Emigrazione e cassa pensione: come risparmiare sulle imposte

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Una breve visita alla Banca cantonale svittese potrebbe essere un metodo per risparmiare sulle imposte.


Keystone/Ennio Leanza

Ritirare il capitale versato sulla propria cassa pensione (secondo pilastro) è soggetto a imposte; si tratta dell’imposta sugli averi di previdenza riscossa se si abita in Svizzera e dell’imposta alla fonte se si è domiciliati all’estero. Gli svizzeri e le svizzere all’estero possono richiedere il rimborso dell’imposta alla fonte, ma a condizioni ben precise. 

Secondo le ultime statistiche sulle pensioni, nel 2022 solo il 44% ha richiesto di ricevere l’avere accumulato sottoforma di rendite di vecchiaia mensili, il 37% ha ritirato l’intero capitale e il 19% ha optato per una formula mista. In altre parole, meno della metà delle persone neopensionate ha optato per una rendita. La maggioranza ha voluto che fosse versata almeno una parte del capitale accumulato durante la vita lavorativa.

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Potete trovare altri articoli utili sull’espatrio e sulla vita all’estero nella nostra Guida all’emigrazione.

Meglio prelevare il capitale in Svizzera o all’estero?

La riscossione degli averi accumulati nel secondo pilastro, così come nel pilastro 3a, viene tassata (si parla di imposta sulla liquidazione del capitale). Per le pensioni è applicata un’aliquota speciale, indipendentemente dal reddito.

Questa è la situazione attuale. Secondo una commissione di esperti ed esperte del Consiglio federale, in futuro l’imposta sul prelievo di capitale dovrebbe dipendere anche dal reddito, e non solo dall’avere pensionistico. Una decisione in merito non è ancora stata presa.

Se consideriamo il regime attuale e le persone che lasciano la Svizzera per trasferirsi all’estero, sorgono alcuni interrogativi: è opportuno chiedere alla propria cassa pensione di farsi versare il capitale mentre si è ancora registrati nella Confederazione? Oppure è più interessante, per motivi fiscali, emigrare, prendere la residenza all’estero e ritirare il capitale solo in seguito?

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Ottimizzare l’imposta sul prelievo di capitale

In linea di principio vale quanto segue: se il capitale della cassa pensione viene ritirato quando si risiede e si possiede un domicilio fiscale in Svizzera, è dovuta un’imposta che varia da Cantone a Cantone. Se invece il capitale viene prelevato solo dopo aver lasciato la Confederazione e si risiede all’estero, viene trattenuta un’imposta alla fonte. Anche questa varia a seconda del Cantone. Di solito è inferiore all’imposta sulla liquidazione del capitale.

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L’imposta alla fonte più bassa è applicata dal Cantone di Svitto. Chi vuole ridurre l’onere fiscale può quindi trasferire il proprio capitale del secondo pilastro in una cassa pensione con sede a Svitto e riscattarlo solamente dopo aver lasciato la Svizzera. La piattaforma previdenziale Liberty è un esempio ben noto. Anche la Banca cantonale di Svitto promuove i vantaggi della sua fondazione di libero passaggio.

Markus Stoll è responsabile dei servizi fiscali e fiduciari del centro di consulenza finanziaria zurighese VZCollegamento esterno. Consiglia a chi desidera emigrare di chiarire innanzitutto se il diritto di imposizione spetta alla Svizzera o allo Stato estero.

Se è il nuovo Paese di residenza ad avere tale diritto, l’imposta alla fonte può essere recuperata a seconda della convenzione di doppia imposizione firmata tra la Svizzera e la nazione in questione. In questo caso, il trasferimento del capitale pensionistico nel Cantone di Svitto non è necessario.

Tuttavia, le autorità fiscali straniere devono confermare che la persona che richiede il rimborso è domiciliata nel loro Paese. E ora le cose si complicano. Se il nuovo Paese di residenza ha il diritto di imposizione, può tassare il prelievo di capitale come reddito. Questo vale ad esempio per l’Austria. Potrebbe quindi valere la pena di farsi versare il capitale pensionistico quando si è ancora in Svizzera.

Nella pratica, tuttavia, chi emigra spesso non comunica il versamento in capitale al nuovo Paese di residenza, ciò che è vivamente sconsigliato.

Esiste un accordo di doppia imposizione?

Gli Stati Uniti sono uno dei Paesi per i quali la convenzione sulla doppia imposizione prevede espressamente il rimborso dell’imposta alla fonte. Ciò significa che chi prende la residenza negli Stati Uniti può richiedere il rimborso dell’imposta alla fonte al Cantone in cui ha sede la cassa pensione. Lo stesso vale per la maggior parte delle nazioni europee.

Attenzione però: l’esistenza di un accordo non garantisce il rimborso dell’imposta alla fonte. Sebbene Berna lo abbia sottoscritto con Stati quali Regno Unito, Islanda, Canada, Svezia, Danimarca e Sudafrica, gli svizzeri e le svizzere residenti in questi Paesi non possono chiedere il rimborso.

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Sono casi in cui l’accordo assegna alla Svizzera quella che in gergo viene definita la potestà impositiva. Tuttavia, anche in questo caso è necessaria una certa cautela: è sempre possibile che anche lo Stato estero tassi il prelievo in capitale e computi l’imposta alla fonte svizzera.

Eccezione per le istituzioni di diritto pubblico

La Svizzera ha anche il diritto di tassare i versamenti in capitale provenienti da istituti di previdenza di diritto pubblico. Ciò significa che in questi casi l’imposta alla fonte non può essere recuperata e che il trasferimento a un fondo pensione nel Cantone di Svitto potrebbe risultare conveniente.

Ma anche in questo caso bisogna fare attenzione: il centro VZ avverte sul suo sito web che ci sono fondazioni in Cantoni con una bassa imposizione fiscale che addebitano diverse centinaia di franchi di commissioni anche se il patrimonio è depositato presso di loro solo per un breve periodo.

Un esempio: un ex dipendente federale ha un patrimonio pensionistico di 500’000 franchi. Nel Canton Berna, l’imposta alla fonte ammonta a 45’325 franchi; a Svitto, invece, è relativamente modesta: 22’825 franchi. Il risparmio fiscale prima dei costi di transazione è di 22’500 franchi.

Ciò che vale per il secondo pilastro non vale necessariamente anche per il pilastro 3a, la previdenza privata. Se si emigra in Thailandia, l’imposta alla fonte sugli averi della cassa pensione viene rimborsata, ma non quella sul capitale del pilastro 3a. Questo vale anche per Argentina, Messico e Nuova Zelanda.

Traduzione con l’aiuto di DeepL/lj

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