La tavola calda di qualità Torrefazione Della Manna a Roma

Chi l’ha detto che la pausa pranzo a due passi dall’ufficio debba necessariamente essere frettolosa e un po’ raffazzonata? A Roma, In una zona ad alta concentrazione di sedi aziendali, diplomatiche nonché universitarie, c’è un’insegna storica che ne è convinta. Dall’alto dei suoi 102 anni di attività, la Torrefazione Della Manna, “a 150 passi da Piazza Fiume”, ha da poco rivisto tutta la sua offerta — a scaffale come a bancone — con un obiettivo in testa: riqualificare l’idea della solita tavola calda.

Della Manna, antica drogheria e torrefazione fondata nel 1923

L’attività conserva il nome del primo fondatore, pur se da allora la proprietà è passata alcune volte di mano in mano, all’interno di un’altra famiglia. Fu infatti il Dottor Della Manna ad avviarla nel 1923 al civico 79 di Via Salaria, proprio nella sede odierna, che l’esercizio non ha mai abbandonato. Si tostavano appunto i chicchi in casa — cosa non più possibile, nel centro di Roma — e di quell’epoca resta ancora una vecchia, originale tostatrice. Qualche decennio fa la torrefazione è stata rilevata dai fratelli Rinelli, Lucia e Arcangelo. Hanno lavorato insieme per un periodo, e poi Arcangelo ha lasciato le cose alla sorella. L’anno scorso, invece, sono stati proprio i di lui nipoti a prendere le redini di tutta l’attività.

Arcangelo e Massimiliano Rinelli, nuova generazione che cambia le cose

Arcangelo (che porta il nome del nonno) e Massimiliano hanno una trentina d’anni e già parecchia esperienza nel settore dei bar e della ristorazione. Hanno lavorato da Gusto Osteria, un locale che ha lasciato un certo segno sulla scena romana, e poi in vari bar e caffetterie di famiglia, in zona Piazza Barberini. A ottobre 2023 sono entrati nella Torrefazione Della Manna con l’idea di ritoccare quella che fino ad allora era rimasta principalmente una drogheria con rivendita di caffè e dolciumi.

L’obiettivo? Restare un punto di riferimento per il pubblico di lavoratori di zona, alzando però l’asticella sui vari comparti. Dal servizio caffetteria all’assortimento a bancone, tra la colazione e l’ora dell’aperitivo. Passando naturalmente per il movimentassimo momento del pranzo, con un’offerta sì da ‘tavola calda’, ma di un altro livello.

La cucina espressa della Torrefazione Della Manna: non la solita tavola calda

Della Manna conta su una cucina interna con anche laboratorio di pasticceria. È Massimiliano l’esperto di dolci, colui che si preoccupa di non far mancare il repertorio classico apprezzato dai romani: dal maritozzo con panna fresca al cannoncino caramellato; dalle bombe alla crema ai croissant, passando per girelle con l’uvetta e torte fatte in casa (c’è anche la tarte citron meringata, in rappresentanza del ‘moderno’). Per pranzo la palla passa alla cuoca Marina Corbelli, già per anni nelle cucine della Compagnia del Pane nel Rione Prati. Ancora tradizione capitolina negli gnocchi del giovedì — un piccolo cult in zona — ma anche vari spunti creativi. Ad esempio nei nuggets ‘alla romana’, nel cordon bleu di melanzane con prosciutto e provola, nei tortini e millefoglie di verdure e nella parmigiana, fatta con la buona mozzarella di latte nobile dell’azienda Colagiacomo.

Per mantenere il servizio snello, i clienti possono assortire il proprio pasto scegliendo tra le proposte a bancone, poi sedersi a uno dei tavolini (in sala c’è posto per una sessantina di coperti) e aspettare il piatto: così fa la differenza, rispetto alla solita tavola calda, non solo la cura delle preparazioni ma anche quella del servizio. Un piatto unico, volendo con dolce e caffè, costa tra i 10 e i 15€.

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Le selezioni artigianali a scaffale

I fratelli Rinelli hanno voluto dare spazio anche al caffè specialty, disponibile in tre referenze, oltre alle miscele più classiche. L’offerta è stata inoltre rivista per quel che riguarda gli scaffali, con l’aggiunta di prodotti artigianali di piccole nicchie.

Ci sono le tavolette della fabbrica di cioccolato Ziccat di Torino e i tartufini alla nocciola trilobata di Vialanghe; i biscotti del produttore siciliano Tumminello e i prodotti da forno del marchigiano Roberto Cantolacqua. I liquori sono quelli di Lolli e di Artemisia e anche sui vini l’intenzione è approfondire la ricerca: per ora spiccano quelli biologici de La Pizzuta del Principe, in Calabria. “Siamo a due passi dalla Rinascente”, spiegano dalla torrefazione, “e la nostra forza deve essere proporre prodotti e una qualità del servizio che altri non possono offrire”.