Terni verso l’alienazione della rete del gas: cosa succede ora

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Oggi, il Consiglio comunale di Terni ha compiuto un passo decisivo verso la possibile vendita della rete del gas di proprietà del Comune, un’infrastruttura fondamentale per la città. Con 17 voti favorevoli e 13 non espressi, l’ente locale ha manifestato la propria volontà, pur non vincolante, di alienare la rete nell’ambito della gara per la gestione del servizio pubblico. Ma il percorso che si apre non è affatto semplice: una serie di passaggi burocratici ed economici dovranno essere completati prima di giungere alla decisione finale.

La complessa procedura per l’alienazione della rete del gas

La valutazione sull’alienazione della rete gas è solo l’inizio di una lunga e complessa procedura amministrativa. La decisione presa oggi dal Consiglio non è definitiva, ma avvia una serie di passaggi che vedranno coinvolti vari attori, tra cui l’Autorità per l’energia (Arera), chiamata a definire il valore dell’infrastruttura. La società Terni Reti Srl, che gestisce il processo, ha già completato la prima fase della gara, ma la strada per la conclusione è ancora lunga. Il Comune, infatti, ha espresso una volontà non vincolante di cedere la rete, ma la decisione finale dipenderà dalle valutazioni economiche e dalle fasi successive.

La fase successiva prevede che la documentazione relativa al valore della rete venga inviata ad Arera, che avrà il compito di stabilire il valore di alienazione. Successivamente, il Consiglio comunale dovrà decidere se procedere con la vendita o meno. In caso di esito positivo, il processo proseguirà con la preparazione e la pubblicazione della documentazione di gara, seguita dalla fase di selezione del nuovo gestore.

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La questione economica: la rete del gas vale davvero 21 milioni di euro?

La valutazione economica della rete del gas è il punto centrale di questa vicenda. La relazione trasmessa da Terni Reti fornisce una stima precisa del valore della rete, che oscilla tra i 21,6 e i 22,2 milioni di euro. Questo valore, però, deve essere letto alla luce del debito residuo legato al mutuo che la società ha contratto nel 2007 per l’acquisto degli impianti. Il mutuo, che ha una durata trentennale, ammonta a circa 15,13 milioni di euro. Se la rete venisse venduta, il ricavato sarebbe sufficiente a coprire il debito residuo, con un vantaggio economico per la società.

Tuttavia, se il Comune decidesse di mantenere la rete, i corrispettivi annuali derivanti dalla gestione del gas non sarebbero sufficienti a coprire i costi. In questo caso, Terni Reti si troverebbe a dover fronteggiare una perdita costante, senza riuscire a ripagare il debito accumulato. L’alienazione, quindi, appare l’unica soluzione per evitare difficoltà finanziarie a lungo termine.

L’impatto della vendita sul bilancio pubblico e sulla gestione del servizio

La cessione della rete rappresenta una scelta delicata sotto il profilo economico, ma anche politico. Da un lato, la vendita permetterebbe al Comune di Terni di ottenere risorse immediate, liberandosi di un debito che grava sulla società. D’altro canto, il passaggio a un gestore privato comporterebbe la perdita del controllo pubblico sulla rete del gas. Una gestione privata potrebbe influire sulla qualità del servizio e sulle tariffe applicate ai consumatori, anche se la gara per l’affidamento include certamente una serie di garanzie per evitare ripercussioni negative per i cittadini.

Se la rete rimanesse sotto il controllo del Comune, i corrispettivi annuali che Terni Reti potrebbe ottenere non coprirebbero i costi di gestione e il debito residuo. Questo porterebbe inevitabilmente a un’ulteriore difficoltà economica per la società, con il rischio che i cittadini di Terni si trovino a pagare un prezzo più alto per il servizio, senza una reale copertura economica.

Il parere favorevole all’alienazione: una decisione economica

Federico Nannurelli, dirigente del settore Governo del Territorio e responsabile del procedimento, ha espresso un parere favorevole alla cessione della rete. Secondo Nannurelli, infatti, l’alienazione rappresenta la soluzione più vantaggiosa per evitare che la società si trovi in una situazione di difficoltà economica.

Il parere si basa sulla constatazione che, mantenendo la rete sotto il controllo pubblico, il Comune non riuscirebbe a coprire il debito contratto per l’acquisto degli impianti nel 2007. Un risvolto economico che renderebbe insostenibile la gestione della rete da parte di Terni Reti.



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