- Il Ddl PMI prevede nuovi incentivi fiscali per le imprese che decidono di sottoscrivere contratti di rete e introduce la staffetta generazionale per il trasferimento delle competenze.
- A tutela delle imprese della ristorazione e del turismo, arriva la stretta sulle false recensioni online con diritto di replica per il proprietario e la possibilità di cancellazione.
- Stanziate risorse anche per il sostegno delle PMI nel settore della moda e per il riordino della disciplina per startup e PMI innovative.
Incentivare, supportare e semplificare l’attività delle piccole e medie imprese italiane: sono questi i pilastri del nuovo Ddl PMI in discussione sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Atteso dal 2011, contiene al suo interno una serie di misure che vogliono sostenere le PMI e le startup innovative.
Da un lato si prevede l’introduzione di nuovi incentivi fiscali per l’aggregazione di imprese, mentre dall’altro lato si vuole favorire il ricambio generazionale.
Viene introdotto il concetto di “staffetta generazionale”, cioè la possibilità per il datore di lavoro di utilizzare contratti part-time con esenzione al 100% dei contributi per i dipendenti prossimi alla pensione, ma contestualmente favorire l’assunzione dei giovani under 35 con nuovi sgravi fiscali.
In arrivo anche una stretta sulle false recensioni online e ingenti sostegni in favore delle PMI nel settore della moda. Scopriamo nel dettaglio quali sono le misure inserire nel Ddl PMI e cosa prevede la bozza del provvedimento.
Bozza Ddl PMI: tutte le misure
Il Ddl PMI arriva sul tavolo del Consiglio dei Ministri: il testo, composto da 19 articoli, è presente dal 2011 ma non è mai stato approvato definitivamente. Al suo interno numerose misure e sostegni per le piccole e medie imprese, con particolare attenzione all’aggregazione di PMI e al ricambio generazionale.
Una delle principali misure contenute nel disegno di legge voluto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è proprio il sostegno alle reti di impresa, che si esplica in una serie di agevolazioni fiscali per le PMI che sottoscriveranno contratti di rete o aderiranno ad accordi nei periodi di imposta 2026-2028.
Il meccanismo della “staffetta generazionale”, invece, consentirà alle piccole e medie imprese di trasferire di generazione in generazione le competenze necessarie per svolgere il lavoro. Saranno quindi previsti da un lato contratti part-time per l’accompagnamento alla pensione e dall’altro lato sgravi fiscali per l’assunzione di giovani under 35.
Verranno stanziate risorse per 100 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese nel settore della moda. Il testo prevede poi numerose semplificazioni su salute e sicurezza, per il lavoro agile e la possibilità per le PMI di accedere più facilmente al credito bancario.
Agevolazioni fiscali per le reti di impresa
Le PMI che decideranno di sottoscrivere un contratto di rete o di aderire a un progetto di collaborazione potranno godere di agevolazioni a livello fiscale. Questo meccanismo consente alle imprese di rafforzare la competitività e la loro capacità innovativa.
La misura pensata dal Governo e introdotta per due anni (dal 2026 al 2028), prevede la detassazione di una quota degli utili di impresa, accantonati in apposite riserve e destinati al fondo comune, per finanziare investimenti previsti dal programma di rete. Tale quota rientrerà nella formazione del reddito solo se usata per scopi diversi: per esempio, la copertura di perdite di esercizio o se viene meno l’adesione al contratto di rete.
Questa misura è volta a incentivare la collaborazione tra imprese e sostenere gli investimenti strategici per lo sviluppo dell’attività imprenditoriale.
Le risorse destinate a questa agevolazione sono pari a un massimo di 1 milione di euro annui per impresa, con un plafond complessivo di 15 milioni di euro. Sarà poi un successivo provvedimento ministeriale a fissare criteri e modalità di adesione all’agevolazione.
Staffetta generazionale: cosa significa e cosa prevede
Un’altra novità del Ddl PMI riguarda l’introduzione della cosiddetta “staffetta generazionale”. Dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027, le piccole aziende (fino a 50 dipendenti) potranno accedere al regime di incentivo al part-time per l’accompagnamento alla pensione limitatamente ai dipendenti che soddisfano i requisiti minimi per accedere alla pensione di vecchiaia o anticipata entro il 1° gennaio 2028.
Questi lavoratori, quindi, potranno ottenere un contratto part-time con l’esenzione al 100% dei contributi previdenziali fino a un massimo di 3mila euro.
Così facendo potrà attuarsi un meccanismo di trasferimento generazionale delle competenze che permetterà di formare i giovani lavoratori ai rispettivi ruoli aziendali.
Unitamente al part-time incentivato, sono previsti nuovi sgravi fiscali per l’assunzione di giovani con meno di 35 anni. Le due misure vanno di pari passo: ciò significa che per ciascun lavoratore a cui è concesso il part-time deve corrispondere l’assunzione di una nuova risorsa under35.
Stretta contro le false recensioni online
Il Ddl PMI si divide in cinque sezioni, una delle quali è dedicata alla lotta alle false recensioni, per tutelare le attività che operano nella ristorazione e nel turismo.
Su questo tema, all’interno della bozza del provvedimento, è in arrivo una stretta: gli utenti potranno pubblicare recensioni solamente dopo aver effettivamente usufruito del servizio e ciascuna recensione dovrà essere sufficientemente dettagliata. La pubblicazione è concessa solo entro i 15 giorni successivi dalla fruizione del servizio o dall’utilizzo del prodotto.
In merito alle recensioni false o ingannevoli, invece, scatta il diritto di risposta del proprietario che potrà chiedere la cancellazione di quelle non più attuali decorsi due anni dalla fruizione del servizio.
Sarà l’Autorità garante della concorrenza a fissare un codice di condotta, mentre la normativa non si applicherà alle recensioni già pubblicate alla data di entrata in vigore del provvedimento.
Le altre misure del Ddl PMI
Ulteriori interventi riguardano la semplificazione dell’accesso al credito per le PMI, cui si rimanda al Governo il riordino della disciplina dei confidi. Tra le ipotesi di semplificazione c’è il ricorso anche alla cartolarizzazione dello stock di magazzino.
Nello stesso capitolo sono contenute anche novità in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro: si interviene in particolare sullo smart working, con l’impegno del datore di lavoro a consegnare periodicamente ai propri dipendenti un’informativa scritta per chi opera al di fuori dell’ufficio.
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