Marchi collettivi e di certificazione: agevolazioni per la promozione all’estero

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Si avvicina la scadenza del 20 gennaio 2025 entro cui le associazioni rappresentative delle categorie produttive, i consorzi di tutela (ai sensi dell’art. 53 della L. 128/1998) e altri organismi di tipo associativo o cooperativo possono richiedere un contributo pari al 70% delle spese ammissibili, per la promozione all’estero di marchi collettivi e di certificazione già registrati.

Marchio collettivo e di certificazione

Disciplinato dall’art. 11 del D.lgs. 30/2005 (Codice della Proprietà Industriale – “CPI“), il marchio collettivo ha la funzione di garantire che i beni o servizi di diverse imprese rispettino determinati standard, come qualità, provenienza geografica o altre caratteristiche specifiche. Generalmente, il titolare del marchio non lo utilizza direttamente per i propri beni o servizi, ma lo concede a diverse imprese produttrici o commercianti, che devono rispettare specifiche condizioni d’uso.

Il marchio di certificazione (art. 11-bis del CPI) ha la funzione, invece, di attestare che beni o servizi di una o più imprese rispettano standard specifici stabiliti da un ente certificatore indipendente, come la qualità, i metodi di produzione, le materie prime o altre caratteristiche. Le imprese interessate a usare il marchio di certificazione devono dimostrare di rispettare i requisiti richiesti, attraverso un processo di verifica condotto dall’ente certificatore. L’ente certificatore deve essere del tutto indipendente rispetto alle imprese interessate e non può svolgere l’attività certificata.

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Entrambi i marchi, quindi, hanno una funzione meramente informativa e non distintiva, differenziandosi pertanto dal marchio d’impresa che, invece, ha la funzione di consentire l’associazione del prodotto o servizio a una determinata impresa.

Il c.d. Bando Marchi Collettivi 2024

Con il Bando Marchi Collettivi 2024, pubblicato con decreto direttoriale del 10 dicembre 2024 e gestito da Unioncamere, si intende sostenere la promozione all’estero di marchi collettivi e di certificazione italiani attraverso il riconoscimento di agevolazioni economiche.

Chi può partecipare?

I soggetti ammessi a presentare la domanda sono le associazioni rappresentative delle categorie produttive, i consorzi di tutela di cui all’art. 53 della L. 128/1998 e successive modifiche e altri organismi di tipo associativo o cooperativo, aventi sede legale ed operativa in Italia.

Al momento della presentazione della domanda, i soggetti devono essere titolari di un marchio collettivo o di certificazione già registrato o, in alternativa, devono dimostrare di possedere un titolo idoneo per l’uso o la gestione di tali marchi.

Attività agevolabili

I progetti di promozione all’estero del marchio che possono essere oggetto della domanda devono prevedere, a pena di inammissibilità, la realizzazione di almeno due iniziative tra: fiere e saloni internazionali, eventi collaterali alle manifestazioni fieristiche internazionali, incontri bilaterali con associazioni estere, seminari con operatori esteri in Italia e all’estero, azioni di comunicazione sul mercato estero (anche attraverso GDO e canali online), la creazione di comunità virtuali a supporto del marchio. Nel contesto di tali attività, sono ammissibili, tra le altre, le spese per l’allestimento di stand, il noleggio di attrezzature e strumentazioni, i compensi per i testimonial, le spese per la realizzazione di spot televisivi/radiofonici o di materiale informativo e promozionale in generale.

Il progetto promozionale deve concludersi entro 6 mesi dalla notifica di concessione dell’agevolazione, con possibilità di proroga di ulteriori 2 mesi. Sono ammesse spese per servizi specialistici esterni, comprovate da titoli di spesa emessi a far data dal 2 ottobre 2024.

Importo dell’agevolazione

L’agevolazione copre il 70% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 150.000 Euro per ciascun beneficiario. Si segnala che l’importo minimo richiedibile è di 20.000 Euro.

Presentazione della domanda

Le domande, corredate dalla documentazione richiesta, devono essere inviate entro le ore 24 del 20 gennaio 2025, anche tramite procuratore speciale.

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Le domande presentate da soggetti già beneficiari di agevolazione nell’ambito del Bando Marchi Collettivi 2023 saranno prese in considerazione solo in presenza di risorse residue disponibili al termine dell’istruttoria di tutte le altre domande presentate.

Conclusioni

Il Bando Marchi Collettivi 2024 rappresenta un’importante possibilità di promozione del made in Italy all’estero offerto alle associazioni rappresentative delle categorie produttive, ai consorzi di tutela e agli altri organismi di tipo associativo o cooperativo. Sarà pertanto importante che la predisposizione della domanda e della documentazione richiesta sia accurata, oltre che nei termini stabiliti dal bando.



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