Conte (Anasf), più formazione e informazione su ESG

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Informare e formare sono tra le attività prioritarie del nuovo mandato di Luigi Conte, riconfermato presidente Anasf, l’associazione nazionale consulenti finanziari, alla guida di circa 12.700 soci di cui 2500 donne e 1.000 under 41. La sostenibilità è una partita che si gioca a livello globale, spiega in questa intervista a ESGnews, e anche se alcuni soggetti a livello internazionale si sfilano da organizzazioni che mirano alla riduzione delle emissioni, la questione ambientale e, più in generale, le tematiche ESG sono sempre sul tavolo. In questo contesto, sottolinea Conte, il ruolo dei consulenti finanziari è sempre più importante per indirizzare le risorse finanziarie private parcheggiate su conti “dormienti” verso i programmi di investimento che possono abilitare la transizione ecologica, e questo ruolo della categoria è riconosciuto sia dal mercato che dal legislatore. I professionisti di questo settore, quindi, consapevoli di questa funzione pivotale chiedono più formazione e informazione sui prodotti e sui gestori, come è emerso da una ricerca condotta su questi temi. Infine tra gli indirizzi prioritari dell’associazione per il quadriennio in corso vi sono diverse istanze rilevanti come il rapporto tra generazioni, la parità di genere, il welfare e l’uso degli strumenti di intelligenza artificiale. 

Con la rielezione a Presidente, si prepara ad altri quattro anni alla guida di Anasf. Quali sono le priorità e le nuove sfide?

Gli obiettivi da raggiungere sono molteplici, tutti nella direzione di una sempre maggiore riconoscibilità e autorevolezza dell’Associazione presso le istituzioni e il mercato, oltre che di una crescita ancora più significativa della professione. Su questa linea al XII Congresso nazionale ordinario Anasf abbiamo lavorato su 36 mozioni, approvate in larga parte all’unanimità, che hanno tracciato le direttrici del prossimo futuro associativo. Solo per menzionarne alcune rilevo il tema dell’interazione generazionale e dell’ingresso di nuovi talenti nel mondo della consulenza; l’empowerment femminile; i rapporti con le istituzioni e le Università; la padronanza di strumenti di Intelligenza Artificiale; un welfare a sostegno dei professionisti; l’educazione finanziaria; una formazione di alto livello dedicata ai consulenti finanziari. Alcuni di questi temi sono stati centrali già nell’XI legislatura e continueranno ad esserlo con una maggiore profondità, con l’obiettivo di tutelare e rappresentare al meglio la categoria.

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Qual è il bilancio del passato quadriennio che l’ha vista particolarmente impegnato sul tema dell’educazione finanziaria?

L’educazione finanziaria è da sempre una priorità per l’Associazione, che da oltre 15 anni entra nelle scuole superiori con il progetto economic@mente – METTI IN CONTO IL TUO FUTURO. Grazie al prezioso contributo dei formatori associati, Anasf si impegna concretamente – giorno dopo giorno – per innalzare la cultura finanziaria degli studenti e delle studentesse degli istituti superiori su tutto il territorio nazionale, contribuendo alla formazione dei cittadini e delle cittadine di domani. Una missione perpetrata non solo nelle aule scolastiche ma anche nelle sedi istituzionali, con la partecipazione dell’Associazione alle audizioni parlamentari sul tema e il contributo fattivo che abbiamo portato all’inserimento dell’educazione finanziaria nell’insegnamento dell’educazione civica con l’entrata in vigore del Ddl Capitali di febbraio 2024.
Il prossimo obiettivo è che l’educazione finanziaria diventi una materia curriculare, con il progetto economic@mente che può fungere da modello didattico per le istituzioni, una vivida testimonianza che l’esperienza e il lavoro ultradecennale svolti dai consulenti finanziari contribuiscono concretamente allo sviluppo di una cittadinanza economica consapevole.

Il mondo degli investimenti finanziari ha incorporato sempre più il tema della sostenibilità. Come questa prospettiva ha cambiato l’approccio del consulente finanziario?

Il consulente finanziario ha visto crescere l’importanza della propria funzione sociale all’interno del sistema economico-finanziario, dato che sia il mercato che il legislatore lo vedono sempre più come il punto di raccordo tra il capitale privato parcheggiato in conti infruttiferi e il fabbisogno economico per generare la transizione ecologica, per finanziare il quale le risorse pubbliche da sole non sono sufficienti. All’assunzione di una maggiore responsabilità è seguita la volontà di accrescere le proprie conoscenze e competenze rispetto alle tematiche ESG, al fine di poter meglio intercettare le preferenze di sostenibilità dei propri clienti e offrire soluzioni in linea con i loro desiderata. Volontà che rappresenta una priorità per i consulenti associati ad Anasf, se si considera che circa la metà dei professionisti in possesso della certificazione EFPA ESG Advisor sono iscritti all’Associazione. Questa è la dimostrazione del fatto che un costante aggiornamento professionale sui temi più caldi dell’agenda economico-finanziaria viene percepita come una grande responsabilità dai consulenti finanziari.

Uno dei vostri fiori all’occhiello è stato il corso Finanza Sostenibile e Investimenti ESG con SDA Bocconi, possiamo fare il punto sull’esperienza?

Come Anasf abbiamo sempre cercato di essere precursori del cambiamento, dando a tutti i consulenti finanziari gli strumenti adeguati per essere i protagonisti delle trasformazioni che negli ultimi anni hanno riguardato la nostra società. Nel 2020, intercettando le esigenze con anticipo sul mercato, l’Associazione ha messo in pratica la necessità di una formazione ESG ideando il corso “Finanza Sostenibile e Investimenti ESG”, con l’intento di determinare quel cambiamento verso una direzione sempre più coerente. Possedere competenze e strumenti adatti e di alto livello è un requisito imprescindibile per orientare anziché subire l’evoluzione.

Di questo sono consapevoli gli oltre 2.500 professionisti che si sono iscritti al corso ideato con SDA Bocconi, a testimonianza del fatto che il percorso risponde in modo adeguato ed efficiente alle esigenze formative dei professionisti del risparmio.

Quali altre iniziative avete realizzato sotto il profilo della promozione dei temi della sostenibilità?

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Oltre alle attività formative abbiamo coltivato la nostra rete di relazioni e consolidato le partnership attivate con altri soggetti: in particolare, abbiamo proseguito la collaborazione con il Forum per la Finanza Sostenibile, di cui Anasf è socia dal 2011, aderendo alle Settimane dell’Investimento Sostenibile e Responsabile, e con ET.Group abbiamo realizzato e presentato al Salone.SRI dello scorso novembre la decima edizione della ricerca intitolata ‘L’evoluzione Esg consulente-cliente’. In parallelo è proseguito lo studio di queste tematiche da parte del nostro Centro Studi e Ricerche, attraverso sondaggi e analisi della normativa di riferimento, e sono state attivate convenzioni per gli associati riguardanti servizi di analisi ESG dei prodotti finanziari.

Avete altri obiettivi per i prossimi quattro anni in relazione alle tematiche ESG? 

L’attenzione verso queste tematiche rimarrà alta e continueremo sicuramente ad investire in formazione e informazione, dato che secondo l’ultima ricerca con ET.Group i consulenti e le consulenti richiedono soprattutto che vi sia più formazione e informazione sui prodotti e sui gestori. Inoltre, proseguirà l’attività di monitoraggio dell’evoluzione della normativa e la partecipazione alle consultazioni pubbliche, per fare in modo che il ruolo e la funzione riconosciuti alla nostra categoria non si perdano in leggi farraginose e complesse. Il lavoro svolto dall’industria finanziaria sta dando i suoi frutti: la normativa si sta evolvendo, i dati confermano l’attualità dei temi Esg, sia lato domanda che offerta, e i consulenti finanziari si stanno formando sempre di più per fornire il corretto supporto ai cittadini. Bisogna continuare in questa direzione con costanza e persistenza per non invertire la rotta e non fare passi indietro.

I più grandi asset manager mondiali sono americani, con la nuova presidenza meno incline ai temi ESG, teme possano cambiare i prodotti finanziari messi a disposizione dei consulenti dal punto di vista della sostenibilità? 

È nota la notizia dell’uscita di primarie banche statunitensi dalla Net-Zero Banking Alliance, l’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite con lo scopo di portare i principali istituti finanziari globali ad impegnarsi concretamente per raggiungere un saldo netto di emissioni di gas serra pari a zero nel 2050. È sicuramente necessario leggere questi avvenimenti anche alla luce del risultato delle elezioni di novembre e del mutato clima politico, che avranno indubbie ripercussioni sull’industria finanziaria e non solo. È di primaria importanza, però, ricordare che le questioni sociali e ambientali restano sul tavolo e richiedono una azione globale, decisa e quantomai tempestiva da parte di tutti gli stakeholder e gli attori in gioco. In questo, il ruolo del consulente finanziario è centrale per guidare e affiancare quotidianamente i risparmiatori nelle proprie decisioni e occorre considerare che l’integrazione di riflessioni legate alla sostenibilità non serve solamente a limitare i danni. Anche questa attività può concorrere a fornire una risposta risolutoria a queste enormi e impellenti problematiche.



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