La capitale spagnola si apre a un target alto spendente con i suoi alberghi storici, le botteghe artigiane e i luoghi del gusto.
Negli ultimi otto anni Madrid ha visto una crescita significativa nel numero di alberghi di alta fascia, passando da 20 a 39. Questo riflette l’arrivo del grande lusso in città e un cambiamento nel modello turistico che adesso punta verso la qualità. Oltre all’incremento delle strutture alberghiere cinque stelle, il centro della città appare notevolmente più pulito e l’offerta culturale si è ampliata, includendo un numero crescente di spettacoli, musical e altre attività culturali, accompagnati da ristoranti fine dining e pluripremiati cocktail bar.
I quartieri da vistare a Madrid
Il centro di Madrid è il cuore pulsante della vita cittadina, con numerose aree ricche di bar e locali frequentati sia da turisti che da residenti. Tra le zone più popolari, Barrio de las Letras è un quartiere letterario noto per la sua atmosfera vibrante, mentre la Latina, parte del Madrid de los Austrias, rappresenta la parte più antica della città, con una vasta offerta di bar e ristoranti, dai più informali a quelli di lusso. Chueca e Malasaña sono le zone più alla moda dove si trovano una varietà di locali contemporanei, inclusi il Mercato di San Antón e la Plaza Dos de Mayo. Infine, i più giovani si ritrovano al Lavapiés, celebre per il suo vivace ambiente multiculturale.
Notti regali al Mandarin Oriental Ritz Madrid
Il lusso più autentico della capitale spagnola si vive al Mandarin Oriental Ritz di Madrid, ospitato all’interno di un imponente edificio in stile Belle-Époque dalle origini regali. Re Alfonso XIII, al momento del suo matrimonio con la principessa britannica Victoria Eugenia (conosciuta anche come Regina Ena), si rese conto che Madrid non disponeva di hotel a cinque stelle in grado di ospitare tutti gli invitati. Durante la luna di miele, la coppia reale visitò il Ritz di Londra e il Ritz di Parigi. Tornato a Madrid, il re decise di costruire un albergo simile nella sua città e contattò Cesar Ritz, che progettò l’hotel di Madrid, il terzo e ultimo Ritz autentico dopo quelli delle altre due capitali europee. Dopo l’apertura delle porte il 2 ottobre 1910, l’albergo ha sempre continuato la sua attività – durante la guerra civile spagnola è diventato un ospedale per i feriti, mentre alcuni nobili vi si rifugiarono sentendosi più al sicuro che nelle proprie abitazioni – fino alla ristrutturazione che lo ha trasformato nel Mandarin Oriental Ritz Madrid.
L’architetto Rafael de La-Hoz ha giocato un ruolo cruciale nel restauro, decidendo di ricreare la porta originale dell’hotel, ispirandosi a quello che doveva essere l’ingresso del 1910, alto circa quattro metri. La nuova porta in vetro e ferro battuto è stata posizionata per offrire una vista diretta sul Museo del Prado, in modo da ricordare ai visitatori l’importanza culturale del luogo in cui si trovano. Un altro elemento significativo è stato il recupero del soffitto di cristallo, danneggiato proprio durante la guerra civile e coperto negli anni ’60, consentendo di riportare alla luce il Giardino d’Inverno, un’area dell’hotel di particolare fascino, che ospita anche uno Champagne Bar.
La visione di Cesar Ritz e il ruolo dell’arte
Cesar Ritz è stato un pioniere nell’industria dell’ospitalità, introducendo concetti come l’attenzione ai dettagli, l’importanza della gastronomia e un nuovo senso di lusso. Tra le sue idee rivoluzionarie, vi è la separazione tra l’area della conciergerie e la reception, presente ancora oggi al Mandarin Oriental Ritz di Madrid. La prima area – aperta al pubblico – si incontra varcando la soglia dell’albergo mentre la seconda, dedicata a transazioni private, è stata volutamente posizionata in un’area più nascosta per garantire la privacy degli ospiti.
Dopo la ristrutturazione, l’hotel ha ampliato la sua collezione d’arte. Una delle prime opere che accoglie i visitatori è stata creata dal gruppo artistico britannico Haberdashery, che ha rappresentato gli alberi del Parco del Retiro, simbolo di accoglienza e di viaggio, come omaggio alla diversità culturale di Madrid. La collezione include anche una serie di opere d’arte digitali realizzate da Factum Arte, che hanno trasformato un’area un tempo cupa dell’hotel in uno spazio luminoso, utilizzando giochi di luce per creare l’effetto della “Danza degli Abanicos”, oltre a un antico ventaglio del XVII secolo, acquistato in un’asta a Hong Kong.
Olivier Bernaux e i ventagli delle star
La tradizione del ventaglio ha origini antiche, risalenti all’antico Egitto e ai Fenici, dove era noto come flavenum, mentre in Andalusia è da sempre utilizzato sia da donne che da uomini. Ma è a Madrid che questo accessorio ha trovato la sua interprete contemporanea. Olivier Bernaux, metà andaluso e metà francese, è un artigiano specializzato nella creazione di ventagli di lusso che ne ha ridefinito forme, materiali e occasioni d’uso. I prezzi delle sue creazioni variano da 115€ fino a 3500€ per l’esemplare più costoso custodito nel suo atelier nel quartiere di Chueca. I ventagli di Bernaux sono diventati simboli di potere e seduzione, tanto che personaggi celebri come Beyoncé, Lady Gaga, Madonna, Julia Roberts, Jane Fonda e Monica Bellucci ne hanno acquistato almeno uno. Dalle versioni luccicanti, a quelle in piume, c’è davvero l’imbarazzo della scelta per le occasioni glamour e quelle più formali.
I migliori croissant (e non solo) di Madrid
A due passi dall’atelier di Bernaux si trova La Duquesita, pasticceria celebre per sfornare ogni giorno i migliori croissant di Madrid. Aperta nel 1914, ha ricevuto un nuovo impulso grazie all’acquisizione nel 2015 da parte di Oriol Balaguer, che punta su dolci tradizionali e stagionali, creazioni contemporanee e una ricca selezione di praline e cioccolatini. Qui si produce anche il Roscón de Reyes, tipico dolce natalizio spagnolo, premiato per la sua eleganza, la consistenza dell’impasto e le decorazioni di frutta. Gli intenditori possono provarlo senza ripieno, con panna, tartufo o crema tostata, e decorato con frutta candita, mandorle e due tipi di zucchero. Il tutto all’interno di un locale dal pavimento geometrico, con il grande lampadario centrale che richiama i fasti del passato e si integra con i dettagli di design che rendono omaggio al nuovo lusso di Madrid con eleganza e un tocco di dolcezza.
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