Massini nuovo direttore artistico del Teatro della Toscana, la soddisfazione di Giani

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photo credit: Fillippo Manzini – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=143787325

“La nomina di Stefano Massini come direttore artistico del Teatro della pergola costituisce un fatto estremamente positivo per la valorizzazione e la capacità di iniziativa del Teatro nazionale”. Sono le parole con cui il presidente Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha salutato la nomina del noto drammaturgo annunciata oggi a Palazzo Vecchio dalla sindaca di Firenze Sara Funaro.

“Massini – ha proseguito il presidente della Regione Toscana, ente socio fondatore della Fondazione Teatro della Toscana  – è persona che stimo profondamente e ho potuto apprezzare da vicino la maturazione della sua professionalità artistica che lo ha portato ad essere un operatore culturale di livello internazionale. A Firenze e in Toscana è cresciuto e proprio nel capoluogo toscano ha dato prova della sua capacità, della propria competenza e volontà di dare lustro alla nostra realtà, che conosce profondamente. Sono certo che la sua guida saprà unire il profondo amore per il territorio e la proiezione nazionale e internazionale che il Teatro merita. La sua attività sarà un grande valore aggiunto per l’intero mondo della cultura nella nostra regione”.

In occasione dell’annuncio la sindaca Funaro ha affermato:  “Una cultura accessibile e capace di arrivare a tutti è un obiettivo che ci siamo sempre posti e che sono sicura con Stefano Massini raggiungeremo, portando il teatro della Toscana fuori dalle proprie mura e riportando la città dentro il teatro della Toscana con una programmazione di livello e con un rapporto di coinvolgimento importante della comunità: oggi scriviamo una pagina nuova e importante per la cultura della città, una pagina di sviluppo, rilancio e centralità del teatro”. “Ringrazio di cuore Stefano Massini per essersi reso disponibile per la direzione artistica del Teatro della Toscana, tutto il Consiglio di amministrazione e i soci per aver condiviso questa scelta – ha aggiunto Funaro -. Il teatro può e deve essere motore di messaggi che arrivano sul territorio, per una cultura davvero senza barriere. Stefano Massini questo impegno e questi valori li ha nel suo dna, ha la forza, l’entusiasmo e la passione per condurre insieme a noi questa avventura. Lo ringrazio anche per aver scelto di decurtare il suo compenso del 20%, un segnale di attenzione che è un valore aggiunto fondamentale”. 

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La sindaca ha lanciato una prima idea condivisa, quella di intitolare quattro strade della città “ai quattro registi che hanno fatto la storia del teatro della nostra città, a Orazio Costa, Luca Ronconi, Massimo Castri e Tadeusz Kantor, un primo segnale per dire quanto il teatro sia al centro delle politiche cittadine e come vogliamo sempre di più far dialogare comunità e teatro, raccontandone i protagonisti anche in questo modo”. 

Massini, presente al momento della presentazione in Palazzo Vecchio, ha detto: “Il tipo di teatro che immagino per Firenze e che cerco di costruire è un teatro che stia nella realtà” “Per questo uno dei primi progetti che ho in mente è una grande scuola popolare gratuita di scrittura, con persone di ogni età che con il loro quaderno, si siedano, ascoltino, scrivano qualcosa che ci consegneranno, così che potremo raccogliere ‘le cose che la città scrive’”, ha sottolineato parlando anche di un altro progetto: “una piccola iniziativa, di carattere meramente simbolico, ma importante, contro la violenza sulle donne: a inizio degli spettacoli, il messaggio dove si chiede di spegnere il cellulare, che nessuno ascolta, sarà trasformato aggiungendo che viceversa c’è un telefono che non si spegne mai, ed è il 1522”. Obiettivo, per Massini, “un teatro che guardi a tutto ciò che sta intorno, al cambiamento dei costumi, del linguaggio”, ma anche “un teatro che migliori la vita delle persone, di servizio pubblico”. E da qui, “una dichiarazione di impegno, incontrare tutti gli studenti degli istituti di Firenze e dell’area metropolitana e del territorio di Pontedera, e poi andare nei centri anziani, nelle biblioteche. Ed ho intenzione di collaborare con il carcere di Sollicciano, con Careggi ed il Meyer perché il teatro vada dentro la città, se questo significherà fare uno spettacolo in meno ma entrare in contatto con la gente sarà comunque una risorsa ben spesa”.

[In collaborazione con l’ufficio stampa del Comune di Firenze]



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