Crescono bisogni e richieste, insieme all’aumentare della popolazione anziana e fragile, ma anche le difficoltà nell’incrociare domanda e offerta, un match che rimane sotto il 40%; e così gli sportelli degli assistenti familiari di Sondrio e Morbegno, gestiti dalla cooperativa Grandangolo, i cosiddetti sportelli badanti, incrementano gli orari di apertura. Un ampliamento importante nell’anno in cui l’attività nel capoluogo compie i suoi primi dieci anni.
L’aumento dell’orario del servizio, legato al progetto di cura domiciliare per over 65 “A casa tutto bene” finanziato con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Next generation Eu Missione 5, Componente 2, Sottocomponente 1 “Servizi sociali,
disabilità e marginalità sociale” Investimento 1.1 sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti, prova ad andare incontro alle esigenze espresse dalle famiglie dagli utenti da una parte, ma anche dalle
lavoratrici e dai lavoratori dall’altra, nel tentativo di far incontrare un maggior numero di persone possibili.
I nuovi orari
Con il nuovo anno lo sportello di via Giuliani 20 a Sondrio, attivo dal 2015, e quello di via Montalcini 25/27 a Morbegno, presente invece dal 2017, resteranno aperti per tre ore tutti i giorni dal lunedì al venerdì, con modulazioni differenti. A Sondrio il servizio sarà attivo il lunedì e il giovedì dalle 14 alle 17; il martedì e il mercoledì dalle 9 alle 12 e il venerdì dalle 14,30 alle 17,30. A Morbegno, invece, sportello aperto lunedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12 e martedì e mercoledì dalle 14,30 alle 17,30. Ad occuparsi del servizio ci sono attualmente tre operatrici: Maddalena Bassanelli e Hanna Velihurova a Sondrio e Silvia Fistolera a Morbegno. E proprio dalla loro esperienza sul campo e dal bilancio dell’attività svolta in questi anni emergono soprattutto la difficoltà nel trovare risposte ad alcune esigenze specifiche espresse dalle famiglie a partire dalla convivenza – la più richiesta a fronte però di una disponibilità in diminuzione -, ma anche una certa impressione che il lavoro sommerso sia nuovamente in crescita nonostante il
continuo tentativo di regolamentare l’attività di assistenza.
Lo sportello di Sondrio
Nel corso del 2024 lo sportello di Sondrio ha registrato 72 nuove iscrizioni: 46 per assistenza diurna (età media 45 anni) e 26 per badanti conviventi (età media 64 anni). Sebbene le percentuali sul totale degli iscritti (538) non subiscano variazioni drastiche, i
nuovi iscritti disponibili alla convivenza sono in costante diminuzione: il 46% del totale nel 2022, 42% nel 2023, 41% nel 2024. Dai Paesi di tradizionale provenienza delle badanti cala la disponibilità per la convivenza, se non per limitati periodi di tempo. In questo caso la meta lavorativa scelta è più facilmente un Paese del Centro o Nord Europa, dove la retribuzione è più alta.
Tra i nuovi iscritti il 13% ha un attestato di formazione in ambito assistenziale, ma solo il 12% è automunito, “il che – spiega Maddalena Bassanelli – rende difficile soddisfare richieste di assistenza provenienti da Comuni e frazioni fuori dal capoluogo, in assenza di
un capillare servizio di trasporto pubblico”. Sostanzialmente invariati i dati relativi alla provenienza geografica: 61% Est Europa con l’Ucraina al 25%; 15% Africa (più del 50% dal Marocco); 10% Italia; 10% Centro e Sud America (Perù e Colombia in prevalenza) e 4% Asia (Filippine e Sri Lanka). Quanto alle richieste di assistenza sono state 113 quelle formalizzate: 56% per badanti conviventi e 44% per assistenza diurna. Di queste solo il 35% proviene da Sondrio città.
Lo Sportello è riuscito a soddisfare il 37% delle richieste delle famiglie “il cui bisogno – spiega Bassanelli – si conferma indirizzato prevalentemente verso l’assistenza in regime di convivenza, a fronte di una disponibilità di assistenti in costante decremento”. I fattori che complicano ulteriormente l’incontro tra domanda e offerta sono l’età media avanzata delle assistenti, l’indisponibilità a risiedere o spostarsi fuori dal capoluogo, la difficoltà nel gestire eventuali necessità di movimentazione dell’anziano, l’indisponibilità
verso malattie neurodegenerative che possono comportare atteggiamenti oppositivi o aggressività, l’inesperienza e la scarsa conoscenza della lingua. Orari discontinui, lavoro saltuario, difficoltà negli spostamenti in assenza di mezzi propri di trasporto sono invece gli ostacoli principali per chi cerca assistenza a tempo parziale.
Lo sportello di Morbegno
Anche a Morbegno nel 2024 le richieste delle famiglie sono state in crescita: 94 in totale, di cui 21 concretizzate in un match tra domanda e offerta di lavoro. Quelle non finalizzate si sono scontrate con le criticità derivanti dal fatto che le famiglie, proprio come a Sondrio, richiedono prevalentemente servizi in convivenza e che hanno spesso aspettative elevate o non consentite dal Ccnl delle Colf e Badanti.
In crescita anche il dato delle nuove assistenti familiari: 50 nel 2024, contro le 23 dell’anno precedente, ma con sempre meno persone disponibili al lavoro in convivenza, con periodi prolungati di impossibilità dello sportello a fornire nominativi alle famiglie. Non solo le candidate, in sede di colloquio conoscitivo, esplicitano il rifiuto al lavoro nei Comuni periferici o a mezza costa, privilegiando servizi a Morbegno o nei Comuni limitrofi per avere maggiori possibilità di utilizzare i momenti di pausa per esigenze personali e per un migliore accesso ai servizi. Senza contare che solo un’assistente familiare su tre è automunita.
Secondo la testimonianza di alcune persone che si sono presentate allo sportello, sul territorio sarebbe presente uno o forse più mercati non regolari di persone provenienti dall’Europa dell’Est.
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