Circa sette psicologi toscani su dieci riportano che gli adolescenti soffrono di dipendenze digitali, legate soprattutto all’uso di internet. In particolare, il 71% dichiara di avere adolescenti in trattamento che hanno comportamenti problematici legati all’uso di internet, e il 63% di avere adolescenti in trattamento che hanno comportamenti problematici legati all’uso di videogiochi). Un disagio che nel 2024, insieme alla crescita di ansia e problemi relazionali, ha determinato un aumento delle richieste di supporto psicologico per il 68% dei professionisti che hanno partecipato allo studio.
Il disagio psicologico è in aumento tra i giovani in Toscana. Il 68% degli psicologi toscani ha riscontrato tra gli adolescenti un aumento delle richieste di assistenza, soprattutto per ansia (l’87%), problemi relazionali (1’83%) e dipendenze digitali (il 68%). È quanto emerge dall’ultimo report sulla salute psicologica dei toscani e delle toscane, condotto tramite questionario online rivolto agli iscritti all’Ordine degli Psicologi della Toscana, in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria (Dipartimento Neurofarba) dell’Università di Firenze, che è stato presentato oggi nella sede del Consiglio regionale della Toscana.
In crescita il disagio anche tra i bambini e i giovani adulti
All’indagine, riferita al periodo marzo 2023-marzo 2024, hanno partecipato 644 psicologi di tutte le province toscane. Per i giovani adulti il quadro è altrettanto problematico che fra gli adolescenti: il 62% degli psicologi ha riscontrato un aumento delle richieste e i problemi principali sono i sintomi ansiosi (l’83%), i problemi relazionali (il 77%) e i sintomi depressivi (il 66%). Per i bambini, il 51% ha constatato un aumento delle richieste di supporto: i disagi prevalentemente percepiti in crescita sono ansia (l’83%), problemi relazionali (l’80%) e dipendenze digitali (il 68%). Lo studio evidenzia come siano particolarmente diffusi tra i più giovani i disturbi alimentari.
“Questi dati confermano una situazione già nata prima del Covid e accentuata dalla pandemia, la cui coda si fa ancora sentire”, ha commentato la presidente dell’Ordine, Maria Antonietta Gulino, secondo cui i giovani “spesso arrivano all’adolescenza con criticità relazionali, familiari e scolastiche che possono compromettere la loro crescita. Questo può tradursi in frustrazione, blocchi emotivi e/o rabbie diffuse. Le dipendenze possono essere le conseguenze di questo complesso e a volte compromesso passaggio evolutivo”.
Tuttavia, evidenzia Gulino, “sono gli stessi giovani adulti e adolescenti a chiedere sostegno psicologico, superando di fatto un tabù sociale che sembrava duro a moriree facendosi promotori di una cultura del benessere globale delle persone. Ciò che serve è ricostruire un nuovo patto tra genitori e figli, rinegoziare le aspettative, alzando il piede dai ritmi frenetici della quotidianità per favorire i rapporti, generando fiducia e speranza reciproche. Diventare adulti deve tornare ad essere un traguardo”.
La Toscana punta sullo psicologo di base
Per adulti e anziani la maggioranza degli psicologi non registra differenze nel numero di richieste rispetto all’anno precedente: fra gli adulti ansia (il 72%), sintomi depressivi (il 62%) e problemi relazionali (il 61%) rappresentano le principali forme di disagio, mentre fra gli anziani le questioni principalmente percepite in crescita sono disturbi del sonno (il 64%), sintomi ansiosi (il 60%) e sintomi depressivi (il 56%). Emergono come molto diffuse forme di dipendenza legate a uso di tabacco, uso di alcol, uso di Internet ed uso di psicofarmaci, quest’ultimo anche fra gli anziani.
“La strada che abbiamo tracciato insieme all’Ordine e ai colleghi firmatari della legge sullo psicologo di base, Vannucci e Sostegni, è quella giusta – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – ringrazio la presidente Gulino per la collaborazione concreta e fattiva, sempre nell’ottica di migliorare il benessere dei toscani. I primi mesi di sperimentazione ci dicono che il percorso è positivo. A questo punto servono risorse, per trasformare la sperimentazione in qualcosa di più strutturato e che possa interessare più territori possibile. Anche alla luce dei dati presentati questa mattina – da cui emerge che il disagio psicologico tocca in modo sensibile le nuove generazioni e gli adolescenti – dobbiamo allargare e strutturare la presenza degli psicologi di base. Siamo solo a un punto di partenza”.
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