Le zone a traffico limitato e il diritto al movimento delle persone con disabilità – ARGO – Cento occhi su Catania

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Mentre si va verso la creazione di una piattaforma informatica, unica e nazionale, per il rilascio del CUDE (contrassegno unico disabili europeo), che permetterà di accedere alle ZTL su tutto il territorio nazionale, a Catania si manifesta per indurre il Comune a revocare provvedimenti restrittivi che impediscono ai mezzi delle persone con disabilità di accedere alle Zone a Traffico Limitato.

In città vige infatti un regolamento che permette alle persone disabili, in possesso di un contrassegno che ne certifichi la disabilità, di entrare liberamente con un proprio mezzo all’interno di una Zona a Traffico Limitato solo se sono in possesso di un’auto modificata.

In questo caso, infatti, il mezzo viene inserito – una volta per tutte – in una white list, un elenco dei mezzi autorizzati a circolare nelle Ztl e nelle aree pedanali. In tutti gli altri casi l’attraversamento o la sosta in una zona ZTL devono essere comunicati volta per volta, pena la possibilità di essere multati.

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Per chi non ottempera a questa ingiunzione arrivano le multe, a cui ci si oppone con ricorsi, che si concludono perlopiù con sentenze favorevoli ai cittadini con disabilità e sfavorevoli per il Comune, che è costretto anche a pagare i costi delle pratiche legali.

Il giudice, in genere il giudice di pace, non può non tenere conto delle sentenze della Corte di Cassazione, che ha ribadito più volte che chiunque abbia un contrassegno per invalidi ha diritto a transitare in una Zona a Traffico Limitato.

“La piena effettività del diritto alla circolazione delle persone affette da disabilità motorie non tollera limiti o obblighi non previsti dalla legge ma imposti con ordinanze degli enti locali, che – lungi dal ridursi a una “modalità informativa, di natura preventiva”, diretta al conseguimento delle finalità pubbliche di controllo delle aree a traffico limitato e di prevenzione dell’inquinamento in queste zone – finiscono per introdurre illegittimi condizionamenti a questo diritto.” (Cass. n. 8226/2022)

Giovedì 9 gennaio l’associazione Catania più attiva, di cui Santo Musumeci è presidente e Dario Consoli segretario, ha cercato di coinvolgere altre associazioni e cittadini per manifestare contro il provvedimento dirigenziale A09/6 del 9 gennaio 2023, radunando sotto la sede della Prefettura un gruppo non numeroso di cittadini e rappresentanti di partito. Dopo il gesto, che ambiva ad essere simbolico ma è risultato poco efficace, di quattro membri dell’associazione che si sono incatenati a delle sedie appoggiate alle transenne, il presidio è proseguito fino al pomeriggio, quando la presenza di qualche disabile in carrozzina e la forza trascinante della chitarra di Nino Bellia (OULP) hanno indotto qualche passante a fermarsi.

Non è mancata la raccolta delle firme per un referendum cittadino sulle ZTL che, a parere degli organizzatori, sono diventate troppe e non vengono gestite nel rispetto degli obblighi di legge.

Pare che non venga accettata dai promotori soprattutto la ZTL della piazza Federico di Svevia, la cosiddetta piazza Castelo Ursino, per la quale sono sorti anche problemi di transito e di carico-scarico merci che nulla hanno a che vedere con i disabili.

In questo modo, però, ci si allontana dal tema centrale che dovrebbe essere quello di riconoscere alle persone con disabilità il diritto di fruire della città in autonomia e serenità. Mentre si ripropone inevitabilmente il tema posto in primis dall’Associazione Luca Coscioni e fatto proprio dai consiglieri comunali d’opposizione, quello della mancata approvazione del PEBA, il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, che il Comune avrebbe dovuto redigere e mettere in atto già da anni.

Come abbiamo già scritto, il Comune non solo non ha richiesto i fondi appositamente stanziati dalla Regione, ma non ha risposto a nessuna delle sollecitazioni ricevute, anche recentemente dalle associazioni cittadine, dai consiglieri di opposizione e persino da quelli della stessa maggioranza.

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Porre il problema dei permessi di ingresso per i disabili nelle ZTL senza affrontare in modo complessivo il tema dei diritti alla mobilità autonoma delle persone con disabilità non ci è parso opportuno e convincente. Rischia, oltre tutto, di divenire una battaglia di retroguardia dal momento che, a breve, anche Catania dovrà necessariamente entrare nel circuito nazionale per il rilascio del CUDE (contrassegno unico disabili europeo), che permetterà di accedere ovunque, a livello nazionale e quindi anche locale, alle ZTL e di usufruire degli spazi di sosta riservati.

L’unità delle forze politiche e sociali, che il leader di Catania più attiva, pensava di aver ottenuto attorno al tema del libero accesso nelle ZTL, va ricercata e sollecitata attorno al tema più vasto dei diritti delle persone disabili a muoversi in modo libero e autonomo all’interno di tutta la città.



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