le destinazioni più ambite nel 2025

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Andare in pensione all’estero: una tendenza in crescita

I dati provenienti da diversi Paesi indicano chiaramente che il pensionamento all’estero sta diventando sempre più popolare. Secondo le statistiche ufficiali degli Stati Uniti, riportate da Investopedia, il numero di pensionati americani che si trasferiscono all’estero è passato da 500.000 nel 2016 a 760.000 nel 2024, e le proiezioni per il 2025 non mostrano segni di rallentamento. Il Messico si conferma la destinazione preferita, seguito dal Canada.

La situazione è analoga in Europa, e più precisamente in Svizzera. Il quotidiano svizzero Le Temps parla di un vero e proprio “fenomeno sociale” che, secondo i dati dell’Ufficio Federale di Statistica, conta più di 180.000 pensionati svizzeri che hanno preso residenza in Francia, Portogallo e Thailandia, le tre destinazioni principali.

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In Francia, l’ufficio di assicurazione pensionistica stima al 7,2% il numero di pensionati che vivono all’estero, con il Portogallo in testa. In Germania, la Deutsche Rentenversicherung (assicurazione pensionistica) rileva un aumento del trasferimento internazionale delle pensioni, con un incremento di circa un terzo negli ultimi due decenni. Ogni anno 1,8 milioni di pensioni vengono inviate ai pensionati tedeschi in circa 150 nazioni, con Italia, Spagna e Austria come mete preferenziali.

Anche altri Paesi come il Belgio e il Regno Unito registrano un numero significativo di pensionati stranieri residenti.

È fondamentale sottolineare che nella categoria rientrano anche i lavoratori nati all’estero che tornano nello Stato di nascita dopo il pensionamento.

Le motivazioni alla base di questo spostamento sono diverse e vanno dal desiderio di cambiare aria o di ritrovare le proprie radici, al fascino di un clima migliore e di costi di vita più accessibili. Come sottolinea la rivista Fortune: “i baby boomer stanno lasciando in massa l’America per andare in pensione all’estero perché gli Stati Uniti sono troppo cari…”.

Nuove forme di pensionamento internazionale nel 2025

Il concetto non è nuovo, ma la discussione sui modelli di pensionamento flessibili, soprattutto all’estero, è cresciuta dopo la fine della pandemia. Per “flessibilità” intendiamo distaccarsi dall’idea che la vita attiva e la pensione siano due fasi distinte.

Continuare a lavorare ben oltre l’età pensionabile tradizionale

Una tendenza di rilievo è l’innalzamento dell’età pensionabile, come sottolineato dall’Ufficio di statistica del Lavoro statunitense. Entro il 2030 si prevede un aumento significativo dei lavoratori di età pari, o superiore, ai 75 anni. L’adagio “i sessanta sono i nuovi quaranta” sta diventando una realtà, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo.

Forme ibride: il semi-pensionamento

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Molti pensionati scelgono di continuare a lavorare part-time, dedicandosi alla consulenza o avviando un’attività. Questo cambiamento spesso coincide con il trasferimento all’estero, unendo il cambio di stile di vita alla produzione di reddito.

Prendiamo il caso di un fotografo americano: “Quando ho compiuto 70 anni non sono andato completamente in pensione. Non riesco a stare con le mani in mano. Vivendo all’estero, ho avviato un’attività di fotografia e mi occupo anche di altri progetti quando il tempo me lo permette”.

Anno sabbatico per i pre-pensionati

Gli addetti alle risorse umane notano una tendenza in aumento, soprattutto in Canada, dove i dipendenti chiedono un periodo di ferie prolungato oltre alle consuete ferie annuali. Il fenomeno viene definito spesso con la dicitura “mini-pensionamento” o “golden gap year“.

Questi anni sabbatici diventano sempre più comuni con l’avvicinarsi della pensione, offrendo la possibilità di esplorare progetti personali o addirittura di trasferirsi temporaneamente all’estero.

Per ulteriori approfondimenti, consulta le esperienze condivise da Mark e Jody, fondatori del sito web “Retirement Transformed”.

Obiettivi chiari: vivere di rendita

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Una recente indagine dell’Ifop, riportata da Les Echos, rivela che quasi il 62% dei francesi sogna di lasciare il lavoro per vivere di rendita.

Non si tratta di un semplice desiderio. Sono sempre più numerosi i pensionati che si mantengono grazie a redditi passivi derivanti da investimenti o proprietà in affitto, grazie a una buona pianificazione finanziaria e a valide opzioni di investimento.

I Paesi che offrono “visti per investitori” ne riconoscono i potenziali vantaggi, fornendo permessi di residenza in cambio di investimenti, sfruttando il potenziale dei pensionati agiati…

Le migliori destinazioni estere per la pensione nel 2025

La rivista International Living ha recentemente stilato la classifica delle migliori destinazioni dove andare in pensione nel 2025. L’indice è stato elaborato con cura, basandosi su esperienze dirette e valutando sette categorie fondamentali: alloggi, visti, costo della vita, assistenza sanitaria, amministrazione e sviluppo, clima e attitudine personale.

Panama

Panama si distingue per la sua sicurezza e stabilità. Secondo chi ha redatto la classifica, i pensionati possono viverci bene con 2.400 dollari al mese.

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Il Paese vanta infrastrutture di alta qualità e un’assistenza sanitaria a prezzi contenuti. Inoltre, Panama offre interessanti politiche fiscali, tra cui l’assenza di tasse sul reddito estero e un’imposta sulla proprietà pari allo 0,5% per la maggior parte delle prime case.

Portogallo

Il Portogallo continua ad affascinare i pensionati con la sua diversità paesaggistica e il suo fascino storico. Il costo della vita rimane contenuto: le coppie necessitano di circa 2.500-3.000 dollari al mese per vivere in modo confortevole, a seconda della zona e degli standard personali.

Il sistema sanitario portoghese gode di ottima fama sia per le strutture private che per quelle pubbliche.

Costa Rica

La Costa Rica è un paradiso per gli amanti della natura e ospita circa il 6% della biodiversità mondiale. È famosa per il suo stile di vita rilassato e per le relazioni amichevoli che i pensionati spesso instaurano con gli abitanti del luogo.

Con un budget mensile di 2.500 dollari, una coppia può vivere in modo confortevole usufruendo di un’assistenza sanitaria affidabile e a prezzi accessibili.

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Messico

Il Messico è tra le mete preferite dagli espatriati nordamericani per la vicinanza, la bellezza naturale, la ricchezza culturale e l’ospitalità della popolazione locale.

Nonostante i problemi di sicurezza emersi in passato in alcune aree, gli espatriati riferiscono che il Messico può essere molto sicuro, a patto che si prendano le dovute precauzioni. Il costo della vita, in particolare quello degli immobili, rimane un incentivo importante.

Francia

Sebbene la Francia possa avere un costo della vita più alto rispetto ad altre destinazioni di punta, è molto apprezzata per la sua qualità di vita e la sua ricchezza culturale. Gli alloggi e l’assistenza sanitaria offrono un buon rapporto qualità-prezzo, soprattutto al di fuori dei grandi centri urbani come Parigi.

La gastronomia, l’arte e i paesaggi francesi ne fanno una destinazione interessante per i pensionati che desiderano godere di uno stile di vita raffinato e vivace.



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