Il Libano ha un presidente della Repubblica, dopo oltre due anni di vuoto istituzionale e mentre l’esercito israeliano occupa ancora parte del sud del Paese. Il 61enne generale Joseph Aoun, capo delle Forze armate libanesi, è stato eletto presidente nella carica che, secondo l’ordinamento libanese, spetta a un cristiano maronita. Elezione decisiva anche in termini di sicurezza nel Paese: Aoun, dal 2017 a capo delle forze armate, considerato filo americano, è sostenuto dalle forze occidentali e dai paesi arabi del Golfo ostili all’Iran. È stato eletto dopo la seconda seduta parlamentare, con 99 voti su 128 al secondo turno della 13ma seduta. L’esito del voto, a cui hanno partecipato alla fine anche i deputati di Hezbollah, era annunciato alla luce dei recenti stravolgimenti regionali che hanno provocato la sconfitta di tutto il fronte filo-iraniano a favore dell’asse americano-israeliano: l’indebolimento significativo di Hezbollah e del suo alleato iraniano nella guerra con Israele; la dissoluzione, nella vicina Siria, del potere incarnato da mezzo secolo dalla famiglia Assad, per decenni dominante in Libano e alleata della Repubblica islamica e del movimento sciita libanese. Auon ha ricevuto il consenso esplicito della maggioranza dei deputati libanesi e in extremis si è ritirato dalla corsa elettorale Suleiman Frangie, uno dei principali rivali.
LO SCENARIO
Israele è stato tra i primi a congratularsi per l’elezione. Il ministro degli Esteri Gideon Saar ha auspicato che questa nuova fase contribuisca alla «stabilità» e alle «buone relazioni tra Paesi vicini». L’inviato speciale Usa Amos Hochstein ha detto che la sua elezione «è un passo verso la pace e la stabilità» del Libano e Israele in guerra da più di 70 anni. Le sue parole, arrivano dopo il conflitto tra Israele e Hezbollah, con la tregua di 60 giorni in vigore dal 27 novembre. Auon ha precisato che «lo Stato avrà il monopolio delle armi». Dal 2023 dopo più di un anno di scambio di fuoco tra Hezbollah ed esercito israeliano, lo scorso autunno il Libano è stato devastato da un’escalation militare israeliana senza precedenti contro il Partito di Dio, uccidendo più di 4mila persone e costringendo più di una milione di persone a lasciare le loro case. «Prometto di ricostruire tutto quello che l’aggressione israeliana ha distrutto in tutto il Libano», ha detto Aoun. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l’elezione di Aoun «apre la via alle riforme, al ripristino della sovranità e alla prosperità del Libano», lo stesso Aoun ha confermato: «Il Libano entra in una nuova era, bisogna cambiare visione politica, cambiare la nostra idea di Stato», ha detto riferendosi alla necessità di «imporre il monopolio delle armi» a scapito di gruppi armati non statuali come Hezbollah. Il presidente della Repubblica entrato nell’esercito nel 1983 è comandante delle forze armate dal 2017. «Discuterò una strategia di difesa perché lo Stato si opponga all’invasione israeliana», ha detto Aoun, opponendosi alla presenza di Hezbollah come attore armato di resistenza a Israele. Mentre ora si attende che il nuovo raìs avvii le consultazioni per la formazione del nuovo governo di Beirut, Aoun si è espresso anche sulla questione siriana, dicendosi pronto a discutere alla pari con le nuove autorità di Damasco i dossier più caldi tra i due Paesi. Congratulazioni al generale Aoun ha espresso il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Amico dell’Italia, sarà un’autorevole guida per un Paese importante e cruciale come il Libano. Una figura chiave per la pace in Medio Oriente». E ancora: l’elezione del presidente Joseph Aoun apre la strada a «riforme e cambiamenti» ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. Anche la Russia ha accolto con favore l’elezione del nuovo presidente, dicendo di sperare che porti stabilità politica al Paese. «Un passo importante verso la ricostruzione di uno Stato libanese forte e sovrano. La stabilità del Libano sono di importanza cruciale per la regione e per l’Europa. Per questo il cessate il fuoco in atto deve essere mantenuto», scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
SPERANZA
E la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «Un momento di speranza per il popolo libanese, che si è riunito per tracciare una rotta e costruire un futuro migliore. L’Europa sostiene questo percorso». Sotto la leadership di Aoun, il Libano supererà «le conseguenze dell’aggressione israeliana», ha dichiarato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas. Il presidente palestinese Abu Mazen ha sottolineato l’impegno della Palestina nel rafforzare i legami di fratellanza e partenariato con il Libano. Anche l’ambasciatrice Usa in Libano, Lisa Johnson, si è congratulata con il generale: «Riconosciamo grande valore alla nostra partnership di lunga data con il Libano e ci impegniamo a lavorare a stretto contatto conAoun mentre dà il via ai suoi sforzi per unire il paese, attuare le riforme e garantire un futuro prospero per il Libano», si legge sull’account di X dell’ambasciata di Washington a Beirut. Infine l’Iran, che auspica una collaborazione tra i due Paesi per servire gli «interessi comuni».
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