplice ricerca online per rendersene conto: sul sito web Finestre Antirumore, ad esempio, sono presentati dei modelli di serramento dotati di tecnologie che rendono l’isolamento eccellente anche laddove l’immobile sia esposto a rumori costanti e molto intensi.

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Un’ulteriore azione che può essere compiuta per rendere più confortevole la propria casa è la realizzazione di interventi di insonorizzazione delle pareti esterne, come anche del pavimento o del soffitto; opere murarie come queste sono oggi eseguibili in modo molto più rapido ed economico rispetto al passato e meritano dunque la massima considerazione, soprattutto laddove la fonte di inquinamento acustico sia particolarmente vicina e circoscritta ad un’area ben definita.

Quanto è diffusa l’esposizione all’inquinamento acustico

Come si diceva, le statistiche relative ai livelli di esposizione ad inquinamento acustico non sono positive, anzi dovrebbero far riflettere.

Anzitutto, è possibile considerare dei recenti dati Istat, i quali hanno rilevato la presenza di inquinamento acustico in tantissimi territori.

L’istituto statistico nazionale quantifica l’entità dell’inquinamento acustico sulla base di due aspetti, ovvero le misurazioni autonomamente eseguite e gli esposti presentati dai cittadini: la provincia di Firenze si è collocata al primo posto in entrambi i casi, Napoli ha occupato il secondo posto per quel che concerne le misurazioni e Modena il secondo posto per quantità di esposti.

Sono ancor più significative, oltre che preoccupanti, le statistiche rese note da EEA, European Environment Agency.

In uno studio pubblicato nel 2021, infatti, si è stimato che le persone esposte ad inquinamento acustico nell’Unione Europea, anche nelle fasce orarie più “critiche”, ovvero quelle serali e notturne, fossero ben 113 milioni.

L’esposizione a rumore ferroviario riguarderebbe 22 milioni di cittadini europei, il rumore aereo 4 milioni, mentre un milione di persone sarebbero significativamente esposte a rumori prodotti da attività industriali.

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Come facilmente prevedibile, l’esposizione a fonti di inquinamento acustico tende a divenire più elevata nei centri urbani: secondo EEA, infatti, oltre il 50% dei cittadini che abitano in zone simili sarebbe esposto a livelli di rumore stradale superiori a 55 decibel.

Cosa comporta l’esposizione ad inquinamento acustico? Ecco alcuni dati

Ma cosa comporterebbe quest’esposizione così massiva all’inquinamento acustico? Secondo EEA, a causa di tale inquinamento ben 22 milioni di europei convivrebbero con un fastidio cronico e 6,5 milioni con disturbi cronici del sonno.

L’inquinamento acustico sarebbe anche, ogni anno, causa diretta di 48.000 casi di cardiopatie ischemiche e di 12.000 morti premature.

Si tratta, è evidente, di cifre che non possono lasciare indifferenti, senza trascurare il fatto che sono probabilmente sottostimate, data la natura molto subdola di questo tipo di pericolo.

Tutti, dunque, dovremmo prestare una maggiore attenzione all’inquinamento acustico e prendere per tempo le dovute contromisure: essere svegliati spesso da suoni esterni durante la notte, ad esempio, oppure sentirsi irritati e stressati per via della prolungata esposizione a dei rumori, sono dei campanelli d’allarme che non andrebbero mai sottovalutati.

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