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di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola
Stipendio supplenti, dopo la raffica di proteste il Ministero annuncia: pagheremo tutti a breve. C’è da fidarsi?
“È vergognoso e inaccettabile quanto si sta perpetuando ai danni di centinaia di docenti precari che dal mese di ottobre ancora non hanno visto accreditarsi lo stipendio”: lo dice la Gilda degli insegnanti riferendosi a delle denunce di docenti precari, con supplenze brevi e saltuarie, a cui non è giunto alcun compenso benché lavorassero ormai da tre mesi come insegnanti.
Come abbiamo avuto modo di scrivere, il sindacato guidato da Vito Carlo Castellana parla di “situazione drammatica, uno scenario sicuramente solo italiano, che ancora una volta ignora i bisogni del comparto docente, compromettendone la serenità e facendolo risultare l’ultima ruota del carro”.
Il nodo dei mancati pagamenti di tanti docenti precari per pochi giorni, che riguarda anche migliaia di ATA, non è nuovo. Anche in passato si è registrato, soprattutto nella parte centrale dell’anno scolastico. E pure lo scorso autunno, quando i ritardi nei pagamenti dei compensi hanno coinvolti i docenti che sono stati confermati in ruolo.
Cosa si può fare per risolvere il problema? I solleciti vanno certamente inoltrati alla territoriale Ragioneria generale dello Stato, ma non è detto che dipenda solo da lì: in alcuni casi, ad esempio, la Direzione provinciale del Tesoro potrebbe avere ricevuto con molto ritardo la copia del contratto sottoscritta dalla scuola e dal supplente. Oppure in alcuni territori, soprattutto nelle città più grandi, le “pratiche” da inoltrare sono troppe per essere “evase” nei tempi dovuti. Ma potrebbero anche non essere arrivati i fondi necessari da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze.
Cosa fare? Per la Flc-Cgil è evidente che “questa modalità di pagamento dei supplenti brevi non funziona”: è giunto il momento “che la spesa per retribuire le prestazioni di supplenza breve e saltuaria venga trattata alla stregua di partita di spesa fissa, come già avviene nel caso degli stipendi del personale supplente in maternità“.
La Gilda degli Insegnanti chiede “un incontro al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, affinché si intervenga nell’immediato per una risoluzione del problema”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “l’amministrazione scolastica statale la deve finire di lasciare all’ultimo posto della scala delle priorità il pagamento dei suoi lavoratori a tempo determinato. Il nostro sindacato non può tollerare questo sopruso: docenti e Ata supplenti senza stipendio meritano rispetto, altrimenti è bene che procedano con richiesta di diffida e messa in mora”.
“Ricordo che spesso i supplenti della scuola per svolgere il loro servizio – continua Pacifico – sono costretti ad affrontare lunghi viaggi, con spese non indifferenti di vitto e alloggio: è inammissibile che debbano ricorrere a parenti e amici per rispondere a questi costi perché i loro stipendi sono in perenne ritardo. Questa dinamica non può diventare la regola”.
È di poche ore fa la notizia, anche questa da noi riportata, che su sollecitazione della Flc-Cgil, il ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che sarà effettuata un’emissione speciale in data 17 gennaio a saldo di tutte le rate autorizzate dalle scuole fino a gennaio 2025. “Stando alle anticipazioni acquisite – scrive il Sindacato – questa emissione speciale salderà tutte le pendenze“. Il sindacato spiega che è necessario che “si vada verso la regolarità mensile dei pagamenti e si onorino contratti di lavoro stipulati e il servizio svolto“.
Lo stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito conferma quanto annunciato da NOIPA e della Flc-Cgil: “Grazie alle variazioni di bilancio che il MIM ha effettuato tra settembre e novembre del 2024 è stato possibile dare copertura ai ratei contrattuali del personale con incarichi di supplenza breve e saltuaria inseriti e autorizzati dalle scuole. Il Ministero, tra novembre e dicembre è così riuscito, per la prima volta negli ultimi 10 anni, a garantire il pagamento di tutti gli stipendi che sono stati autorizzati dalle segreterie scolastiche nei tempi previsti. Se vi sono casi di ritardato pagamento, occorre verificarne le cause rispetto alle situazioni specifiche. In ogni modo, si tratta di un fenomeno di dimensioni notevolmente contenute rispetto a quanto accaduto negli ultimi 10 anni. Si evidenzia inoltre che il 18 gennaio è calendarizzata l’emissione di Noipa e in questa circostanza si darà copertura a tutti gli stipendi arretrati. Abbiamo comunque preso contatti direttamente con il sindacato Gilda per avere l’elenco delle segnalazioni in modo da poter fare le opportune verifiche”.
Per completezza, va anche ricordato che non sempre in passato i pagamenti arretrati per i supplenti ‘brevi e saltuari’ sono risultati coincidenti con quelli annunciati dall’amministrazione scolastica: solo una parte dei precari, infatti, sono stati pagati quel giorno, mentre per la maggior parte l’attesa si è prolungata ulteriormente. Tra una settimana sapremo se stavolta (speriamo di sì) l’annuncio era corretto.
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