La campagna di comunicazione di Fuorisalone 2025

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Tre immagini emblematiche e potenti, realizzate con l’Intelligenza Artificiale dalla prompt designer Silvia Badalotti, interpretano ed esplorano i significati del tema “Mondi Connessi”

“Il concetto di interazione tra mondi diversi è stato un invito a esplorare le sfumature delle relazioni umane e a riflettere su come le nostre esistenze siano intrecciate in un tessuto complesso di esperienze condivise”, ci ha detto Silvia Badalotti, prompt designer e fotografa che ha interpretato il tema del Fuorisalone 2025 Mondi Connessi, firmando una campagna di comunicazione generata con l’Intelligenza Artificiale. Il risultato sono tre soggetti emblematici e potenti – la persona, la tecnologia, la natura – letti come parti di un ciclo, in cui ogni elemento è indispensabile per la vita dagli altri. La circolarità emerge come tema centrale: l’umanità crea la tecnologia, la tecnologia impatta sulla natura, e i danni alla natura tornano inevitabilmente a influenzare l’umanità. L’immagine coordinata del Fuorisalone di quest’anno rappresenta quindi un richiamo all’equilibrio, alla necessità di armonizzare innovazione, rispetto per l’ambiente e consapevolezza del nostro ruolo nel mondo.

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Di seguito l’intervista a Silvia Badalotti.

Due parole su di te: chi sei e cosa fai?

Sono fotografa e art director. Negli anni ho lavorato con brand di moda, riviste internazionali e agenzie creative. Sono socia di Condiviso.coop un’agenzia di comunicazione affacciata sul porto di Genova e dal 2021 sto esplorando l’utilizzo di alcuni strumenti di AI generativa per la creazione di immagini e video. A inizio 2024 il direttore creativo di Etro, Marco De Vincenzo, mi ha chiamata per la creazione della campagna wordwide “Nowhere”: un capitolo rivoluzionario nella storia del marchio che ha dimostrato come l’AI possa essere integrata nel processo creativo per amplificare una visione artistica, offrendo nuove possibilità espressive.

Cosa ti ha ispirato il tema del Fuorisalone 2025: “Mondi Connessi”?

Mi ha guidato l’idea di costruire immagini che invitassero a riflettere su diverse dimensioni dell’esistenza umana, mettendo in connessione filosofia, cultura e tecnologia. Il concetto di interazione tra mondi diversi poi, è stato un invito a esplorare le sfumature delle relazioni umane e a riflettere su come le nostre esistenze siano intrecciate in un tessuto complesso di esperienze condivise.

Da cosa sei partita per lavorare con l’Al all’immagine della nostra campagna di comunicazione?

Nel mio processo creativo non ho un metodo prestabilito da cui partire. È un insieme di cose: magari scrivo un determinato prompt e l’AI mi rimanda delle immagini che non mi aspetto e tutto quello che avevo in testa cambia. Se ho un tema, come in questo caso, parto sempre dal significato delle parole e cerco di trasformarle in immagini senza diventare didascalica. Ogni volta cerco di raccontare qualcosa, è per questo forse che una sola immagine per una tematica così complessa non mi è bastata, così ne ho fatte tre.

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Ci racconti il significato di queste tre immagini prodotte?

Ho pensato a tre immagini come parti di un ciclo, in cui ogni elemento è indispensabile per la vita dagli altri.

La persona: la scelta di un volto di donna orientale con un occhio azzurro rappresenta l’universalità dell’essere umano, al di là delle etnie e delle culture. Questo volto diventa il simbolo dell’umanità, capace di creare connessioni con il mondo naturale e tecnologico, ma anche responsabile delle sue azioni.

La tecnologia: l’agglomerato di cavi e circuiti elettrici rappresenta il progresso tecnologico, che connette il mondo e apre infinite possibilità, ma che, se utilizzato senza misura, rischia di diventare distruttivo.

La natura: l’immagine dell’ape e dell’alveare simboleggia la fragilità e la forza della natura. Le api sono il simbolo della biodiversità. Rappresentano un monito e cioè che se non si rispetta la natura, il ciclo vitale si spezza, compromettendo l’ecosistema.

La circolarità emerge come tema centrale: l’umanità crea la tecnologia, la tecnologia impatta sulla natura, e i danni alla natura tornano inevitabilmente a influenzare l’umanità. È un richiamo all’equilibrio, alla necessità di armonizzare innovazione, rispetto per l’ambiente e consapevolezza del nostro ruolo nel mondo.

Quale futuro vedi per l’Al nello sviluppo di progetti artistici e creativi?

Nell’ultimo anno ho incontrato molti studenti che frequentano corsi universitari legati alla cultura dell’immagine e con loro ho affrontato spesso questo argomento. Ormai l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale è all’ordine del giorno ed è un mezzo fantastico che ci aiuta nel nostro lavoro. Ma c’è un però: in un contesto in cui l’AI gioca un ruolo crescente nella produzione creativa, è essenziale che gli artisti trovino modi per mantenere e sviluppare la loro voce unica. Conservare una propria cifra stilistica permette di esplorare nuove idee e forme espressive: è importante che questa originalità emerga anche nell’uso dell’AI, creando opere che riflettano la sensibilità individuale piuttosto che limitarsi a imitarne le tendenze.

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