La conferenza stampa di Vincenzo Italiano post Bologna-Roma

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Al Dall’Ara, al termine del pareggio della ventesima giornata di Serie A tra il Bologna e la Roma di Claudio Ranieri (2-2 il risultato finale firmato dalle reti di Saelemaekers, Dallinga, Ferguson e Dovbyk), è intervenuto Vincenzo Italiano. Il tecnico rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa.

L’analisi del match da parte di Italiano

Altri punti buttati via e non aggiunti alla nostra classifica dopo una reazione mostruosa al loro gol. Mi dispiace per i ragazzi perché su questi aspetti non ci si può fare nulla: in quei minuti finali bisogna pensare alla sostanza e non all’estetica, al risultato collettivo e non alla giocata individuale. Ci è già capitato altre volte, peccato, spero cresceremo. Siamo giovani, abbiamo l’età media bassissima e dobbiamo crescere tutti insieme perché questi errori ci stanno costando caro. Ne ho parlato con i ragazzi nello spogliatoio.

Ci siamo presentati molto bene oggi, ero curioso dopo la sconfitta con il Verona. Nel primo tempo siamo stati lenti nell’avvolgere, cambiare il campo e arrivare sugli esterni. La Roma era in fiducia e riusciva a chiuderci tutti gli spazi. Nel secondo invece ci siamo liberati dai freni e siamo andati a briglia sciolta: abbiamo avuto più volte la palla del 3-1 e se fossimo riusciti a metterla sarebbe finita in un altro modo. 

Su Ferguson

Sono contento per la prestazione di Ferguson. In settimana lo abbiamo provato lì in mediana e ha fatto bene, ero indeciso tra lui e Moro ma giocando ogni tre giorni ci sarà spazio per tutti.

Lewis Ferguson nel momento del rigore trasformato contro la Roma (ph. Image Sport)

Sul rigore concesso alla Roma e sul dialogo a fine partita con Abisso

Gli ho solo detto che doveva dare un’occhiata al fallo che è stato fischiato contro su Castro con palla in nostro possesso. Lì può esserci fallo a nostro favore e la partita è finita, invece da lì nasce la rimessa laterale e poi il calcio d’angolo da cui subiamo il rigore.

Sul diverbio con Iling Junior

Non ero arrabbiato con lui, stavamo analizzando l’ennesimo possesso a 8 secondi dalla fine che non ci ha permesso di vincere la partita. Non è la prima volta che capita e purtroppo potevamo stare qui a commentare una classifica straordinaria se avessimo portato a casa le partite in cui eravamo in vantaggio e ci siamo fatti rimontare all’ultimo. Su fallo laterale a tre secondi dalla fine devi portarla a casa. 

Sull’ennesimo errore di Lucumì dopo quello con il Verona

È vero, ieri in riferimento all’autogol di Castro avevo detto che dobbiamo essere più svegli e percepire il pericolo perché la palla può sgusciare da ogni varco. In settimana abbiamo lavorato su questo tipo di situazioni, ma oggi non penso sia dovuto alla poca attenzione o all’aver staccato la spina. Non sapevo nemmeno che fosse stato John a colpirla di mano. Ho avuto un flash dalla panchina ma voglio rivederlo se la palla gli ha picchiato sulla mano. È un episodio negativo su cui dobbiamo migliorare. Ormai sono troppi gli episodi sui quali dovevamo dimostrarci più maturi. Mi piacerebbe chiedere a Ranieri a 73 anni se ha mai allenato gli ultimi 8 secondi di una partita: se lo ha fatto voglio sapere come fa. La squadra è giovane e crescerà anche in questo sia in maniera collettiva sia individuale, ma questi episodi non posso allenarli. Noi dovevamo fare il 3-1 e vincere la partita e mandare un segnale importante a noi stessi. Mi brucia molto la classifica: con i due punti di oggi, quelli di Torino e quelli di Genova ora staremmo in una posizione straordinaria.

Gianluca Mancini e Benjamin Dominguez
Gianluca Mancini e Benjamin Dominguez (ph. Image Sport)

Su cosa si impara dopo questo pareggio

Impariamo che dobbiamo essere più svegli. Nello spogliatoio era la prima volta in cui eravamo tutti riuniti a commentare la nostra mancanza. Negli ultimi minuti bisogna buttare la palla a San Luca, al quattordicesimo anello, insomma fuori dallo stadio. Bisogna pensare alla sostanza e portare a casa la soddisfazione più grande. Ma sono contento di tutti: Dominguez si è confermato anche stasera, Odgaard mi dà conferme, ho rivisto un grande Lewis. Non dobbiamo mollare e ci prenderemo soddisfazioni ancora di più grandi di quelle che ci stiamo già togliendo.

Sulla Roma

Prima di questa partita avevamo studiato il derby con la Lazio perché abbiamo lo stesso sistema di gioco e un’identità simile alla nostra. Abbiamo chiuso Dybala, ma loro bravi sono stati comunque bravi negli ultimi metri perché sono in fiducia. La Roma per me è una squadra top, l’abbiamo interpretata come una partita di Champions. Sono contento perché, risultato a parte, abbiamo fatto una partita di applicazione e abbiamo riportato la strategia che avevamo preparato. Sarà uno spunto per migliorare.

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