Canone Rai 2025, ci siamo: quanto costa, chi lo paga e chi no

Il canone Rai torna a 90 euro. Lo “sconto” di 20 euro previsto dalla legge di bilancio 2023 che ne aveva portato il costo a 70 euro per il 2024 non è stato confermato nella scorsa finanziaria, per cui il costo del canone Rai 2025 è di 90 euro.

La tassa è conosciuta con una definizione impropria. La si chiama canone Rai, ma per capire cos’è e chi deve pagarlo è più corretto chiamarla con il suo nome, ovvero canone TV. La denominazione comune è più corretta per capire a cosa serve, quella tecnica per capirne la ratio e chi deve pagarlo: il canone Rai infatti è una tassa sul possesso di un dispositivo in grado di ricevere dei programmi TV.

Il canone Rai è un canone TV, è una tassa slegata dalle preferenze di visione, che va pagata a prescindere da se o quanto si vedano i programmi Rai o da quanto si usi il televisore.

La legge R.D.L.21/02/1938 n.246 stabilisce che:

Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge pagare il canone TV. Trattandosi di un’imposta sulla detenzione dell’apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall’uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive.

È evidente, dalla definizione sopra, come la partita su chi deve pagare il canone Rai 2025 si giochi sulla definizione di “apparecchio atto o adattabile alla ricezione di programmi televisivi”. Con una nota del 22 febbraio 2012 il Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico ha precisato la questione alla luce dei progressi della tecnologia, che permette di vedere programmi TV anche attraverso un collegamento a internet.

In altri termini: uno smartphone o un computer che attraverso Rai Play può riprodurre i programmi TV in diretta rientra tra i dispositivi per il possesso dei quali va pagato il canone TV o canone Rai? La risposta è: no. I dispositivi che possono ricevere i programmi TV via internet non sono assoggettabili a canone, lo sono quelli che possono ricevere il segnale terrestre o satellitare.

La tabella, elaborata dal Ministero, con qualche esempio su ciò che è un apparecchio “atto o adattabile alla ricezione di programmi televisivi” soggetto al pagamento del canone TV, e ciò che non lo è, in quanto non atto e nemmeno adattabile alla ricezione del segnale radiotelevisivo

Dunque: PC, smartphone o tablet, nonostante possano riprodurre dei programmi TV e Rai grazie alla connessione a internet, poiché non possono ricevere il segnale terrestre o satellitare non implicano – da soli – il pagamento del canone Rai.

Come per gli anni passati, i 90 euro del canone Rai 2025 saranno “spalmati” sulle prime 10 bollette luce del 2025. Non bisogna far nulla: in automatico, dalla fattura di gennaio 2025 a quella di ottobre 2025, oltre al costo dell’energia elettrica, si troveranno nel conteggio 9 euro per il canone Rai 2025.

Chi non possiede un contratto di fornitura elettrica residenziale, può (e dovrà) pagare il canone Rai 2025 in unica soluzione (90 euro) tramite modello F24 entro il 31 gennaio 2025. Chi è residente in aree estranee alla rete di trasmissione nazionale dovrà seguire la medesima procedura, con il pagamento tramite F24 entro fine mese.

Chi ha presentato per tempo richiesta al proprio ente pensionistico (Inps o cassa professionale) (entro novembre 2024, serviva reddito pensionistico non superiore a 18mila euro anno), avrà l’addebito diretto del canone Rai 2025 sulla pensione.

Chi, legittimamente, può non pagare il canone Rai 2025? Coloro che, come abbiamo visto in precedenza, non possiedono uno degli apparecchi abilitati o abilitabili alla ricezione di programmi televisivi con segnale terrestre o satellitare, o perché non lo ha mai posseduto o perché lo ha ceduto.

I titolari di un contratto di fornitura di energia elettrica a uso residenziale che rientrano in questa categoria devono presentare la dichiarazione sostituiva di non detenzione, compilando il quadro A di questo documento. Si è ancora in tempo: la finestra temporale per l’esonero canone Rai 2025 si è aperta il 1° luglio scorso e si chiuderà il 31 gennaio. La dichiarazione sostitutiva va presentata ogni anno finché non si acquista una TV.

Non va ripresentata ogni anno invece la dichiarazione di presenza di altra utenza elettrica, utile per coloro che assolvono già al pagamento della tassa attraverso un’utenza intestata a un altro componente della medesima famiglia anagrafica. Il canone Rai infatti è familiare, non personale. Per questa dichiarazione va compilato il quadro B del documento visto sopra, questo.

Esonerati dal pagamento del canone Rai 2025 anche i cittadini con più di 75 anni, i diplomatici e i militari stranieri. Per gli over 75, è necessario, oltre al requisito anagrafico, che:

• abbiano un reddito annuo proprio e del coniuge non superiore, nel complesso, a 8.000 euro, e senza conviventi titolari di un reddito proprio (fatta eccezione per collaboratori domestici, colf e badanti).

Chi possiede i requisiti, può inoltrare la dichiarazione sostitutiva (qui il modello PDF):

• tramite servizio postale in plico raccomandato, senza busta, al seguente indirizzo

  • Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino (necessaria copia di un documento di riconoscimento valido)

Finanziamenti e agevolazioni



Agricoltura

 

• tramite posta elettronica certificata all’indirizzo cp22.canonetv@postacertificata.rai.it
• tramite un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle entrate.