BTP Valore e BTP Italia, le nuove emissioni in…

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Nel nuovo anno potrebbero arrivare una o due emissioni di BTP Valore e potrebbe tornare sul mercato anche il BTP Italia. A dirlo è il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) nelle Linee guida della gestione del debito pubblico 2025, pubblicate a fine dicembre. Intanto, il nuovo anno si è aperto in modo turbolento sui mercati obbligazionari globali per i timori della Trumponomics, la strategia di politica economica di Donald Trump, e di una pausa nella riduzione dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Il dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti intende, comunque, proseguire la politica di coinvolgimento dei risparmiatori italiani perseguita negli ultimi dieci anni con titoli di Stato dedicati, come il BTP Italia, il BTP Futura e – dal 2023 – il BTP Valore.

BTP Valore, le novità del 2025

Le date di emissione dei nuovi BTP Valore non sono ancora state rese note, ma il Tesoro ha fatto sapere che “ove se ne riscontrino le condizioni ed in ragione delle esigenze di finanziamento, sarà valutata l’opportunità di effettuare una o più emissioni di BTP riservati agli investitori retail, riservandosi massima discrezionalità nel valutare in prossimità del collocamento la struttura finanziaria più opportuna per scadenza, tipologia, periodicità di pagamento delle cedole e il premio-extra finale di fedeltà”.

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Le nuove emissioni riporteranno una denominazione aggiuntiva specifica, con l’obiettivo – si legge nel documento del MEF – di “ottenere una connotazione più definita” per ciascuna di esse. A tal proposito, è bene ricordare che il BTP Valore è un Buono del Tesoro poliennale che si differenzia dai BTP classici perché è riservato ai piccoli investitori.

Le precedenti emissioni di BTP Valore

Nel 2024, il governo ha lanciato due BTP Valore, uno nel mese di marzo e uno a maggio, per un ammontare complessivo di poco inferiore ai 30 miliardi di euro, avendo un buon riscontro tra i risparmiatori italiani. L’emissione di marzo è stata sottoscritta per un ammontare di 18,3 miliardi di euro. Più tiepida, ma comunque consistente, l’accoglienza del BTP Valore di maggio, con 11,2 miliardi di euro raccolti. Per il primo, il tasso minimo garantito è del 3,25% nei primi tre anni e successivamente del 4%, per il secondo è del 3,35% i primi tre anni e successivamente del 3,90%.

Da metà del 2023, il Tesoro ha promosso quattro edizioni del titolo di Stato riservato ai piccoli investitori, in una fase di tassi di interesse elevati che hanno reso le cedole allettanti. A giugno 2024, la Banca Centrale Europea ha iniziato il ciclo di taglio dei tassi di interesse, proseguito a settembre, ottobre e dicembre, portando il tasso sui depositi dal 4% al 3%. Ulteriori riduzioni sono attese dai mercati nel 2025, ma il governo ritiene di poter ancora attrarre i risparmiatori dato che i rendimenti sono superiori a quelli della politica dei tassi zero durata fino al 2022.

BTP Italia, il titolo indicizzato all’inflazione

Nel 2025, il MEF vuole rispolverare anche i BTP Italia, i Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione italiana, tenuto conto che ne arriverà a scadenza uno per un importo di circa 18,5 miliardi il prossimo 26 maggio. L’anno scorso non sono stati emessi BTP Italia, ma per quest’anno viene ipotizzata “almeno una emissione”, con “la massima flessibilità nella scelta della scadenza più opportuna”, si legge nel documento ministeriale. Il titolo manterrà l’indicizzazione legata al tasso di inflazione nazionale e un premio fedeltà per gli investitori retail che lo acquisteranno all’emissione e lo terrano fino a scadenza.

BTP Futura, nessuna emissione nel 2025?

Nelle Linee guida sulla gestione del debito pubblico 2025 non si fa riferimento alla possibilità di emettere nuovi BTP Futura, i Buoni del Tesoro poliennali step-up, ossia con una remunerazione crescente nel tempo e scadenza superiore a otto anni, anch’essi riservati ai piccoli investitori. In origine, questi titoli di Stato sono stati concepiti per sostenere la crescita del paese e presentano un premio finale legato alla media del tassi di crescita annua del PIL (Prodotto interno lordo) nazionale nel periodo di durata dell’obbligazione.

Tra il 2020 e il 2021, il MEF ha fatto quattro emissioni di BTP Futura, l’ultima nel novembre 2021 e nessuna di queste è in scadenza quest’anno.

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Dove acquistare i nuovi BTP retail

Gli investitori potranno acquistare in nuovi BTP retail direttamente sul MOT, il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato gestito da Borsa Italiana, come avvenuto negli ultimi anni per il BTP Valore, il BTP Italia e il BTP Futura, attraverso la banca o altro intermediario finanziario. Questa modalità di collocamento differisce da quella delle altre obbligazioni governative che solitamente prevedono il meccanismo dell’asta. Per il BTP Italia, può anche essere programmata una fase di emissione specifica e separata per gli investitori istituzionali.

Leggi come puoi acquistare i titoli di Stato.

BTP Green per la transizione ecologica

Lo Stato italiano ha aperto il 2025 con l’emissione, l’8 gennaio, di un BTP Green con scadenza nel 2046. L’obbligazione, volta a finanziare le spese governative con impatto ambientale positivo, ha ricevuto richieste complessive per circa 130 miliardi e prevede una cedola annual del 4,10%. Dal 13 gennaio è quotato sul MOT.

Nel 2025, il Tesoro prevede di proseguire con il suo programma di titoli green e ha fatto sapere di stimare volumi in linea con l’ultimo anno. Nel 2024, il governo ha emesso un BTP Green con scadenza il 30 ottobre 2037 per un importo pari a 9 miliardi di euro, sottoscritto per la metà da investitori che adottano i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance).

Su questo fronte, il MEF dichiara di voler effettuare “scelte che vadano incontro alle preferenze degli investitori e, al contempo, consentano di evidenziare in modo sempre più chiaro ed efficace l’impegno dello Stato italiano nel perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, mediante un uso mirato delle risorse del proprio bilancio”.

A differenza del BTP Valore o del BTP Italia, il collocamento dei Buoni del Tesoro poliennali green non è stato – almeno fino ad oggi – riservato ai piccoli investitori, ma agli istituzionali. Alla fine dell’estate, però, erano circolate indiscrezioni su una possibile emissione di BTP Green per il retail. Di conseguenza, questa opzione non è da escludere. Attualmente, i risparmiatori possono comunque comprare questi titoli sul mercato secondario (MOT) o su altre piattaforme di negoziazione.

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BOT e BTP short term per investire nel breve termine

Nel 2025, il MEF prevede emissioni lorde complessive di titoli a medio-lungo termine (esclusi i BOT) in un intervallo compreso tra i 330 e i 350 miliardi di euro, contro circa i 361 miliardi dell’anno scorso. Questa somma tiene conto della scadenza di obbligazioni statali per circa 234 miliardi e del nuovo fabbisogno finanziario che è stimato intorno a 135 miliardi, oltre che dell’ottenimento della sesta rata del Next Generation EU, conosciuto in Italia come PNRR, il piano per la ripresa europeo varato nel luglio 2020 per sostenere i paesi colpiti dal covid.

Nel corso dell’anno, il governo ha in programma anche di emettere BOT per oltre 130 miliardi di euro, in linea con i rimborsi in scadenza. I Buoni ordinari del Tesoro sono titoli a breve termine, con scadenza non superiore a un anno, emessi sul mercato primario su base mensile, la cui remunerazione è determinata dallo scarto di emissione, ossia dalla differenza tra il valore nominale e il prezzo pagato (senza cedola). Sono collocati con il meccanismo dell’asta a cui possono partecipare solo gli intermediari istituzionali autorizzati. Chi vuole acquistare in asta deve prenotare la quantità desiderata presso uno di questi intermediari. In alternativa, è possibile comprarli sul mercato secondario, dopo il collocamento.

Infine, il Tesoro intende continuare a proporre nel 2025 i BTP short term, titoli di Stato con cedole fisse semestrali e durata compresa tra 18 e 36 mesi, ma in misura inferiore all’anno scorso, preferendo spostare i volumi su scadenze medio-lunghe. La vita media del debito alla fine del 2024, relativamente allo stock di titoli di Stato, era di 7 anni contro i 6,97 anni dell’anno precedente.

Come funzionano i titoli di Stato

I titoli di Stato sono obbligazioni emesse dai governi per finanziarsi, che danno diritto al sottoscrittore di ricevere – alla scadenza – il rimborso del capitale versato. Danno anche il diritto di ottenere una remunerazione a titolo di interesse (cedola). I rendimenti sono influenzati dall’andamento dei tassi di interesse. Quando, i saggi di riferimento scendono, tendono ad abbassarsi, mentre i prezzi dei titoli in circolazione aumentano. Di conseguenza, tassi di interesse più bassi significano che i BTP di nuova emissione avranno rendimenti potenzialmente inferiori. Accade l’opposto quando i tassi salgono.

Gli investitori in titoli di Stato devono prestare attenzione anche allo spread, ossia alla differenza tra i rendimenti dei BTP decennali italiani e del Bund tedesco di pari scadenza, che viene preso a riferimento per l’eurozona. Se lo spread aumenta, significa che l’Italia è considerata più rischiosa rispetto alla Germania, ossia che il rendimento chiesto dagli investitori per comprare un titolo governativo del Belpaese è superiore a quello richiesto per il pari-scadenza tedesco.

Il rendimento di un titolo di Stato deriva in parte dalle cedole e in parte dalla variazione dei prezzi nel tempo.

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L’autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.



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