Scatta l’allarme per l’invasione della mosca assassina “divoratrice di uomini”: “Si infila nelle narici, negli occhi e in bocca”

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“Un parassita devastante”: così il Dipartimento dell’agricoltura statunitense definisce la mosca assassina e la sua progenie, il verme vite del Nuovo Mondo, che il 22 novembre è stato individuato in una mucca nello stato messicano del Chiapas. Le autorità texane avvertono che la pericolosa mosca assassina – il cui nome latino è molto appropriatamente Cochliomyia hominivorax “divoratrice di uomini” – si sta nuovamente facendo strada verso nord, a partire dalle zone endemiche di Caraibi e America meridionale. In mancanza di controlli e misure preventive, si rischia un’invasione in piena regola negli Stati Uniti, dove la mosca fu debellata quasi sessant’anni fa. Il problema è che le larve delle mosche assassine pasteggiano con la carne degli animali vivi.

A caccia di ferite e orifizi
Il Parks and Wildlife Department del Texas spiega che la femmina di questa mosca è “attratta dall’odore di una ferita o di un’apertura naturale in un animale vivo a sangue caldo”. Oltre agli animali di allevamento, sono a rischio quelli domestici, la fauna selvatica, occasionalmente gli uccelli e di rado gli esseri umani. Piaghe, narici, occhi e bocca sono le aperture nelle quali la femmina depone le uova, che possono arrivare fino a 300 in una sola volta, per un totale di circa 3000 nel corso della vita della mosca. Questa capacità, insieme a quella di viaggiare su lunghe distanze e al movimento di bestiame infetto, spiegano molto bene la temuta rapidità di diffusione delle mosche adulte e i timori della propagazione della parassitosi. Dopo la deposizione, le uova si schiudono ed escono le larve, che grazie ad affilati uncini boccali riescono a penetrare nella carne dell’ospite e a nutrirsene, causando infezioni gravi che sono in grado di uccidere in pochi giorni animali grossi come i bovini adulti. Una volta ingrossatesi a sufficienza, le larve si lasciano cadere nel terreno, dove si nascondono in attesa di trasformarsi in insetti adulti. Le conseguenze di una diffusione a tappeto della mosca assassina sono facilmente immaginabili, tanto più che già la questione è stata affrontata in passato, con pesanti costi economici.

L’eradicazione degli anni ‘60
Nel 1935 si registrarono negli USA 230.000 casi di infezioni. Nei decenni 30-40 le perdite economiche nel campo zootecnico ammontavano ogni anno a una cifra paragonabile agli attuali 1,8 miliardi di dollari. Fu così che negli anni ‘50 si decise di procedere a una sterilizzazione di massa delle mosche maschio con raggi gamma. A partire dal 1958 vennero rilasciati in Florida 50 milioni di maschi sterilizzati alla settimana. I risultati arrivarono in fretta, e l’eradicazione procedette gradualmente anche negli stati vicini, fino ad arrivare alla completa eliminazione dell’insetto negli USA. Secondo le stime, ciò consentì di risparmiare ogni anno circa 900 milioni di dollari per i costi della mortalità tra il bestiame. Ancora oggi, tuttavia, l’allarme non è cessato, e le autorità statunitensi continuano a rilasciare a Panama maschi sterilizzati allo scopo di creare una zona cuscinetto con gli stati americani meridionali e i Caraibi, dove la mosca è endemica. Attualmente, il pericoloso parassita si sta però diffondendo verso nord, cioè verso l’America Centrale. Emblematico il caso del Costa Rica, dove tra luglio 2023 e agosto 2024 è stato riportato un picco di casi: 4729, per il 75% riguardanti bovini e per il 15% cani. Risultarono però infettate anche 22 persone e una giovane (per altro già affetta da altre malattie) perse la vita.

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Misure cautelari
In via cautelare, le autorità veterinarie chiedono quindi ai residenti dell’area del confine meridionale texano di tenere d’occhio la fauna selvatica, il bestiame e gli animali domestici, nell’eventualità che presentino i sintomi della parassitosi da mosca assassina: irritazione, depressione, mancanza di appetito, odore di carne in decomposizione. Le persone sono tenute a segnalare subito all’autorità i casi sospetti. Viene anche raccomandato ai cacciatori, agli escursionisti e a chiunque apprezzi le attività all’aria aperta, ma anche ai viaggiatori diretti nelle zone a rischio dell’America centro-meridionale, di tenere eventuali ferite pulite e ben coperte e di utilizzare i repellenti quando sono all’aperto. Si spera così di riuscire a bloccare fin da subito la diffusione della temibile mosca assassina negli Stati Uniti, nella speranza che gli stati centro-americani adottino misure drastiche prima che sia troppo tardi.



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