nuova piattaforma digitale per ottenere documenti dall’estero

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Il 6 gennaio Vijitha Herath, ministro degli esteri, ha lanciato l’iniziativa che rientra nel processo di digitalizzazione avviato da Dissanayake. Un progetto pilota attivo in 7 ambasciate, tra cui Giappone, Qatar e Kuwait. Jasintha Subasinghe, singalese in Italia: “Visite in patria erano corse per i documenti”. Registrati in alcuni Paesi casi di abuso di potere dei funzionari.

Colombo (AsiaNews) – “Questo sistema online è molto prezioso per noi che siamo all’estero. Siamo molto grati di usufruire di una misura così efficace. Fino ad adesso dovevamo correre e perdere tempo. Siamo facilitati perché andiamo in vacanza nella nostra patria solo per un breve periodo”. AsiaNews ha raccolto il punto di vista di alcuni singalesi che vivono all’estero in merito al lancio del 6 gennaio della piattaforma digitale che consente ai cittadini d’oltremare di ottenere rapidamente certificati di nascita, matrimonio e morte attraverso le rispettive ambasciate, senza alcun ritardo.

L’iniziativa è parte dell’ambizioso programma di digitalizzazione avviato dal presidente Anura Kumara Dissanayake. In tale contesto lunedì scorso il ministro degli esteri Vijitha Herath ha inaugurato la nuova piattaforma: un sito web gestito dal Ministero degli Affari Esteri, del Lavoro Estero e del Turismo. Il progetto pilota è in corso di attuazione in sette ambasciate dello Sri Lanka, in Giappone, Qatar, Kuwait, come a Milano, Toronto, Melbourne e Dubai. Il progetto mira a coprire tutte le ambasciate in futuro.

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“Questa opportunità per i cittadini dello Sri Lanka all’estero è il risultato degli sforzi dedicati negli ultimi due mesi dai funzionari della segreteria presidenziale”, ha dichiarato il Ministro Herath. “Anche se i funzionari avrebbero potuto attuarlo prima, non avevano la leadership necessaria. Tuttavia, con la nuova leadership politica, i funzionari sono riusciti a trasformarla in realtà nel giro di due mesi. Questa è la prima iniziativa di successo del processo di digitalizzazione del Presidente”. Per Herath il nuovo servizio sarebbe di supporto anche all’economia: i cittadini dello Sri Lanka all’estero possono ottenere i documenti con una tassa di circa 22 dollari.

Il ministro ha inoltre annunciato che è stato indetta una gara d’appalto per la stampa di nuovi passaporti. “In questo modo, intendiamo ottenere rapidamente le quantità di passaporti e fornire la stessa tecnologia per il rinnovo e l’ottenimento di nuovi documenti”, ha aggiunto. “Con oltre tre milioni di singalesi che attualmente vivono all’estero, è un passo fondamentale”. Lester Jans, che vive a Los Angeles, in California, Stati Uniti, ha dichiarato ad AsiaNews che è necessario istituire al più presto il sistema per consentire ai cittadini dello Sri Lanka che vivono all’estero di ottenere online la documentazione. Anche nel suo caso le visite in Sri Lanka si trasformavano in corse negli uffici.

“Il breve tempo che dobbiamo trascorrere con i nostri parenti a casa, dobbiamo spenderlo per ottenere questi documenti. Quindi, io e i miei amici apprezziamo queste nuove misure. Noi all’estero siamo molto grati al nuovo governo per aver compiuto questi progressi”, ha dichiarato ad AsiaNews Jasintha Subasinghe, che rappresenta se stessa e i suoi amici che vivono a Breccia (Como), in Italia.

Philippe Ratnayake, residente a Bruxelles, in Belgio, vede questo passo del governo con due prospettive. “Anzitutto, ci congratuliamo con il governo per aver fatto un passo in avanti verso i cittadini dello Sri Lanka all’estero. Perché qualcuno ha dovuto aspettare a lungo per ottenere i certificati necessari attraverso le ambasciate e gli uffici nei rispettivi Paesi”, ha dichiarato ad AsiaNews. Poi, dice di essere a conoscenza di casi in cui i funzionari di alcuni Paesi hanno estorto soldi alle persone sostenendo di fornire quei documenti in tempi rapidi. 

Ha spiegato che “quando andiamo a fare le richieste dei documenti ci viene dato un foglio giallo. Quel foglio giallo indica che siamo cittadini dello Sri Lanka e i funzionari cercano di ingannarci e di ottenere dei soldi dicendo che si tratta di un processo lungo. Ci sono stati nostri amici che hanno affrontato situazioni simili”. Un’altra cosa che Philip ha spiegato è che solo i lavoratori migranti o le persone che hanno un visto possono essere coinvolti in questo processo, ma le persone che soggiornano all’estero sotto protezione politica non possono essere coinvolte nel nuovo processo. Tutti hanno detto che questo nuovo passo dovrà essere tenuto sotto controllo per evitare derive, perché si tratta sempre di un progetto pilota.





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