L’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni ha risposto in Aula all’interrogazione della consigliera Elena Meini (Lega) in merito alle proposte contenute nelle relazioni conclusive della commissione regionale di inchiesta Keu ed eventuali risvolti
Comunicato stampa n. 0028
Firenze – “Il sistema di tracciabilità dei rifiuti destinato a sostituire il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti Sistri è il registro elettronico nazionale Rentri” e “l’obbligo di iscrizione al Rentri decorre dal 15 dicembre al 2024 per concludersi, a scaglioni, il 13 febbraio 2026” – così l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni ha iniziato la sua risposta in Aula all’interrogazione di Elena Meini (Lega) in merito alle proposte contenute nelle relazioni conclusive della commissione regionale di inchiesta Keu ed eventuali risvolti. “L’obbligo di tenuta dei nuovi modelli dei registri di carico e scarico dei rifiuti decorrerà dal 13 febbraio 2026” e “l’obbligo di geolocalizzazione dei mezzi di trasporto di rifiuti pericolosi è fissato al 31 dicembre 2025”. “Ad oggi – aggiunge – per capire l’efficacia del Rentri occorre attendere la piena operatività del sistema”.
L’assessora ha poi parlato dei Mud (modello unico dichiarazione ambientale) che contengono quantità e codici dell’elenco europeo dei rifiuti prodotti, conferiti a terzi e anche qualità e dettagli dei codici dei rifiuti da smaltire. “In Toscana, la sezione regionale del catasto rifiuti raccoglie organizza e verifica l’insieme dei mud che le aziende trasmettono alla camera di commercio del territorio” e “lo stesso piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati ha effettuato le valutazioni sull’analisi di dettaglio della produzione, importazione, esportazione e recupero e smaltimento dei rifiuti speciali in Toscana”.
Monni ha poi fatto il punto sulla bonifica dei 14 siti del territorio delle province di Pisa, Arezzo e Firenze nelle quali il Keu, miscelato con terre da scavo, è stato rinvenuto e, in 13 di queste, smaltito illegalmente per la realizzazione di rilevati stradali o riempimenti ambientali sono stati oggetto di un capillare monitoraggio delle matrici ambientali e a favore di tre di essi sono stati assunti impegni finanziari. “La Regione per i tre siti di competenza ha stanziato complessivamente 15milioni di euro”. Monni ha ricordato che gli impianti sono quello di gestione rifiuti inerti Le Rose srl di Bucine ad Arezzo, Le Rose srl di Pontedera in provincia di Pisa e la strada regionale 429 tra Empoli e Castelfiorentino nella provincia di Firenze. Monni ha poi nel dettaglio fatto il punto sulle bonifiche di questi tre siti. Per l’impianto di Bucine si è reso necessario estendere le indagini anche nelle aree limitrofe; nell’impianto rifiuti di Pontedera, “Arpat non ha accertato la potenziale contaminazione delle matrici ambientali ma vi è solo presenza di cumuli di rifiuti” e “si è condivisa una proposta (tra Regione Toscana, usl e il commissario) di piano operativo di rimozione dei rifiuti“, nel quale “si riassumono le analisi condotte, le modalità di rimozione e di conferimento dei rifiuti che sono depositati in tre cumuli”, “i risultati mostrano l’ammissibilità in discarica di rifiuti non pericolosi” e per alcuni “in discarica con deroghe”. “Sui tempi – ha aggiunto Monni – si prevede la fine dei lavori entro settembre 2025”. Infine, sulla strada regionale l’assessora ha detto che è stata messa in sicurezza e che la stratigrafia rilevata evidenzia tre strati: l’aggregato riciclato, considerato non pericoloso, terreno di riporto e terreno naturale sui quali le analisi chimiche hanno mostrato conformità ambientali.
Monni ha concluso ricordando che negli altri 11 siti cove è stato rinvenuto il keu, in 4 siti (area di cantiere a Montaione, aeroporto di Pisa, cantiere in Crespina Lorenzana e discarica ad Arezzo) è stata confermata l’assenza di potenziale contaminazione delle matrici ambientali”, “in 7 siti sono state attivate le procedure per gli interventi di rimozione dei rifiuti”.
“Avevo bisogno di uno stato dell’arte sulla parte dei siti coinvolti – ha risposto Meini –. Ci sono poi, elementi sul tema delle infiltrazioni mafiose in Toscana, dei fondi strutturali anche in fase di pnrr, sull’antiusura e sul rapporto e sussidio a tutte quelle che sono le associazioni di categoria e quelle aziende che si stanno trovando in difficoltà e su questi punti mi riservo di fare un’interrogazione più precisa all’assessore competente”. “Preciso – ha concluso – che il lavoro fatto sulle bonifiche è tanto ma ancora tanto è ancora da fare purtroppo per i tempi dovuti agli atti amministrativi: su questi 14 siti soltanto due ad oggi risultano essere in fase di bonifica o già bonificati mentre gli altri son in fase di valutazione”.
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