articolo L’imprenditoria femminile: un motore per l’economia del futuro

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Le donne italiane stanno scrivendo un nuovo capitolo dell’imprenditoria nel nostro Paese. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito a un significativo cambiamento culturale: le donne sono sempre più istruite, ambiziose e determinate a conciliare vita professionale e personale e sono sempre più numerose quelle che decidono di mettersi in gioco, di trasformare le proprie idee in realtà e di contribuire attivamente alla crescita economica fondando aziende innovative e dinamiche.

Numerosi studi hanno dimostrato che le aziende fondate da donne tendono a essere più innovative e a creare un maggior numero di posti di lavoro rispetto a quelle fondate da uomini. Spesso focalizzate su settori con un forte impatto sociale, come la cura della persona, l’educazione e la sostenibilità, le imprese femminili giocano un ruolo cruciale nella costruzione di un futuro più equo e sostenibile. Inoltre, hanno dimostrato una straordinaria resilienza di fronte alle crisi, superando le difficoltà grazie alla loro capacità di adattamento e di innovazione.

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Nonostante i progressi, tuttavia, persistono ancora disuguaglianze e ostacoli che limitano la piena realizzazione del potenziale imprenditoriale delle donne. Gli stereotipi di genere, profondamente radicati nella società, influenzano negativamente le aspirazioni professionali delle donne e limitano le loro opportunità. La difficoltà di conciliare vita familiare e carriera rappresenta un altro ostacolo significativo, costringendo molte donne a rinunciare ai propri progetti imprenditoriali. Inoltre, l’accesso ai finanziamenti rimane un problema persistente: le donne imprenditrici incontrano maggiori difficoltà rispetto agli uomini nell’ottenere prestiti o investimenti, a causa di pregiudizi e di una minore visibilità nel mondo degli affari. Infine, la mancanza di reti di contatto solide, che sono fondamentali per lo sviluppo di un’impresa, rappresenta un ulteriore limite per le donne imprenditrici.

Per superare questi ostacoli, è fondamentale creare un ecosistema favorevole che offra alle donne imprenditrici le stesse opportunità degli uomini. Le politiche pubbliche e le iniziative private svolgono un ruolo chiave in questo processo. Per questo motivo, negli ultimi anni sono state introdotte diverse misure di sostegno volte a promuovere la creazione e lo sviluppo di imprese femminili. Il governo italiano ha messo in campo diverse iniziative per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile: sono stati stanziati fondi specifici, creati strumenti finanziari agevolati e promosse azioni di formazione e mentoring.

Quali sono le principali misure di sostegno in Italia?

Ne esistono diverse, sia a livello nazionale che locale, ma tra le principali vanno sicuramente annoverate le seguenti:

  • Fondo Impresa Femminile: istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nel 2021, questo fondo prevede due linee di intervento:
    • gli incentivi che sostengono la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto finanziamenti agevolati;
  • il Programma Imprenditoria Femminile che realizza iniziative di accompagnamento, formazione e comunicazione per diffondere la cultura imprenditoriale tra le donne e contribuire a rafforzare la loro presenza nel mondo del lavoro e dell’impresa.

     

    A seguito dell’esaurimento delle risorse disponibili, con Avviso del 7 giugno 2022 è stata disposta la chiusura dello sportello riservato agli incentivi, ma il Fondo impresa femminile rientra nel pacchetto di interventi promossi dal MIMIT a sostegno delle imprese femminili, indicati come prioritari nella missione “Inclusione e coesione” del PNRR che ha messo a disposizione una dotazione finanziaria complessiva di 400 milioni di euro. Nello stesso pacchetto di interventi rientra il rifinanziamento – destinato esclusivamente a imprese femminili – di altri due incentivi gestiti da InvitaliaON – Oltre Nuove Imprese a Tasso zero, a supporto della creazione di piccole e medie imprese e auto imprenditoria, e Smart&Start Italia, a supporto di startup e PMI innovative.

    In relazione all’incentivo Imprese ON, il 22 novembre 2024 il MIMIT ha reso noto che sono ancora disponibili 15 milioni di euro proprio a favore delle imprese femminili.

    Per quanto riguarda invece il programma Imprenditoria Femminile, questo si articola su tre macro-attività:

  • promozione, comunicazione e orientamento
  • formazione e diffusione della cultura imprenditoriale
  • diffusione valori e professioni STEM.
  •  

    I servizi sono rivolti a imprenditrici o potenziali imprenditrici, studentesse e studenti, ricercatrici, e più in generale all’intera popolazione femminile. Le iniziative sono realizzate da Invitalia in collaborazione con diversi partner istituzionali per raggiungere in modo più ampio e consistente gli obiettivi prefissati.

  • Sezione speciale “Imprenditoria Femminile” del Fondo di garanzia PMI: si tratta di uno strumento di incentivazione dell’imprenditoria femminile che mira a facilitare l’accesso al credito delle donne mediante la concessione di una garanzia pubblica. Infatti, l’impresa femminile che si rivolge alla Sezione speciale non ottiene un contributo in denaro, ma ha la possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive sugli importi garantiti dal Fondo. La donna che vuole fare impresa può contare, pertanto, su questa dote potenziale nel momento in cui richiede un sostegno finanziario.
  • Comitato impresa donna: istituito presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy nel 2020, svolge una funzione di indirizzo, analisi e impulso e ha un ruolo propositivo ampio sul tema della partecipazione delle donne al mondo del lavoro e delle imprese. Tra le sue attribuzioni rientrano quelle di:
  • formulare raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e sui temi della presenza femminile nell’economia;
  • contribuire alle linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo impresa femminile;
  • condurre analisi economiche, statistiche e giuridiche relative alla questione di genere nell’impresa;
  • contribuire alla redazione della Relazione annuale sulla partecipazione della popolazione femminile alla vita economica e imprenditoriale del Paese che il Ministro delle imprese e del Made in Italy presenta annualmente alle Camere (attività svolta e possibili misure da adottare).
  •  

  • Rete delle donne imprenditrici: in Italia esistono numerose reti e associazioni che offrono supporto alle imprenditrici, facilitando lo scambio di conoscenze e la creazione di nuove opportunità di business. Women in Export di SACE, ad esempio, è la prima business community italiana volta a rafforzare la dotazione manageriale femminile delle imprese italiane mediante lo sviluppo di competenze tecnico-manageriali in tema di leadership di impresa e internazionalizzazione. Il programma è dedicato a donne titolari e/o figure apicali di piccole e medie imprese italiane, consulenti di impresa che si occupano o sono interessate all’export e all’internazionalizzazione. SACE Education promuove l’iniziativa con lo scopo di generare una piattaforma gratuita tutta al femminile, da cui si potrà accedere, una volta iscritte, ad eventi formativi, live talk, momenti di networking strategico, incontri one-to-one e opportunità di peer education, nonché accedere ai contenuti formativi delle passate edizioni.  Women in Export nasce con l’obiettivo di potenziare, connettere e supportare le migliori professionalità femminili, generando sinergie intersettoriali e innescando un social impact nel panorama imprenditoriale italiano. 
  • Sostenere l’imprenditoria femminile è un investimento strategico per l’Italia. Le misure finora adottate rappresentano un passo importante, ma è necessario continuare a lavorare per superare le barriere esistenti e creare un ambiente sempre più favorevole alla nascita e allo sviluppo di imprese femminili. Sebbene molto sia stato fatto, resta ancora molto da fare per abbattere definitivamente le barriere economiche e culturali che impediscono a molte donne di realizzare il proprio potenziale imprenditoriale. Continuare a investire in queste misure è non solo una questione di giustizia sociale, ma anche un’opportunità per stimolare l’innovazione, l’occupazione e lo sviluppo economico nel Paese.

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