Marco Stiuso della CAFMA esplora le opportunità di collaborazione tra Italia e Argentina nella filiera agricola, focalizzandosi sull’importanza di creare nuove reti commerciali per affrontare le sfide globali del 2025.
BUENOS AIRES – Dal 6 al 10 novembre 2024, Bologna ha ospitato EIMA, una delle fiere internazionali più importanti dell’industria dedicata alle macchine e alle tecnologie per l’agricoltura. Organizzata dalla FederUnacoma, la Federazione nazionale dei fabbricanti di macchine per l’agricoltura d’Italia, rappresenta un appuntamento biennale fondamentale per il settore.
In questa edizione, la partecipazione dell’Argentina è stata particolarmente significativa. Sette aziende hanno preso parte all’evento, sostenute dalla CAFMA (Camera argentina dei fabbricanti di macchinari agricoli) e coordinate dall’Agenzia argentina per gli investimenti e il commercio internazionale.
Marco Stiuso, giovane e intraprendente rappresentante della CAFMA, ha avuto un ruolo cruciale durante la fiera, partecipando a diverse attività istituzionali e supportando le aziende argentine presenti.
“L’industria italiana si distingue per la varietà dei suoi prodotti, con una particolare attenzione ai componenti e implementi”, commenta Marco, di nuovo al lavoro negli uffici della CAFMA a Buenos Aires.
Non a caso, la fiera si svolge in Emilia Romagna, cuore pulsante dell’industria meccanica italiana, alternandosi ogni anno con la sede di Hannover, in Germania.
“Alla EIMA, non solo partecipano gli addetti commerciali delle aziende, ma anche ingegneri e designer. La fiera rappresenta una vetrina straordinaria per capire le tendenze globali e trovare nuovi fornitori e partner”, spiega Marco.
Durante l’evento, Stiuso ha ricoperto due ruoli chiave: da un lato, ha fornito supporto logistico e commerciale alle aziende argentine, accogliendo le delegazioni straniere e raccontando la storia e il valore delle compagnie presentate allo stand. Dall’altro, ha gestito l’agenda istituzionale, coordinando eventi e visite ufficiali, tra cui quella dell’ambasciatore argentino in Italia e dei rappresentanti di Agrievolution (un’alleanza internazionale di camere dell’industria agricola).
Allo stand gestito dall’Agenzia argentina per gli investimenti e il commercio internazionale, con il supporto di ExpoAgro e CAFMA, erano presenti sette aziende, di cui ben quattro hanno origini italiane: Mainero (della famiglia Lambertini), Sestari (fondata da Nino Sestari), GiMetal (della famiglia Giacomozzi) e Ombù (della famiglia Castellani).
Dal lato italiano, l’ICE (l’agenzia per la promozione delle imprese italiane all’estero) per ogni edizione della fiera sussidia la partecipazione di tre imprese che non siano mai state alla EIMA. Non solo ricopre i costi di viaggio, ma organizza anche una agenda di incontri con possibili fornitori. “È un importante strumento di promozione per le aziende italiane, affinchè possano creare nuovi vincoli commerciali con l’industria argentina”, spiega Marco Stiuso.
CAFMA ha un ruolo fondamentale nella selezione delle aziende argentine e, per rompere il centralismo della capitale, ne propone una per Buenos Aires e Provincia, una per Córdoba e una per Santa Fe.
“In Argentina, l’industria manifatturiera sta studiando come diventare competitiva di fronte a una possibile apertura parziale o totale del mercato”, spiega Marco. E aggiunge: “Spesso, l’integrazione di componenti importati nel prodotto locale può fare la differenza in termini di costi, migliorando la qualità dell’offerta”.
È proprio in questo contesto che le aziende argentine hanno mostrato un grande interesse a partecipare alla fiera, poiché sono alla ricerca di nuovi fornitori e l’Italia si distingue per la qualità dei componenti e del design.
Non si tratta solo di scambi commerciali; molte aziende argentine hanno accordi di trasferimento tecnologico, come licenze di brevetto o contratti di competenza tecnica con grandi aziende italiane, come Maschio Gaspardo. Alcune progettano i propri prodotti in Argentina, ma li fanno fabbricare in Italia, per poi importarli nel Paese sotto il proprio marchio.
“Ci troviamo in un momento molto particolare del settore: stabilire alleanze strategiche con aziende estere è fondamentale per superare la crisi”, dichiara il rappresentante della CAFMA, che a dicembre ha presentato il rapporto sulla situazione generale dell’industria agricola.
Nel 2024, il settore ha registrato una forte recessione e un surplus di inventario, con una lieve ripresa verso la fine dell’anno, a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e delle forniture, i cambiamenti nelle assegnazioni dei sussidi statali e il contesto geopolitico. Dai dati in possesso della CAFMA, a livello gobale, le vendite di trattori sono crollate del 15,6%, mentre quelle delle mietitrici hanno registrato una flessione del 31,2%.
Secondo Marco, la politica di restrizioni che propone Trump avrà un impatto significativo nel 2025. “Paesi come la Cina, che hanno un surplus nella produzione e cercano di vendere i propri prodotti in ogni modo possibile, anche ricorrendo al dumping, vedranno limitate le loro esportazioni verso gli Stati Uniti, che rappresenta una grande porzione del mercato”.
Marco osserva che, nel caso delle relazioni commerciali tra Italia e Argentina, la concorrenza non è particolarmente intensa. Oltre ai componenti, prodotti finiti italiani sono principalmente macchinari per l’orticultura e la frutticoltura. In Argentina, invece, dove l’attività agricola si concentra su grandi estensioni di terra, l’industria si è specializzata nella produzione di seminatrici.
In questo contesto globale, la presenza dell’Argentina a EIMA si inserisce in un quadro più ampio di collaborazione internazionale, come dimostra anche il ruolo di CAFMA in Agrievolution, di cui CAFMA è l’unica realtà latinoamericana a farne parte.
Durante la fiera, è stato annunciato l’Agrievolution Buenos Aires Summit 2025, un evento che si terrà in Argentina e coinvolgerà le principali istituzioni del settore. Dal 1° al 3 settembre, i principali attori del settore agricolo mondiale si incontreranno per discutere del futuro dell’industria.
Tra le tendenze emergenti, Stiuso ha evidenziato l’importanza della robotica, delle macchine autonome e dell’agricoltura di precisione, che sono al centro della trasformazione sostenibile dell’agricoltura.
“Nei prossimi anni, il mondo dovrà affrontare due sfide fondamentali: garantire la sicurezza alimentare, assicurando cibo e acqua a una popolazione in crescita, e salvaguardare l’ambiente. Due problemi che, sebbene possano sembrare incompatibili, devono essere affrontati in modo integrato”, afferma Marco.
L’Argentina ha molto da offrire in questo campo: di questo Stiuso è sicuro. “Disponiamo di due sistemi in grado di affrontare entrambe le sfide che CAFMA si propone di promuovere nel corso del 2025”, dice.
Uno è l’uso dei sacchi da silos per i cereali. “È impressionante la quantità di chicchi che si perde durante il carico e il trasporto – spiega Marco – un problema particolarmente grave nei Paesi più poveri”.
L’altro aspetto riguarda la semina diretta, tecnica di agricoltura conservativa che prevede la semina su terreno non arato e consente di migliorare la qualità del suolo, con benefici economici ed ecologici.
“Oggi, esistono tecnologie integrate con l’intelligenza artificiale, che permettono un controllo ancora più preciso e una riduzione significativa dell’uso di erbicidi, applicandoli solo dove sono necessari, grazie ai sistemi intelligenti che distinguono le piante invasive da quelle coltivate. Ciò non solo rende l’agricoltura più efficiente, ma permette anche di proteggere l’ambiente”.
Negli ultimi trent’anni, in Argentina si è iniziato a coltivare terre che un tempo non venivano considerate fertili, raddoppiando così l’estensione destinata all’agricoltura e triplicando la produzione. Questo approccio ha portato a un aumento della resa per ettaro, senza danneggiare il suolo, un aspetto cruciale per la sostenibilità della produzione alimentare, poiché la semina diretta contribuisce a trattenere il carbonio nel suolo.
L’Argentina è in procinto di certificare la sua impronta di carbonio e sta valutando se l’impatto dell’industria agricola locale sia neutrale o se, in realtà, le emissioni siano addirittura negative.
La partecipazione alla fiera è stata quindi una grande opportunità per l’Argentina di espandere la propria rete commerciale, ma anche di esplorare nuove soluzioni tecnologiche che aiuteranno il Paese a rimanere competitivo nel futuro del settore agricolo globale.
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