Redditi in Regione Piemonte: la classifica degli amministratori dal più ricco al più “povero”

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Tra gli amministratori regionali del Piemonte, emerge una netta disparità nei redditi dichiarati per l’anno fiscale 2023. Dall’odontoiatra Marco Gallo, assessore regionale ed ex sindaco di Busca, con 404.913 euro, fino a Claudio Sacchetto, consigliere di Fratelli d’Italia e imprenditore agricolo, con appena 435 euro, la classifica mette in luce differenze significative tra i vertici della Regione.

Al vertice della classifica troviamo Marco Gallo, assessore regionale e figura di spicco del panorama politico piemontese. Con un reddito dichiarato di oltre 400 mila euro, Gallo è anche titolare della “Marco Gallo Odontoiatria Srl” e detiene proprietà tra Busca e Pietra Ligure, oltre a una Audi Q8 (2023) e quote in due società immobiliari. Il suo profilo rappresenta un caso esemplare di chi coniuga la carriera professionale con l’impegno politico.

Segue in classifica il presidente della Regione Alberto Cirio, con 122.457 euro, un reddito che riflette non solo il suo ruolo istituzionale ma anche la gestione delle sue proprietà ad Alba, Roddino e altre località piemontesi, oltre ai veicoli come una BMW Serie 5 (2019).

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Tra gli assessori, troviamo:

  • Enrico Bussalino (Lega), con 96.279 euro, ex sindaco di Borghetto di Borbera.
  • Gian Luca Vignale, assessore al patrimonio, con 86.616 euro.
  • Marina Chiarelli (Fratelli d’Italia), assessore al turismo, con 82.494 euro.
  • Andrea Tronzano, assessore al bilancio (Forza Italia), con 75.444 euro.
  • Maurizio Marrone, assessore al sociale (Fratelli d’Italia), con 75.002 euro.
  • Matteo Marnati, assessore all’ambiente (Novara, Lega), con 75.000 euro.

Chiude il gruppo degli assessori il nuovo responsabile della sanità, Federico Riboldi, con un reddito dichiarato di 51.969 euro.

Netta disparità nei redditi dichiarati per l’anno fiscale 2023

I consiglieri regionali: Salizzoni domina la classifica

Tra i consiglieri regionali, il dottor Mauro Salizzoni, chirurgo di fama, svetta con 214.040 euro, seguito da Daniela Cameroni con 120.482 euro. Più distanziati, troviamo:

  • Paolo Ruzzola, con 98.514 euro.
  • Fabio Carosso, con 97.259 euro.
  • Silvio Magliano, con 93.823 euro.

Il presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, dichiara 86.859 euro, mentre in fondo alla classifica si collocano figure con redditi inferiori ai 30 mila euro, come Alice Ravinale (25.889 euro) e Simona Paonessa, la più giovane del Consiglio e unica a non dichiarare redditi per il 2023.

Chi sono i meno abbienti?

In fondo alla classifica, il consigliere di Fratelli d’Italia Claudio Sacchetto dichiara appena 435 euro, una cifra che lo colloca come il meno abbiente tra gli amministratori regionali. Seguono altre figure con redditi modesti, come Simona Paonessa e Silvia Raiteri, che chiudono la classifica.

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Molti amministratori non si limitano ai redditi dichiarati ma possiedono patrimoni significativi:

  • Paolo Bongioanni, assessore all’agricoltura, detiene immobili tra Mondovì e Sanremo e mezzi come una Fiat 500 Hybrid (2024) e una Ducati Monster.
  • Gianna Gancia, consigliera della Lega, ha un reddito di 6.418 euro, ma vanta un passato da europarlamentare.

Le disparità che fanno riflettere

La classifica evidenzia una netta disparità tra i redditi di assessori e consiglieri, riflettendo non solo i diversi incarichi politici ma anche la presenza di attività professionali e imprenditoriali parallele. Queste differenze sollevano interrogativi sull’equità nella gestione dei compensi pubblici e sul peso che i redditi personali hanno nella percezione del ruolo politico.

Se da un lato emergono figure come Gallo, simbolo di successo professionale e politico, dall’altro casi come Sacchetto evidenziano le difficoltà economiche che possono riguardare anche chi ricopre incarichi pubblici.

La classifica dei redditi dei consiglieri e degli assessori regionali è molto più di un elenco di numeri: rappresenta uno spaccato delle dinamiche economiche e sociali che attraversano la politica piemontese. Mentre alcuni amministratori vantano patrimoni e redditi considerevoli, altri si collocano all’estremità opposta, dando forma a un quadro variegato che racconta storie di successo, impegno e, talvolta, difficoltà.

Resta da capire come queste disparità influenzino il rapporto tra i cittadini e i propri rappresentanti, in un contesto dove trasparenza e fiducia sono fondamentali per il funzionamento delle istituzioni.

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