La leader dell’estrema destra tedesca sostenuta da Elon Musk

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Giovedì il miliardario Elon Musk ha fatto un livestream lungo oltre un’ora su X (Twitter) con Alice Weidel, candidata alla cancelleria tedesca per il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD). Nelle scorse settimane Musk aveva espresso estesamente il suo sostegno per AfD, definendo il partito «l’unico che può salvare la Germania». L’intervista (che a volte è sembrata più una confusa chiacchierata) era l’occasione per far conoscere Weidel anche all’estero, in vista delle elezioni parlamentari tedesche di febbraio.

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Alice Weidel prima dell’intervista con Elon Musk (Kay Nietfeld/Pool Photo via AP)

Weidel ha un profilo piuttosto atipico per essere la leader di un partito di estrema destra: economista, ex consulente di Goldman Sachs e Allianz, ha una compagna nata in Sri Lanka con cui cresce due figli adottati. La sua immagine e la sua biografia sono spesso utilizzate da AfD e dai suoi sostenitori per descrivere le accuse di estremismo al partito come esagerate. Lo ha fatto anche Musk, scrivendo nelle scorse settimane: «Vi sembra Hitler? Dai».

Nel colloquio con Musk Weidel ha definito il suo partito «libertario e conservatore, ma dipinto negativamente dai media come estremista». In realtà AfD, alcuni suoi esponenti e alcune sue sezioni sono da tempo sotto indagine delle autorità tedesche per estremismo di destra, tanto che in Germania esiste un dibattito sulla possibilità teorica di bandirlo, in base alle leggi vigenti.

Non è stata l’unica notizia falsa del colloquio, in cui Weidel ha sostenuto che Adolf Hitler fosse «non di destra, ma comunista» e ha ribadito le varie tesi comuni a gran parte dei movimenti di estrema destra su immigrazione, negazione del cambiamento climatico e dubbi sui vaccini.

Un discorso durante una riunione di partito a giugno (EPA/FABIAN STRAUCH)

Weidel ha 45 anni ed è entrata in AfD nel 2013, anno della sua fondazione: allora il partito era una cosa diversa. Riuniva per lo più professori di economia, che si opponevano alle politiche economiche dell’Unione europea solidali verso i paesi indebitati e al salvataggio della Grecia dal default economico. Il profilo di Weidel era piuttosto congruente con questa prima natura di AfD: proviene da una famiglia piuttosto agiata dell’ovest della Germania, ha un dottorato in Economia conseguito in Cina ed esperienze lavorative in uno dei centri finanziari del paese, Francoforte.

Weidel si è però adattata al cambio del partito, che restando fortemente antieuropeista si è concentrato sempre di più sui temi identitari della destra e ha aumentato i propri consensi con slogan contro gli immigrati e sul pericolo di una diffusione di una «cultura islamica» in Germania. Mentre l’ala più radicale di AfD è accusata di usare lessico e immagini che richiamano più o meno apertamente il nazismo, Weidel rappresenta l’immagine più tranquillizzante del partito, che guida con Tino Chrupalla dal 2022.

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Indossa sempre un completo giacca-pantaloni scuro, una camicia o un dolcevita bianco e una collana di perle, è considerata un’ottima oratrice e rappresenta un’eccezione in un partito in cui le donne sono molto poche (una su nove tra gli eletti, contro il 35 per cento di media negli altri partiti) e che ha il principale riferimento elettorale nelle classi popolari della ex Germania Est.

Alice Weidel con Tino Chrupalla dopo le elezioni europee di giugno (EPA/FILIP SINGER)

Weidel non ha mai nascosto gli elementi della sua vita privata che sono atipici per lo stereotipo dei leader di estrema destra. Vive fra il sud della Germania e la Svizzera con la compagna Sarah Bossard, una produttrice televisiva definita come «molto progressista» e dice che il suo essere lesbica non è mai stato un ostacolo all’interno del partito, i cui rappresentanti però hanno spesso fatto dichiarazioni omofobe. Difende comunque la cosiddetta “famiglia tradizionale” («Quella dove ci sono i bambini»), rifiuta «l’ideologia gender» e sostiene che le libertà personali siano messe in pericolo dall’ingresso nel paese di «visioni oscurantiste tipiche del’Islam». Accolse con poco entusiasmo l’approvazione dei matrimoni omosessuali: «Non mi pare che fosse la prima esigenza della Germania».

La sua leadership ha contribuito ad aumentare il bacino elettorale del partito, coinvolgendo anche componenti più moderate e borghesi: secondo i sondaggi attualmente AfD è il secondo partito in Germania, dietro i Cristiano Democratici (CDU), e potrebbe ottenere oltre il 20 per cento dei voti.



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