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VENEZIA – A partire dall’anno accademico 2025-2026, la città lagunare ospiterà un nuovo polo formativo di eccellenza nel settore sanitario: il Corso di Laurea in Medicine & Surgery dell’Università di Padova. Una scelta che segna una tappa storica nell’espansione dell’offerta formativa in ambito sanitario in Veneto e che avrà un impatto significativo sulla regione.

La novità è stata sancita oggi con la firma di un Protocollo d’Intesa, sottoscritto dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dalla Rettrice dell’Università di Padova, Daniela Mapelli, e dal Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato. Erano presenti anche il Presidente della Scuola di Medicina di Padova, Angelo Paolo Dei Tos, e l’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin.

Il Corso di Laurea, che inizierà con 100 studenti nel primo anno e crescerà progressivamente fino a 600 studenti entro il 2030, avrà come sede lo storico Ospedale SS Giovanni e Paolo di Venezia. Qui saranno allestite tre prestigiose aule, laboratori didattici all’avanguardia e spazi per i tirocini, che permetteranno agli studenti di immergersi da subito nella pratica clinica.

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La peculiarità del corso sarà la sua offerta in lingua inglese, così come già avviene a Padova, con l’obiettivo di attrarre studenti da tutta Europa e dal resto del mondo. La scelta della lingua inglese è stata fortemente voluta per allinearsi con le esigenze internazionali della formazione scientifica, permettendo agli studenti di formarsi in un contesto globalizzato.

Il Presidente Zaia ha definito questo passo come “una novità storica”, poiché con il Corso a Venezia si chiude un ideale triangolo del sapere in sanità, composto da Padova, Treviso e Venezia, unendo l’eccellenza delle università venete con le necessità del sistema sanitario regionale. Zaia ha sottolineato che il 75% degli studenti che seguiranno il corso a Venezia proverranno dall’Unione Europea (compresi gli italiani), mentre il restante 25% sarà di provenienza extra-Ue. Questo mix culturale rappresenta una grande opportunità di crescita e di condivisione di esperienze nel campo della medicina.

Il progetto è stato ideato anche per rispondere a una necessità impellente: quella di fronteggiare la carenza di medici in Veneto. Nonostante gli sforzi per reclutare professionisti, la situazione resta critica, con concorsi per oltre 800 posti che hanno visto una copertura solo parziale. “Con questa nuova offerta formativa, speriamo di ampliare il bacino da cui attingere per i futuri medici”, ha commentato Zaia.

Non solo una questione di formazione sanitaria, ma anche un’opportunità per il rilancio sociale ed economico di Venezia. Il Corso di Laurea in Medicina & Surgery, infatti, non solo contribuirà a formare nuovi medici, ma stimolerà anche la creazione di una nuova comunità di giovani residenti nella città. Si prevede che questa nuova iniziativa possa essere una risposta alle problematiche legate allo spopolamento della città lagunare, portando a un afflusso di giovani, tra cui gli studenti universitari.

Il progetto è stato concepito in modo da garantire la sostenibilità nel lungo periodo, con una pianificazione condivisa tra le istituzioni coinvolte. La Regione ha infatti sottolineato la necessità di un approccio innovativo alla formazione dei medici, che integri in modo efficiente la teoria, la ricerca e la pratica clinica, e l’uso di tecnologie avanzate per la simulazione e il tirocinio.

Gli obiettivi strategici del progetto sono ambiziosi. In primo luogo, si intende potenziare il sistema formativo regionale con percorsi accademici di eccellenza. In secondo luogo, si punta a rafforzare la dimensione internazionale dell’Università di Padova attraverso il Corso di Laurea in lingua inglese a Venezia. Infine, si auspica di stimolare l’innovazione didattica, utilizzando tecnologie avanzate per migliorare la qualità della formazione.

Questo progetto rappresenta una sfida per il futuro del Veneto, con un forte impegno a garantire un’offerta formativa di alta qualità, in grado di rispondere alle esigenze della sanità regionale e internazionale, senza dimenticare l’importanza di una distribuzione equilibrata delle risorse sul territorio.





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