Trump valuta dazi su materiali critici. La notizia dal Washington Post

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Il quotidiano parla di una mossa temuta dagli economisti in quanto potrebbe – fra le altre cose – aumentare l’inflazione e limitare potenzialmente la capacità della Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse. Il presidente eletto però replica: “Fake news”. Oggi la certificazione della vittoria elettorale. Intanto, Joe Biden ha dichiarato aree protette moltissime zone degli Stati Uniti: un modo per limitare il ricorso alle trivelle annunciato dal suo successore

Piani per imporre tariffe a tutti i Paesi, ma non più su tutte le merci bensì su certi settori ritenuti cruciali per la sicurezza economica o nazionale statunitense. È quanto riportato dal Washington Post, secondo cui i consiglieri di Donald Trump starebbero valutando dazi selettivi, per evitare un aumento generalizzato dei prezzi. Una mossa temuta dagli economisti in quanto potrebbe aumentare l’inflazione, limitare potenzialmente la capacità della Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse, mantenere i rendimenti obbligazionari elevati sostenendo il dollaro e, al contempo, potrebbe distorcere la catena di approvvigionamento globale.

La smentita del presidente eletto

Trump ha però smentito quanto riportato dalla testata di proprietà di Jeff Bezos: “L’articolo del Washington Post, citando cosiddette fonti anonime, che non esistono, afferma erroneamente che la mia politica tariffaria verrà ridotta. È sbagliato. Il Washington Post sa che è sbagliato. È solo un altro esempio di Fake News”. “L’approccio di Trump alle tariffe mi ricorda un po’ quello di Alan Greenspan”, ha commentato l’analista macroeconomico di Bloomberg Cameron Crise: “Se pensate di sapere cosa farà e quando lo farà, probabilmente non lo avete capito bene”.

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I prossimi passi verso la Casa Bianca

Intanto a breve – il 20 gennaio – ci sarà l’inauguration day, cioè il giorno in cui il tycoon si insedierà alla Casa Bianca. L’appuntamento è preceduto dalla certificazione del voto, prevista per oggi 6 gennaio. “Il Congresso oggi certificherà la nostra vittoria elettorale: un grande momento nella storia. Maga! (l’acronimo dello slogan che guidato la sua campagna, Make American Great Again, ndr)”, ha ricordato Donald Trump su Truth l’imminente. Il presidente eletto ha poi ripostato una frase di Elon Musk secondo la quale “se Trump non avesse vinto le elezioni la civiltà sarebbe andata perduta”. Washington è deserta per via delle condizioni meteo, ma dopo l’attentato di New Orleans e l’esplosione della Tesla a Las Vegas le misure di sicurezza sono ai massimi livelli. L’evento è stato infatti designato “a rischio” alla luce di quanto avvenuto quattro anni fa a Capitol Hill: oltre alla polizia cittadina saranno schierate forze federali. Secondo una valutazione dell’Fbi e del dipartimento della sicurezza interna, “eventi del genere sono un potenziale obiettivo del terrorismo esterno, interno e di lupi solitari”. Sarà la vice presidente Kamala Harris, candidata democratica e sconfitta alle elezioni proprio da Trump, a certificare la sua vittoria in una sessione congiunta del Congresso. 

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Il piano di Biden per limitare le trivelle

Intanto Joe Biden, presidente americano uscente, ha messo in atto quanto già anticipato: ha dichiarato aree protette – quindi vietate alle trivelle – oltre 253 milioni di ettari di coste, la quasi totalità di quelle degli Stati Uniti. La decisione arriva poco prima che s’insedi il suo successore, che invece ha promesso una ripresa a pieno ritmo dell’estrazione di idrocarburi. La dichiarazione, resa nota dalla Casa Bianca, dichiara la tutela sull’intera costa atlantica degli Stati Uniti, su quella orientale del Golfo del Messico, su quella pacifica negli stati di California, Oregon e Washington, e su quella del Mare di Bering in Alaska. “Poiché la crisi climatica continua a minacciare le comunità di tutto il Paese e stiamo passando a un’economia basata sull’energia pulita, è giunto il momento di proteggere queste coste per i nostri figli e nipoti”, ha dichiarato Biden in un comunicato. “Nel bilanciare i molti usi e benefici degli oceani americani, mi è chiaro che il potenziale relativamente minimo di combustibili fossili nelle aree che sto proteggendo non giustifica i rischi ambientali, di salute pubblica ed economici che deriverebbero da nuove concessioni e trivellazioni”, ha aggiunto il presidente. Il divieto non ha una data di scadenza e potrebbe essere legalmente e politicamente difficile per Trump annullarlo. 

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La portavoce di Trump: “Decisione vergognosa”

Biden agisce in base all’Outer Continental Shelf Lands Act del 1953, che conferisce al governo federale l’autorità sullo sfruttamento delle risorse offshore. La legge, tuttavia, non prevede espressamente che i presidenti possano revocare unilateralmente un divieto di trivellazione senza passare dal Congresso. Durante la sua campagna elettorale, Trump ha promesso di “scatenare” la produzione nazionale di combustibili fossili nel tentativo di ridurre i costi del gas, nonostante il Paese abbia già registrato tassi di estrazione record. “Questa è una decisione vergognosa progettata per esigere una vendetta politica sul popolo americano che ha dato al presidente Trump il mandato di aumentare le trivellazioni e abbassare i prezzi del gas. State tranquilli, Joe Biden fallirà e noi trivelleremo”, ha detto la portavoce di Trump, Karoline Leavitt.

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