l.cassarino, Autore presso CAF Tutela Fiscale del Contribuente

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Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


A partire dal 1° gennaio 2025 è entrato in vigore novità per la rateizzazione dei debiti fiscali grazie all’art. 13 del Decreto Legislativo n. 110/2024. Trattasi di una riforma che offre l’opportunità di gestione dei debito in maniera più flessibile per coloro i quali dichiarano di trovarsi in una situazione di obiettiva difficoltà economico – finanziaria.

Le nuove regole semplificano l’accesso alla rateizzazione:

  • 84 rate mensili per richieste presentate nel biennio 2025 – 2026;
  • 96 rate mensili per richieste nel biennio 2027 – 2028;
  • 108 rate mensili dal 2029 in poi.

Inoltre, per chi dimostra una temporanea difficoltà economico finanziaria, è possibile concedere fino a 120 rate mensili.

Contabilità

Buste paga

 

Per valutare l’effettiva esistenza della difficoltà economica e assegnare il numero massimo di rate concedibili la Riscossione tiene conto di alcuni indici definiti:

  • Isee per persone fisiche;
  • indici di liquidità e alfa per aziende:
  • indice beta per i condomini;
  • certificazioni comunali per situazioni di calamità

Sono disponibili i modelli per richiedere la dilazione del debito affidato all’agente della riscossione e l’applicativo che consente di simulare, nelle situazioni di effettiva difficoltà economica, il numero massimo di rate concedibili.

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Il nuovo decreto Milleproroghe per il 2025, approvato dal Consiglio dei Ministri a dicembre, è stato pubblicato in GU. Tra i provvedimenti previsti dal DL n. 202/2024, troviamo la proroga dell’obbligo di assicurazione per le imprese contro i rischi da catastrofi naturali. Tale termine prevede l’estensione fino al 31 marzo 2025.

Tra le novità, sul fronte dell’occupazione, si prevede l’estensione anche per il 2025 della possibilità per le aziende private di rinnovare i contratti a tempo determinato con causali meno rigide.

Secondo quanto previsto dal decreto, slitta l’applicazione del nuovo regime IVA per gli enti associativi. La decorrenza del nuovo regime di esenzione passa dal 1° gennaio 2025 al 10 gennaio 2026.

Novità anche per il settore turistico. Le agevolazioni prevedono contributi a fondo perduto a sostegno del turismo, che potranno godere di un contributo sotto forma di credito di imposta fino all’ 80% delle spese contenute. Ad essi vi è riconosciuto anche un contributo a fondo perduto non superiore al 50 per cento delle spese sostenute per specifici interventi.

Prevista anche la proroga al 2025 per il regime del 5 per mille riservato alle ONLUS, e tante altre proroghe sono in arrivo con il decreto Milleproroghe 2025.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

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La Legge di Bilancio prevede la riduzione, solo per il periodo di imposta 2025, dell’aliquota IRES dal 24% al 20% per le società che reinvestono una parte degli utili nell’acquisto di beni strumentali altamente tecnologici.

La riduzione dell’aliquota si applica solo al rispetto di precise condizioni. Occorre che gli utili relativi all’esercizio al 31.12.2024 siano accantonati in apposita riserva in misura pari all’80%. In più, è necessario destinare almeno il 30% degli utili accantonati a un investimento in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio nazionale. Trattasi di investimenti in beni rientranti nelle categorie 4.0 o 5.0. Si ricorda che vale la regola per cui i beni acquistati non potranno essere ceduti fino al 5° anno all’effettuazione dell’investimento.

È altresì necessario che il numero di unità lavorative annue relative al periodo d’imposta 2025 sia almeno pari o superiore rispetto alla media del triennio precedente (2022-2024) e dovranno essere effettuate ulteriori assunzioni di lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato in misura pari almeno all’1% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato mediamente occupati nel periodo d’imposta 2024 e comunque in misura non inferiore a un lavoratore a tempo indeterminato.

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In data 2 gennaio 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n.211/2024 che recepisce in Italia il regolamento (UE) 2018/1672 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2018. Il provvedimento in questione è stato adottato con l’obiettivo di contrastare il riciclaggio di denaro e l’utilizzo di contanti accumulati tramite illeciti. Il contante deve essere dichiarato in dogana quando il valore complessivo è pari o superiore a 10.000 euro.

Novità an he per le sanzioni in materia, che verranno applicate a partire dal 17 gennaio 2025. In particolare, in casi di omessa dichiarazione, è prevista la sanzione pari al 15 per cento del denaro contante eccedente la soglia dei 10.000 euro se l’eccedenza non dichiarata non è superiore a 10.000 euro. Se l’eccedenza è tra i 10.000 e i 40.000 euro la sanzione da versare è pari al 30 per cento del denaro eccedenze.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Se si compie una inesatta o incompleta dichiarazione, le sanzioni sono:

  • pari al 10% della differenza tra l’importo trasferito o che si tenta di trasferire e l’importo dichiarato, se tale differenza non supera i 10.000 euro;
  • pari al15% della differenza tra l’importo trasferito o che si tenta di trasferire e l’importo dichiarato, se tale differenza è tra i 10.000 e 30.000 euro;
  • pari al 30% della differenza tra l’importo trasferito o che si tenta di trasferire e l’importo dichiarato, se tale differenza se è superiore a 30.000 euro e non supera 40.000 euro.

Infine, tra le novità, vi è anche la possibilità di trattenere il denaro contante per un massimo dai 30 ai 90 giorni da parte della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, qualora emergano indizi di denaro derivante da attività criminali.

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Il regime forfettario è un regime sostitutivo della tassazione IRPEF che prevede vantaggi e limiti fiscali per i titolari di partita IVA. All’inizio del nuovo anno è essenziale per i forfettari, o chi intende aderire al regime forfettario, di verificare se al31 dicembre 2024 si sia rispettata la soglia limite di 85.000 euro di ricavi o compensi.

Si ricorda quindi che anche chi inizia un’attività può accedere al regime forfettario, sempre comunicando nella relativa dichiarazione ai fini dell’Iva di presumere la sussistenza dei requisiti.

Il regime forfettario cessa di aver applicazione a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno anche solo uno dei requisiti di accesso o se si verifica una della cause di esclusione. Per lo più, qualora si superino i 100.000 euro di ricavi/compensi, l’esclusione è applicabile dallo stesso anno in cui tale soglia viene superata. Ricapitolando:

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

  • ricavi compresi tra 0 e 85.000 euro –> contribuente ammesso o permane nel regime forfettario;
  • ricavi > 85.000 euro ma < di 100.000 euro –> contribuente esce dal regime forfettario dal 2025;
  • ricavi < 100.000 euro –> contribuente esce dal regime forfettario nel 2024.

Chi adotta il regime forfettario, applica una tassazione sostitutiva dell’Irpef: il soggetto determina il reddito imponibile applicando, all’ammontare dei ricavi conseguiti o compensi percepiti, il coefficiente di redditività previsto per l’attività esercitata, che varia al variare del codice ATECO. Inoltre, dal reddito si deducono i contributi previdenziali obbligatori e al reddito imponibile si applica anche un’unica imposta del 15%, sostitutiva rispetto a quelle ordinariamente previste. L’imposta sostitutiva è ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività.

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La Manovra 2025 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale: la Legge 30 dicembre 2024, n. 207, che riporta il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e il bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027. Le misure sono volte ad incentivare le assunzioni e gli investimenti, soprattutto per la transizione digitale e quella sostenibile.

Tra esse, troviamo l’IRES premiale: le imprese beneficiano di una IRES premiale con uno sconto del 4% sull’aliquota per chi reinveste utili in beni 4.0 e 5.0 con contestuale assunzione di forma lavoro stabile, accantonando l’80% degli utili.

Per ciò che concerne il credito d’imposta per il Mezzogiorno, sono previsti 1,6 miliardi di euro per il 2025 a finanziare il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali da parte delle imprese produttive nel Mezzogiorno.

Nuova Sabatini e settore turistico: sono incrementate le risorse e ridotti invece i costi per i finanziamenti di macchinati.

Viene prorogato per ulteriori 3 anni il credito di imposta al 50% per le spese di consulenza delle PMI per la quotazione sui mercati regolamentati. La flat tax per gli autonomi che hanno anche redditi da lavoro dipendente salirà a un tetto di RAL di 35 mila euro.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Si ricorda che il cuore della Manovra è la riduzione strutturale del cuneo fiscale per i redditi fino a 40 mila euro, prevista per almeno 5 anni, riducendo gli scaglioni IRPEF a tre aliquote: 23% per i redditi fino a 28.000 euro; 35% per redditi da 28 a 50 mila euro; 43% per redditi oltre i 50 mila euro.

Per quanto riguarda il sostegno alle famiglie, è previsto un bonus natalità di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025, per i nuclei ISEE al di sotto dei 40.000 euro. Nuova mensilità di congedo parentale all’80% e decontribuzione per madri dipendenti o autonome fino a 40.000 euro.

Infine, per le novità in tema pensioni e previdenza complementare, le novità prevedono adeguamento dei limiti di età per il pensionamento dei dipendenti pubblici e per i canali di uscita anticipata, si confermano quelli già in vigore, ossia Quota 103, APE Sociale e Opzione Donna. Nuova opportunità è quella di poter anticipare la pensione a 64 anni tramite cumulo della previdenza obbligatoria e complementare. Infine, sono previsti incrementi per le pensioni minime ed aumenti per i pensionati over 70 in condizioni di disagio.

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