Innovazione e tradizione nel mondo rurale, ecclesiastici e ricercatori a confronto

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Viterbo – Si è svolto all’Università della Tuscia il convegno “Tra benedizione e maledizione: innovazione e tradizione nel mondo rurale e forestale dell’Alta Tuscia”


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Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Innovazione e tradizione nel mondo rurale, ecclesiastici e ricercatori a confronto.

Si è svolto il 10 gennaio 2025, all’Università della Tuscia, il convegno “Tra benedizione e maledizione: innovazione e tradizione nel mondo rurale e forestale dell’Alta Tuscia”, organizzato dal Dipartimento di eccellenza di Scienze agrarie e forestali (Dafne).

L’evento, parte del progetto Pnrr Ri-Wind per la rigenerazione culturale, sociale ed economica della frazione aquesiana di Trevinano, ha raccolto istituzioni, professionisti e cittadini attorno a un tema cruciale: lo sviluppo sostenibile delle comunità rurali.

Ad aprire i lavori è stato il direttore del Dafne, Simone Severini, che ha ricordato il ruolo del dipartimento nel progetto, volto a unire ricerca, formazione e innovazione, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità ambientale, della gestione responsabile delle risorse e dell’integrazione di tecnologie avanzate.

A portare i saluti istituzionali sono stati il comandante provinciale della guardia di finanza, Carlo Pasquali, il sindaco di Acquapendente, Alessandra Terrosi, l’assessore all’Ambiente dello stesso comune, Glauco Clementucci, e il presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Viterbo, Roberto Petretti. Ognuno ha sottolineato l’importanza di iniziative che integrino tradizione e innovazione per valorizzare il patrimonio culturale e naturale del territorio.

Il convegno ha offerto un ricco programma di interventi, avviato dalla relazione di Don Enrico Castauro, docente presso l’Istituto Teologico San Pietro di Viterbo. Con il suo intervento “La comunità come spazio del prendersi cura: Mondo rurale e cultura contemporanea a confronto”, ha messo in luce il valore sociale e umano delle comunità rurali, invitando a riscoprire la solidarietà come elemento fondante dello sviluppo territoriale.

Danilo Monarca, docente di meccanica agraria, ha illustrato l’”Evoluzione della meccanizzazione agricola nell’Alta Tuscia”, evidenziando come l’integrazione di tecnologie digitali e sistemi basati sull’intelligenza artificiale stia rivoluzionando l’agricoltura. Questi strumenti, oggi fondamentali per alleviare il lavoro manuale e migliorare l’efficienza produttiva, rappresentano un passo essenziale verso una maggiore sostenibilità e necessitano di nuove generazioni di agricoltori e tecnici formati per sapere utilizzare al meglio.

Riccardo Primi, esperto di zootecnia speciale e faunistica, ha presentato un’analisi storica sull’”Evoluzione della zootecnia e gestione faunistica nell’Alta Tuscia”, suggerendo approcci innovativi e sostenibili per tutelare sia le risorse faunistiche sia gli allevamenti locali.

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A chiudere il quadro degli interventi scientifici è stato Roberto Mercurio, già ordinario di selvicoltura, che ha offerto una riflessione approfondita su “Evoluzione e percezione del paesaggio forestale nell’Alta Tuscia”. Il suo contributo ha messo in evidenza come una gestione consapevole delle risorse forestali e paesaggistiche possa diventare un motore per lo sviluppo economico e culturale del territorio.

Le professoresse Nicoletta Ripa e Angela Lo Monaco hanno presentato i risultati preliminari di un’analisi storica del paesaggio condotta nell’ambito del progetto Ri-Wind, sottolineando il legame tra memoria storica e progettualità futura per un territorio capace di integrare tradizione e innovazione.

L’incontro, coordinato dalla Dott.ssa Rachele Venanzi, ha riscosso un notevole successo, attirando liberi professionisti, docenti, ricercatori e studenti universitari.

Particolarmente significativa è stata la partecipazione degli studenti dell’Istituto Agrario Orioli di Viterbo, accompagnati dai loro insegnanti, a testimonianza di un forte interesse delle nuove generazioni verso i temi dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale.

Questo primo convegno ha rappresentato un momento di condivisione importante per riflettere su come le nuove tecnologie, unite al rispetto per le tradizioni, possano tracciare una strada sostenibile per il futuro delle comunità rurali, rendendo il territorio dell’Alta Tuscia un esempio virtuoso di equilibrio tra innovazione e radici culturali.

Rachele Venanzi PhD
Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali

12 gennaio, 2025





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