Dopo aver annunciato che Meta non avrebbe utilizzato più i fact-checker sulle sue piattaforme, Mark Zuckerberg ha dichiarato che a partire da oggi la società si sbarazzerà anche dei i suoi programmi per la diversità, equità e inclusione. Il mondo sta cambiando, i social si adeguano.
Stando ad una nota interna, di cui i media americani hanno preso visione, Meta riconosce che “il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati Uniti sta cambiando” e che alcuni programmi, tra cui il ‘Diverse Slate Approach’, non sono più “attuali”.
Meta: “Negli ultimi anni raddoppiati i dipendenti neri e ispanici”
La mancanza di diversità razziale e di genere nella Silicon Valley è oggetto di discussione da tempo negli Stati Uniti. Secondo l’ultimo rapporto, grazie ai programmi sulla diversità Meta ha raddoppiato il numero di dipendenti neri e ispanici negli Usa, rispettivamente dal 3,8% e 5,2% al 4,9% e 6,7%. Come dire che il problema è stato risolto, oppure che dedicare un interesse specifico significherebbe perdere tempo su un problema superato. Di fatto, quella guidata da Zuckerberg è solo l’ultima di una serie che ha deciso di eliminare le sue politiche per la tutela delle minoranze, dopo McDonald’s, Walmart, Ford e Lowe’s.
Anche Amazon ha dichiarato di voler interrompere alcuni dei suoi programmi di diversità, equità e inclusione ‘Dei’, senza però specificare quali. In una nota del 16 dicembre scorso ai dipendenti, che Amazon ha condiviso venerdì, Candi Castleberry, dirigente delle risorse umane, ha dichiarato che l’azienda sta “smaltendo i programmi e i materiali obsoleti”.
Facebook Social Media (pixabay)
Media: “È un cambiamento di etica”
Per spiegare meglio il contesto. L’agenzia di stampa Axios che per prima ha riportato la mossa, spiega così la decisione del gigante dei social media di porre fine al suo programma di fact-checking e di ridurre le politiche sull’hate speech e gli abusi. Citando una nota interna inviata ai dipendenti, Axios ha riferito che il gigante tecnologico con sede a Menlo Park, in California, ha dichiarato che la Corte Suprema degli Stati Uniti “ha recentemente preso decisioni che segnalano un cambiamento nel modo in cui i tribunali si approcceranno al tema della diversità, l’equità e l’inclusione (Dei), e che anche il termine Dei” è sotto accusa “in parte perché è inteso da alcuni come una pratica che suggerisce un trattamento preferenziale di alcuni gruppi rispetto ad altri“. Nella pratica ciò significa che Meta non avrà più un team dedicato alla diversità e all’inclusione e l’azienda ha dichiarato che si concentrerà invece “su come applicare pratiche eque e coerenti che attenuino i pregiudizi per tutti, indipendentemente dal background”.
Secondo Axios, la mossa è un forte segnale per i dipendenti di Meta: l’ impegno dell’azienda nel fare progressi con la nuova amministrazione Trump non è solo una presa di posizione, ma un cambiamento di etica che avrà un impatto sulle sue pratiche commerciali.
Il Ceo di Meta, proprietario di Facebook e Instagram, ha motivato la decisione di eliminare il suo programma di fact-checking, ossia di verifica dei fatti di terze parti, e di sostituirlo con un programma Community Notes scritto dagli utenti simile al modello utilizzato dalla piattaforma di social media X di Elon Musk. Parallelamente si rimuoveranno le restrizioni di parola.
“Abbiamo visto questo approccio funzionare su X dove danno alla propria comunità il potere di decidere quando i post sono potenzialmente fuorvianti e necessitano di più contesto”, ha detto Joel Kaplan, Chief Global Affairs Officer di Meta, in un post sul blog.
Il Ceo Mark Zuckerberg ha riconosciuto che i cambiamenti sono in parte innescati dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. La sua decisione, si legge in un articolo del Wall Street Journal, avrebbe a che fare con il percorso intrapreso da Zuckerberg di costruire legami con la nuova amministrazione Trump.
Elon Musk plaude all’annuncio di Meta sull’eliminazione del sistema di fact-checking sulle sue piattaforme sostituendolo con un programma Community Notes scritto dagli utenti simile al modello utilizzato dalla piattaforma X. “This is cool” ha scritto Musk, “questo è figo”!
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