Como 1-1: solo un pari nell’Olimpico in festa per i 125 anni dalla fondazione


Nell’Olimpico che festeggia il centoventicinquesimo compleanno della società sportiva Lazio si gioca la gara della prima giornata del girone di ritorno di campionato contro il Como.

Partita dalle due facce da parte della squadra capitolina, con un andamento simile tra il primo e il secondo tempo.

Inizio complicato, in cui la Lazio sembra a tratti quasi in balia degli avversari, e una seconda parte di tempo dove i biancocelesti riescono invece miracolosamente a ritrovare equilibrio e compattezza di squadra e a rendersi pericolosa.

Un po’ come nel primo tempo del derby la Lazio parte male, se non malissimo, per poi ritrovare equilibrio e manovra.

A parziale giustificazione del momento “no” dei biancocelesti è necessario considerare le tante assenze che hanno condizionato, e non poco, le scelte tecniche di Baroni.

Oltre agli infortunati Vecino, Patric e Pedro, alla lista degli assenti, nella partita con il Como, si sono aggiunti gli squalificati Castellanos, Gila e Zaccagni. Rientra nei convocati invece, e finisce in panchina, Noslin di fatto, come detto dallo stesso Baroni a fine gara, non utilizzabile se non per estrema emergenza.

La panchina della Lazio per la gara contro i lariani è lo specchio del momento sullo stato di “salute” della squadra. Siedono in panca, oltre ai portieri Mandas e Furlanetto, solo 6 giocatori di movimento: i fuori rosa Hysaj e Basic – riaggregati per l’occasione – i terzini Marusic e Tavares, il centrocampista Castrovilli e l’attaccante Noslin, con quest’ultimo, come detto, praticamente inutilizzabile.

In campo le scelte obbligate di Baroni: Provedel confermato in porta, nonostante la non convincente prova nel derby; Lazzari, Gigot, Romagnoli e Pellegrini a comporre la linea a 4 di difesa; Guendouzi e Rovella a centrocampo affiancati, soprattutto in fase difensiva, da Dele-Bashiru e Isaksen, Tchaouna e Dia tridente offensivo.

Fabregas risponde a specchio con un 4-2-3-1 composto da: Van Der Brempt, Dossena, Kempf e Alberto Moreno a comporre la linea di difesa davanti al portiere Butez; Engelhardt e Da Cunha a centrocampo; Strefezza, Nico Paz e Fadera a formare il tridente dietro l’unica punta Cutrone.

Come detto, la Lazio parte male e soffre il ritmo alto degli avversari che nell’arco dei primi 15 minuti riescono a confezionare ben 4 palle goal: un buon intervento di Provedel, e soprattutto una traversa, impediscono ai lariani di passare in vantaggio.

Nei minuti successivi, un po’ perché la Lazio sembra riuscire a prendere le misure, un po’ perché il Como perde quello che fino a quel momento era stato l’uomo più pericoloso, Nico Paz, uscito per infortunio al ventesimo del primo tempo, i biancocelesti iniziano a macinare gioco.

E così dopo un paio di percussioni al trentaquattresimo la Lazio trova il goal che sblocca la gara. Gigot anticipa molto alto Diao sulla trequarti offensiva biancoceleste e serve Guendouzi, il quale controlla e verticalizza su Dia.

Il senegalese con un ottimo primo controllo del pallone evita l’intervento di Kempf e calcia con precisione sul secondo palo, battendo l’incolpevole Butez.

Nel secondo tempo la Lazio rientra in campo di nuovo (come nel primo) in modo superficiale subendo la spinta della squadra di Fabregas.

Dopo un miracoloso salvataggio di Gigot, che respinge sulla linea un colpo di testa da calcio d’angolo di Dossena, i biancocelesti vanno in affanno commettendo una serie di falli che portano prima al giallo a Pellegrini e poi a quello di Tchaouna, per un intervento in ritardo su Van Der Brempt.

A complicare i piani dei capitolini arriva 1 minuto dopo il clamoroso errore dell’arbitro Tremolada che fischia ancora un fallo a Tchaouna per un intervento su Alberto Moreno. L’arbitro estrae il secondo cartellino che porta l’espulsione del francese.

Nei replay televisivi sarà poi evidente come sia Moreno a colpire con il piede la gamba di Tchaouna e non viceversa, e non ci sia alcun fallo da parte dell’attaccante laziale.

La Lazio resta comunque in 10 e a quel punto la spinta del Como diventa quasi un’onda difficile da contenere.

E così dopo vari tentativi al settantaduesimo la squadra di Fabregas trova il pari con una rete di Cutrone che sfrutta un cross di Strefezza e un taglio di Belotti che trae in inganno la difesa della Lazio. Facile per l’attaccante lariano segnare di testa da pochi passi.

La Lazio si assesta meglio con i cambi. Prima fanno il loro ingresso in campo Tavares e Marusic, al posto di Pellegrini e Lazzari, e poi di Hysaj che prende il posto di Gustav Isaksen.

Con uno schieramento più robusto, dal punto di vista difensivo, la Lazio riesce ad impattare meglio la veemenza della squadra di Fabregas e nei minuti finali riesce a rendersi più volte pericolosa dalle parti del portiere Butez.

L’occasione più clamorosa i biancocelesti la confezionano all’ottantesimo quando un pallone, deviato da Kempf sul tentativo di tiro di Dele-Bashiru, arriva nella zona di Guendouzi e Dia che finiscono per ostacolarsi a vicenda e non riescono a ribadire a rete.

La partita finisce con un pari che, per quello che si è visto sul campo, non può che essere considerato il risultato più giusto.

Al netto, ovviamente, dell’ennesimo errore arbitrale nei confronti della Lazio in questa stagione che subisce un cartellino rosso per un fallo non commesso.


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