Sanità, cup e tariffe: la Regione Basilicata sotto accusa

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Anisap, Federbiologi e Federlab Basilicata: «Anche noi vittime del caos» su cup e tariffe; la Regione sotto accusa per la sanità lucana


POTENZA – Il caos per le tariffe e le prenotazioni sanitarie provocano un nuovo attacco delle strutture private nei confronti della Regione. Anisap Basilicata, Federbiologi e Federlab Basilicata, in una nota evidenziano che «in Basilicata, ormai da una settimana, come nel resto del Paese, disagi e disservizi si stanno verificando nelle strutture della specialistica ambulatoriale accreditata a causa dell’entrata in vigore del nuovo nomenclatore delle prestazioni. Quest’ultimo in abbinamento all’obbligo di utilizzo della piattaforma Amico Cup». Sottolineando che «gli effetti per la caotica situazione determinata, ricadono sia sui cittadini che sui centri erogatori che – precisano le associazioni – non hanno alcuna responsabilità».

Le tre sigle dei laboratori privati aggiungono: «Gli aspetti operativi delle due procedure, Nomenclatore tariffario e Cup, da applicare in contemporanea a partire dall’1 gennaio 2025, sono quanto mai problematici. Le strutture della specialistica ambulatoriale stanno facendo di tutto per tamponare, nel migliore dei modi, le gravi problematiche conseguenti ad una situazione che doveva essere gestita con maggior attenzione e secondo tempistiche appropriate a partire dalla procedura del Cup. In merito a quest’ultima procedura – sottolineano – abbiamo più volte segnalato alle rispettive Aziende sanitarie che, per i laboratori di analisi, sarebbe stato opportuno prevedere una modalità applicativa che tenesse conto della specifica complessità delle attività di laboratorio, ma non abbiamo ricevuto alcuna reazione.

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LE ANOMALIE E LE PROBLEMATICHE

In tempi non sospetti, abbiamo evidenziato l’anomalia di fondo e le problematiche correlate alla implementazione della procedura Cup da parte delle strutture di laboratorio che sono, da sempre, caratterizzate da accesso diretto ovvero senza obbligo di prenotazione, chiedendo la piena interoperabilità tra sistemi informatici. Ma – proseguono Anisap Basilicata, Federbiologi e Federlab Basilicata – sul tema nessuna risposta, solo e soltanto un imperativo ordine di adeguamento ad una piattaforma che, ad oggi, non si dimostra compatibile con i software gestionali di ciascuna struttura. Oggi, pertanto, si registrano lungaggini e complicazioni amministrative agli sportelli derivanti dalla applicazione contemporanea di due provvedimenti molto invasivi nelle attività amministrative di ciascun centro accreditato, che inficiano la piena fruizione dei servizi da parte dei cittadini».

Il nomenclatore tariffario

Le associazioni di categoria ricordano che «in tema di Nomenclatore tariffario, già a novembre scorso, hanno messo in guardia la Regione chiedendo l’intervento dell’assessore Latronico: “se non si provvede con urgenza ad una rivalutazione attenta e razionale del nuovo tariffario delle prestazioni, il comparto dei laboratori di analisi subirà una ripercussione pesante che inciderà sulla qualità dei servizi erogati a danno degli utenti che non potranno permettersi le prestazioni di cura e prevenzione della salute e sulla quota occupazionale”. Anche in questo caso nessuna risposta. Eppure è un tema molto delicato di rilevanza nazionale che vede impegnate tutte le sigle associative nazionali contro il provvedimento in un ricorso al Tar Lazio.
Le associazioni non sono contro la applicazione del nuovo Nomenclatore delle prestazioni, che è obbligatorio per dare corso alla attuazione dei nuovi Lea fermi dal 2017, ma chiedono che si debbano valutare e apportare modifiche ai valori tariffari di varie prestazioni di laboratorio affinchè siano sostenibili e quindi erogabili attraverso il Ssn. La Legge prevede che le Regioni possano modificare le tariffe per adeguarle alla propria realtà, alcune Regioni lo hanno fatto, come Lombardia ed Emilia Romagna».

SANITA’: MANCA IL DIALOGO TRA ISTITUZIONI E ASSOCIAZIONI. SOTTO ACCUSA LA REGIONE BASILICATA

«Da troppo tempo – concludono Anisap Basilicata, Federbiologi e Federlab Basilicata – manca un rapporto di dialogo serio tra Istituzioni e Associazioni di categoria. I provvedimenti vengono calati dall’alto senza confronto preliminare, pertanto le strutture li subiscono. I temi da affrontare sono molteplici e tutti correlati alla possibilità del cittadino di fruire dei servizi sanitari nella loro pienezza. Tra tutti la definizione dei tetti spesa, ad oggi largamente insufficienti rispetto alla programmazione regionale, la applicazione di nuove tariffe non sostenibili che minano seriamente la stabilità delle strutture e la erogazione delle prestazioni, la applicazione delle procedure di prenotazione attraverso il Cup anche da parte di strutture che erogano prestazioni senza lista di attesa come i laboratori. Ancora una volta le strutture sanitarie accreditate si caricano di un onere supplementare di cui non sono responsabili.
Anisap, Federbiologi e Federlab segnalano che i disagi che si stanno verificando agli sportelli non possono essere loro attribuiti e che sono il frutto di una mancata gestione, in chiave preventiva, delle problematiche correlate. È mancata una regia che avesse il compito di ascoltare gli operatori, comprenderne le difficoltà operative, e, di conseguenza, trovare e finanziare gli strumenti adatti».



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