Chi è Learner Tien, il giovane che ha eliminato Medvedev agli Australian Open

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Classe 2005, lo statunitense è il terzo giocatore con meno di vent’anni a eliminare un top 10 in questa edizione del torneo

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L’edizione 2025 dell’Australian Open si conferma quella della Next Gen e, per il terzo giorno consecutivo, un giocatore con meno di vent’anni (nato dunque dal 2005 in poi) elimina un top 10. Dopo il brasiliano Joao Fonseca contro Rublev e il ceco Jakub Mensik contro Ruud, è stato il turno dello statunitense Learner Tien, che ha sconfitto in cinque set il finalista in carica Daniil Medvedev dopo una battaglia di quasi cinque ore, terminata alle 3 di notte locali.

Quando si parla di Tien bisogna innanzitutto precisare – come già fatto con Fonseca qualche giorno fa – che non si tratta di un giocatore sconosciuto, pur essendo fuori dai primi 100 del ranking. Molti appassionati infatti lo conoscono da tempo dato che di lui si parla un gran bene già da qualche anno e, nel 2024, si era fatto notare vincendo tre titoli a livello Challenger e guadagnando oltre 300 posizioni in una stagione. Inoltre, si era messo in mostra anche nelle Next Gen ATP Finals di Jeddah, in cui si arrese soltanto in finale proprio a Joao Fonseca.

A Melbourne l’exploit . Al grande pubblico si è però presentato a Melbourne, battendo prima l’argentino Ugo Carabelli in cinque set al primo turno e poi, sotto le luci della Margaret Court Arena, sempre al quinto Daniil Medvedev. Quella contro il russo è stata la prima vittoria della sua carriera contro un top 10 ma appena la quinta a livello Atp (prima delle due in Australia, ne erano arrivate tre lo scorso anno nell’Atp 250 di Winston-Salem).

E pensare che Tien aveva rischiato grosso al primo turno del tabellone di qualificazioni, in cui si era trovato in svantaggio di un set e di un break contro il francese Barrere. Curiosamente, cinque vittorie dopo, sulla sua strada ci sarà ancora un avversario francese, vale a dire Corentin Moutet, a cui contenderà un posto negli ottavi di finale, leggasi anche seconda settimana.

Learner Tien, chi è il talento americano

Nato il 2 dicembre 2005 a Irvine, in California, da genitori emigrati dal Vietnam, ha raccontato di aver preso in mano la sua prima racchetta già all’età di un anno e mezzo, giocando sui campi pubblici con i suoi genitori, grandi appassionati di tennis. Il suo primo coach è stato proprio suo padre, che però ben presto – quando Learner aveva all’incirca 10 anni – lo ha affidato alle mani della USTA (la federazione di tennis statunitense).  Dopo essersi fatto notare già in tenera età a suon di vittorie (il primo torneo lo ha vinto addirittura a 5 anni, nella sua città), il primo traguardo importante lo ha raggiunto all’età di 16 anni, vincendo i Campionati Nazionali Under 18 e conquistando una wild card per lo US Open. Si è poi ripetuto anche l’anno seguente, mentre non è riuscito a vincere Slam a livello juniores, raggiungendo al massimo due finali (in Australia e a New York), venendo sconfitto rispettivamente da Blockx e Fonseca. Bambino prodigio anche a scuola, a 17 anni ha scelto la via del college, giocando per un semestre con la University of Southern California, prima di decidere di passare al professionismo.

Lo specialista delle vittorie

Non c’è voluto molto prima che i risultati gli dessero ragione: basta guardare i numeri del suo strepitoso 2024, concluso con un bilancio di 63 vittorie e sole 14 sconfitte. “Tante vittorie sono merito della mia capacità di problem solving che mi hanno consentito di trovare la formula giusta in giornate tutt’altro che perfette” ha detto in un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport, per poi definirsi entusiasta di “sentire di avere ancora molto margine di miglioramento” e fiducioso che “il potenziale sia molto alto”.

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Diventare numero 1 e vincere uno Slam sono ovviamente i suoi sogni, ma il californiano non ha fissato degli obiettivi bensì preferisce concentrarsi sul processo e sui progressi da fare: “Non vedo l’ora di cimentarmi con i migliori, compresi Jannik e Carlos: questo è il traguardo a cui ambire. Ciò che mi ha motivato finora è stato scoprire quanto bravo potessi diventare”.

Fuori dal campo da tennis, invece, è un ragazzo come gli altri. Pacato e di poche parole, gli piacciono i film (il suo preferito è ‘Il Gladiatore’) e i videogiochi. Tra i suoi pregi non manca neppure l’onestà, come ha dimostrato in occasione dell’intervista post-match dopo la vittoria con Medvedev, in cui non si è fatto problemi a raccontare con sincerità un episodio piuttosto particolare: “Nel quarto set dovevo assolutamente andare in bagno a fare pipì… Per questo ho cercato di finire il set piuttosto velocemente”.

Come gioca Tien?

Mancino, non si distingue tanto per i mezzi fisici quanto per un talento cristallino. Il giovane americano potrebbe essere infatti definito un giocatore atipico poiché il suo fisico è tutt’altro che imponente (alto 180 cm, non particolarmente muscoloso) e tra le sue caratteristiche non c’è la potenza. Sicuramente ha nel suo repertorio delle accelerazioni fulminanti che possono lasciare fermi gli avversari, ma il suo tennis si basa principalmente su altro, vale a dire pulizia tecnica e intelligenza tattica. “Per me è fondamentale difendere bene e rimanere nei pressi della riga. Sul piano atletico mi muovo bene e so ingegnarmi per mettere pressione agli avversari senza affidarmi solo alla forza bruta” ha riassunto il classe 2005 di Irvine. Vanta infine un buon servizio, non potente – nel match contro Medvedev non ha mai raggiunto i 200 km/h e ha servito la prima a una media di 162 km/h – ma con traiettorie molto insidiose che creano difficoltà agli avversari, specialmente da sinistra a uscire.



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