c’è il via libera della Regione

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La conferenza dei servizi ha dato l’autorizzazione per procedere alla realizzazione di un impianto di biometano da fonti rinnovabili a Budoia. La decisione, rinviata a fine anno per esaminare nel dettaglio le osservazioni raccolte dalla direzione centrale difesa dell’ambiente della Regione, è stata presa ieri sebbene ci siano state delle posizioni contrarie alla struttura che sarà costruita dall’azienda Green Bi al confine con i comuni di Fontanafredda e Polcenigo.

Le critiche

Posizioni critiche sono state espresse dal Comune di Budoia guidata dal sindaco Ivo Angelin. L’amministrazione comunale, come si legge nella delibera, non ha rilevato “motivi tecnici ostativi alla realizzazione dell’impianto” vista la sua collocazione in un’area agricola. Le norme inoltre consentono la sua costruzione in quanto l’area “non è sottoposta a vincolo paesaggistico o altro vincolo di natura ambientale come tra l’altro anche attestato dai medesimi professionisti”. 

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I problemi sono in questo caso di natura politica, e viene messo nero su bianco dall’emendamento presentato nel corso della seduta consiliare dai capigruppo Irene Panizzut (Proposta Democratica), Alice Braido (Progetto Comune), Elena Gava (Prospettiva Futura), Davide Zuliani (Viviamo il Comune Civica FVG), ed Elisa Martin – (Elisa Martin Sindaco). 

L’amministrazione, approvando la delibera, ha manifestato il suo “dissenso politico” sulla costruzione dell’impianto invitando la direzione centrale difesa dell’ambiente della Regione a esprimersi su vari punti indicati nel documento che vanno dalla sostenibilità ambientale all’approvvigionamento della biomassa. Il Comune chiede “di installare fin da subito un impianto di cattura della CO2 emessa dalle varie sorgenti ai fini di ridurre le emissioni di gas a effetto serra”. 

Per quanto riguarda invece l’impatto del traffico veicolare non si sono tenuti in considerazione gli effetti sulla viabilità dei comuni di Fontanafredda e di Polcenigo, preoccupati dell'”aumento del flusso di mezzi in entrata e uscita all’impianto”. 

I commenti 

I contenuti della scelta della conferenza dei servizi non sono stati ancora resi noti. “Ancora una volta la Regione prende una decisione contro il parere dei territori”, ha dichiarato il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg Furio Honsell. “La transizione energetica non può essere una giustificazione per andare contro l’interesse pubblico. Intendiamo fare un’interrogazione per capire se sono stati valutati e con quale peso i contributi durante la conferenza dei servizi”. 

“Non possiamo che esprimere tutta la nostra indignazione per l’autorizzazione concessa alla costruzione dell’impianto di biometano nel nostro territorio”, ha dichiarato in una nota Viviamo il Comune Civica Fvg – Questo esito, per quanto deludente, era in realtà ampiamente prevedibile, considerata l’assoluta mancanza di tempestività con cui l’amministrazione ha affrontato la comunicazione con i cittadini. Erano a conoscenza di questa problematica da tempo, ma hanno scelto di tacere, evitando un confronto pubblico e trasparente che avrebbe potuto cambiare le sorti di questa decisione”.

Per la Civica “a rendere il tutto ancora più grave è il tentativo, da parte dell’amministrazione, di scaricare la responsabilità sulla Regione, come se il Comune non avesse avuto alcun ruolo in questa vicenda. È un’operazione di scaricabarile che riteniamo inaccettabile”.

Dello stesso parere Emanuele Loperfido di Fratelli d’Italia. “Ivo Angelin deve assumersi le proprie responsabilità, in particolare per aver sottaciuto e mai condiviso con i colleghi dei comuni limitrofi il progetto di cui è a conoscenza da almeno un anno stando a quanto ci è stato riferito in Regione”, ha affermato l’onorevole. “Il sindaco e il partito che rappresenta hanno manifestato totale incapacità di governo e tutela del territorio. Grazie al nostro assessore Scoccimarro siamo riusciti quantomeno a far sentire la voce e mettere agli atti le osservazioni contrarie dei sindaci limitrofi  all’interno di un procedimento prettamente tecnico, amministrativo e giuridico, in cui la politica regionale commetterebbe un reato intervenendo”. 

“Attendiamo – conclude l’esponente di Fdi – il verbale della conferenza dei servizi per capire quanto la contrarietà, sulla carta, del comune di Budoia valga in termini di compensazioni. Compensazioni che mi auguro a questo punto siano condivise con l’intera area territoriale su cui insisterà l’impianto, magari con un’opera pubblica a favore del territorio e non solo del comune di Budoia”. 

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