Stop alle cartelle esattoriali, anche senza rottamazione quinquies

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


La nuova rottamazione delle cartelle di cui da tempo si parla desta molta attesa. E sarebbe senza dubbio un provvedimento che farebbe felici tanti contribuenti alle prese con debiti di varia natura e cartelle esattoriali. La Lega che l’ha proposta con gli emendamenti alla Legge di Bilancio ha promesso, dopo la bocciatura delle vecchie proposte, di riprovarci con una proposta di legge ad hoc.
Le speranze di una nuova rottamazione delle cartelle non sono del tutto tramontate ma adesso ci sono delle regole e delle soluzioni che possono consentire a tanti di mettersi comunque in regola anche senza la nuova rottamazione tanto agognata. Ma come?

Stop alle cartelle esattoriali, anche senza rottamazione quinquies

Sulla rottamazione delle cartelle che sarebbe la quinquies, molti nutrono speranze. Perché per come la propone la Lega, sarebbe abbastanza favorevole visti i soliti tagli di sanzioni, interessi e aggi di riscossione e visto che sembra si proponga un rientro in 120 rate mensili di pari importo, senza maxi rate iniziali e con una tolleranza di ben 8 rate che si potrebbero saltare e posticipare senza decadere dai benefici.
La rottamazione quinquies però tutto è tranne che un provvedimento già bello e fatto. Ecco perché oggi analizziamo eventualmente le vie alternative da sfruttare. Annullando le cartelle anche senza rottamazione.

Basta cartelle esattoriali anche senza rottamazione

Le cartelle esattoriali possono essere annullate a prescindere da eventuali provvedimenti di sanatoria da parte dei governi. Perché per esempio ci sono strumenti che permettono di risolvere la situazione e che partono da molto lontano. Infatti fu una legge di Bilancio di molti anni fa che introdusse una soluzione sulla sospensione degli atti di riscossione. Nacque infatti una sorta di grande paracadute per i contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali di Agenzia delle Entrate Riscossione.
Un contribuente di fronte ad una cartella esattoriale può mettersi in regola pagando tutto e subito entro la scadenza. Oppure può chiedere la rateizzazione della cartella per le vie ordinarie. Infine può cercare di mettersi a posto, presentando ricorso o una istanza di sospensione della cartella esattoriale. L‘istanza di sospensione può essere una strada percorribile, ma a condizione che si manifesti una delle seguenti condizioni:

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

  • prescrizione del debito;
  • pagamento del debito già effettuato in precedenza;
  • provvedimento di sgravio emesso dall’Ente Pubblico creditore;
  • sgravio imposto da una sentenza di un Giudice;
  • illegittimità acclarata della pretesa dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

La sospensione della riscossione nacque dalla Legge di Bilancio 2012, cioè la Legge numero 228 del 24 dicembre 2012. Questa legge all’articolo numero 1 comma concede al contribuente il diritto di presentare istanza di sospensione. Ma entro il perentorio termine di entro 60 giorni dalla data di ricezione della cartella esattoriale.

La sospensione delle cartelle esattoriali

L’istanza di sospensione deve essere prodotta necessariamente entro 60 giorni dalla ricezione dell’atto da parte del contribuente altrimenti niente si può fare più. Ma anche l’Agenzia delle Entrate Riscossione una volta ricevuta l’istanza, ha termini precisi per controbattere.
Infatti entro i 10 giorni successivi dalla data di ricevimento dell’istanza, l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve comunicare all’Ente Pubblico da cui la cartella parte le motivazioni che il contribuente ha dato all’istanza di sospensione della riscossione. Ed entro 220 giorni dall’istanza questo processo deve completarsi con l’accettazione delle istanze del contribuente, con azzeramento del debito, o con la reiezione della domanda, con motivazioni sulla bocciatura della richiesta di sospensione.

Se passano 220 giorni senza risposta alcuna da parte degli Enti, la cartella esattoriale su cui è stata richiesta la sospensione può essere definitivamente annullata.

Il ricorso e l’eventuale bocciatura

Naturalmente nel caso in cui un contribuente ritenga che la pretesa sia illegittima, gli interessati possono anche presentare direttamente ricorso alla commissione tributaria. In questo caso si chiede direttamente la cancellazione della cartella. Ma attenti, perché se le istanze mosse dai contribuenti sono errate, cioè se il ricorso è respinto, allora ecco che il contribuente oltre a dover pagare la cartella dovrà pagare anche gli interessi.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Source link