Avanti senza tre giudici: 150 processi da recuperare

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“Ci sarà un grosso lavoro che si accumulerà. È imperativo nominare almeno un giudice straordinario. Ma probabilmente anche due”. E ancora: “Ci sono processi che sono già stati rimandati”. Parole di alcuni giorni fa del presidente della Commissione giustizia e diritti, Fiorenzo Dadò. Considerazioni che mettono in guardia dall’inevitabile ingolfamento di un Tribunale penale cantonale (TPC) che oggi può contare su due soli giudici in funzione (Marco Villa e Amos Pagnamenta) sui cinque che erano in organico sino allo scorso 10 dicembre. È ormai passato un mese dalla destituzione dei magistrati Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti (destituzione senza effetto sospensivo, ha deciso la Commissione di ricorso sulla Magistratura); ed è trascorsa una settimana dalle dimissioni per malattia del presidente del TPC Mauro Ermani (accolte con effetto immediato dall’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio).

Ma rinunciare a tre giudici, concretamente, quanto pesa? Quanti casi penali non potranno essere evasi nei tempi previsti? Quanti processi conduce in porto un magistrato in un anno?

Domande a cui abbiamo cercato di dare una risposta attraverso i rendiconti annuali del Tribunale d’appello, ma anche tramite i rapporti annuali del Consiglio della magistratura (CdM). Sembra passata una vita da quando lo stesso presidente Ermani commentava con soddisfazione i 317 incarti evasi nel 2021 (contro i 251 dell’anno precedente): “Questo risultato è stato possibile perché (…) il TPC ha finalmente potuto operare con il pieno dei propri effettivi”. Il 19 ottobre 2020 il Parlamento aveva infatti nominato il pretore Siro Quadri come nuovo giudice, attribuendolo al TPC. Con l’innesto di Quadri l’attività penale nel 2021 fa un deciso scatto in avanti. Detto dei 317 casi evasi, quell’anno il TPC celebra 266 processi (contro i 197 del 2020) tra Assise Criminali (25) e Assise correzionali (185), di cui 75 con procedura abbreviata (PA) e 191 con rito ordinario.

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La statistica dice che il 2021 è l’anno in cui al TPC il motore gira al meglio e lo stesso Consiglio della Magistratura nel suo rapporto evidenzia che “nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, che non hanno facilitato l’attività a livello processuale e operativo penale, il consolidamento a 5 giudici comincia a dare i suoi buoni frutti”.

La macchina della Giustizia rallenta negli anni 2022-23, ma nemmeno troppo. Nel 2022 il TPC evade 261 casi e celebra 220 processi (di cui 77 con PA); nel 2023 i casi evasi sono 270 e 212 i processi penali istruiti.  Nel 2023 aumentano anche gli incarti aperti (299 contro i 283 dell’anno prima). La squadra di Ermani lavora alacremente e nel suo rendiconto 2023 il Consiglio della magistratura evidenzia che “i 5 giudici hanno evaso complessivamente 270 procedure (261 nel 2022 e 317 nel 2021), a fronte di una media decennale di 247”. Lo stesso CdM, nel suo commento, afferma: “La situazione del Tribunale al di là del peggioramento dei dati statistici, che si inserisce nel contesto delle normali fluttuazioni, non desta preoccupazione”. Salvo poi aggiungere che “pur lavorando i 5 giudici sostanzialmente in maniera autonoma, è indispensabile che all’interno del tribunale regni un atteggiamento di collaborazione e di rispetto reciproco”. Parole che, lette oggi, più che iettatorie paiono rivelatrici di un malessere già strisciante.

Il futuro impatto sugli incarti di un TPC sguarnito è difficilmente quantificabile. La media di incarti evasi annualmente da un singolo giudice oscilla da un minimo di 52,2 nel 2022 a un massino di 63,4 nel 2021. La media annua dei processi al TPC per singolo giudice varia invece da un minino di 42,4 (2023) a un massimo di 53,2 (2021).

Le conseguenze del “clima” che ha avvelenato il TPC per buona parte del 2024 non sono ancora quantificabili in termini di incarti evasi e processi celebrati. Gli aggiornamenti settimanali sui processi penali, una volta scaduti, vengono rimossi dal sito del Cantone e la richiesta della RSI di ottenere questi documenti, per ricostruire la storia processuale dell’anno, ha ricevuto picche dallo stesso tribunale: “In merito alla ricezione di tutti gli aggiornamenti stampa del TPC per l’anno 2024 non vi è obbligo legale per adempiervi né ritengo siano dati sufficienti motivi di interesse pubblico per il loro invio”, è stata la risposta del vice-presidente del TPC Marco Villa. “Le informazioni statistiche saranno inviate, a tempo debito, solo alla competente autorità per l’allestimento del consueto rendiconto annuale”.



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