Empoli-Lecce 1-3. Krstovic in cattedra, lezione a D’Aversa: l’impresa giallorossa è servita

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Ci davano per spacciati e persino morti. Dicevano che non segnavamo nemmeno a pagarci oro. Sostenevano che la rosa era inadeguata e che gli infortuni così numerosi avrebbero buttato i giallorossi nel baratro.

 

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Qualcuno aveva pure detto che far fuori Oudin dalla lista per favorire il ritorno di Helgason era il segno più chiaro della insensatezza del direttore Corvino, dato ormai per uomo giunto al tramonto. Invece, il direttore Corvino non ha mollato di un centimetro, ha espresso le sue idee con forza e coraggio, difendendo la sua creatura e, come lui stesso ha detto, ha lasciato che il giudice sia il campo. Ed oggi il campo ha dato ragione a lui e a Giampaolo. Eppure, ad un ottimo primo tempo, ha fatto seguito una ripresa difficile, dove i giallorossi sono andati spesso in affanno, ma hanno saputo affrontare le difficoltà e portare a casa i tre punti. Il 3-1 finale è veramente di fondamentale importanza. La mossa vincente è stata quella di far entrare Bonifazi spostando Dorgu in avanti. Il danese infatti in difesa è stato un disastro, mentre in avanti il Lecce è stato sempre incisivo e la doppietta di Krstovic lo certifica. E già… Eppure bisogna prendere la punta, dicevano gli sfasciati sapientoni. Oggi, mister Giampaolo presentava un Lecce incerottato a causa dei 5 titolari assenti e non arruolabili. Si trattava del lungodegente Banda (che si spera di rivedere a primavera inoltrata) e poi di Gaspar (che in settimana ha tolto di mezzo le stampelle), e infine di Berisha, Rafia e Gallo, alle prese con problemi muscolari. Nonostante tutto, il mister di Bellinzona cercava di evitare di adattare calciatori in ruoli non propri e così solo Dorgu veniva spostato a terzino sinistro, lasciando spazio, in avanti, a Pierotti. Al posto di Rafia veniva inserito Helgason, mentre a sinistra Morente vinceva il ballottaggio iniziale con Karlsson. Di contro l’Empoli di mister D’Aversa si presentava con un 11 titolare giovanissimo, con ben sei millennians, tra cui i giovanissimi Seghetti (portiere del 2005 di soli 19 anni, al posto del titolare Vasquez ) e Goglichidze, appena ventenne, oltre ai tre ventiduenni, cioè Sebastiano Esposito, l’ex Colombo e Mattia Viti. Non rientrava poi nella formazione iniziale il grande oggetto del mercato empolese Jacopo Fazzini, trequartista del 2003, relegato in panchina. La squadra di D’Aversa è dunque la più giovane d’Italia e il mister abbruzzese è costretto a rinunciare in extremis a Anjorin che accusa un problema in rifinitura. A questi si aggiungono i vari calciatori lungodegenti (Haas e Pellegri, stagione finita per entrambi, Ebuehi, Pellegri, Sazonov, il cui rientro è previsto per aprile, e poi Solbakken).
Lecce ed Empoli era anche la sfida dei tanti ex, come Maleh, Pezzella e Colombo in campo fin dall’inizio, oltre al tecnico D’Aversa e a Henderson, messo in panchina.
Il match vede partire subito forte l’Empoli con le due punte Esposito e Colombo sugli scudi. Ma al 6′ Morente realizza il gol del vantaggio dei salentini su assist di Pierotti, il cui recupero in pressing risulta decisivo. Nell’azione, clamoroso l’errore di Krstovic che aveva mancato l’impatto col pallone a porta vuota.
Al 9′ Koulibaly e Falcone rischiano tantissimo sull’uscita dal basso. Al 10′ Krstovic si fa perdonare e con una sfaffilata sul primo palo buca Seghetti, su assist da rimessa laterale di Morente. Al 14′ Helgason ha la chance del 3-0, ma Seghetti è prodigioso nella deviazione in corner. Al 18′ è Krstovic a farsi ipnotizzare da Seghetti, dopo un lungo rinvio di Coulibaly che aveva risolto una situazione pericolosissima in area salentina. Nella circostanza si infortuna Ismajli e subentra De Sciglio.
Il ritmo è altissimo e il Lecce è poco pulito nelle uscite, perché subito aggredito, ma quando supera la metaccampo è pericoloso. Al 31′ Grassi ha una grande chance nell’anticipare Dorgu su cross di Esposito. Al 39′ il pallone di Helgason per Krstovic è stupendo ma la punta giallorossa non trova la porta.
Il primo tempo si chiude senza altri patemi d’animo col risultato di 2-0 per i salentini. Nel secondo tempo, l’Empoli va subito a segno con Cacace su una dormita clamorosa di Dorgu che non riesce a saltare di testa su Gyasi e permette ai padroni di casa di accorciare.
Giampaolo mette subito Kaba per Helgason, autore di una buona gara.
Al 54′ Colombo manca il pari sul colpo di testa a seguito di un calcio d’angolo. Al 56′ Cacace viene fermato da Falcone di istinto, ma il Lecce balla clamorosamente dietro. La sofferenza dei salentini è eccessiva e l’ultimo a mollare è Baschirotto, veramente un muro finché regge. Anche Morente lotta con le unghie e con i denti. Il forcing dei padroni di casa è encomiabile, mentre Krstovic scompare dai radar. Giampaolo allora inserisce Bonifazi per Pierotti e sposta Dorgu in avanti.
Al 68′ Esposito si mangia un altro gol, proprio su una palla persa ancora da Dorgu. Intorno al 70′ i padroni di casa rallentano e il Lecce finalmente si affaccia nella metaccampo avversaria. Kaba è lentissimo e i giallorossi sembrano giocare in 10 uomini. Al 75′ entra Fazzini per Maleh. Un minuto dopo Krstovic calcia fuori dal limite. Al 78′ sbaglia ancora Krstovic. Al 79′ Henderson e Sambia in campo per il rush finale empolese. Al 82′ entrano Karlsson e Ramadani per Morente e Pierret. Al 85′ Esposito impegna Falcone sul suo palo e il portiere respinge. Dopo tanta sofferenza, al 91′, il Lecce rinvia su Dorgu che cede la palla a Krstovic il quale insacca dal limite dell’area di rigore. La vittoria scaccia la crisi e manda nel baratro D’Aversa.



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