Impennata mercato auto usate – Ilmetropolitano.it

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(DIRE) Milano, 7 Gen. – In un quadro di economia a crescita lenta, in Italia i beni durevoli tornano a correre. La crescita nel 2024 è stimata al 4,2%, ma a trainare il settore è soprattutto il mercato delle auto usate, in crescita del 9,6%. I dati sono dell’osservatorio annuale dei consumi di Findomestic, realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Prometeia. Il mercato dei beni durevoli vale in Italia 78,33 miliardi, record storico assoluto. La performance è trainata dai risultati del comparto della mobilità, in espansione del 7,6% nonostante il raffreddamento dei prezzi: il fatturato toccherà i 45,2 miliardi soprattutto grazie all’incremento del 9,6% in valore delle auto usate.

Foto di Pexels da Pixabay

Il settore dei beni per la casa, dopo la flessione del 2023, rimarrà sostanzialmente invariato (meno 0,1%), attestandosi a 33,1 miliardi con il rialzo del 6,5% dei piccoli elettrodomestici e il consolidamento dell’1,6% dei grandi elettrodomestici che fanno da contrappeso ai lievi cali previsti nei mobili (meno 0,2%) e nella telefonia (meno 0,6%) e alle perdite più consistenti nell’elettronica di consumo (meno 4,1%) e nell’information technology (meno 4,4%). “Alla buona progressione che i beni durevoli hanno evidenziato negli ultimi due anni, in un contesto di incertezza e tensioni inflazionistiche- commenta Marco Tarantola, amministratore delegato e direttore generale di Findomestic Banca- ha contribuito anche l’azione condotta dai player della grande distribuzione che hanno saputo intercettare le esigenze delle famiglie italiane accompagnandole nella fase di consulenza e di acquisto”.

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In questo contesto, Findomestic “ha intensificato i propri sforzi per supportare i propri partner retailer promuovendo soluzioni efficaci e innovative per i clienti comuni” aggiunge Tarantola. Il responsabile dell’osservatorio Findomestic, Claudio Bardazzi, aggiunge: “In cinque anni, dal 2019 a oggi, il mercato dei beni durevoli vale quasi 10 miliardi di euro in più. I volumi non sono ancora tornati ai livelli pre-Covid ma si spende di più e questo è dovuto in gran parte all’inflazione, in piccola parte al crescente orientamento delle famiglie ad acquistare beni di maggiore qualità”.Secondo Bardazzi, “la crescita degli ultimi 12 mesi beneficia della spinta degli incentivi statali, pur con effetti limitati dal clima di incertezza economica che colpisce le famiglie italiane, come evidenziano le nostre rilevazioni mensili: per oltre il 60% di loro l’inflazione resta oggi la prima preoccupazione, il 55% non riesce a risparmiare nulla a fine mese e oltre quattro nuclei familiari su 10 lamentano una situazione economica molto o abbastanza problematica. In questo clima di incertezza i consumatori restano prudenti e orientati al rinvio degli acquisti importanti”.

Le regioni in cui si rilevano gli incrementi più marcati della spesa in beni durevoli sono l’Umbria (più 6,6% per 1,3 miliardi totali), la Valle d’Aosta (più 6,4% per 200 milioni) e l’Abruzzo (più 6% per 1,6 miliardi), mentre le crescite più contenute si registrano in Liguria (più 1,2% per 2,1 miliardi), Piemonte (più 3,3% per 6,7 miliardi) e Campania (più 3,4% per 4,8 miliardi). Guardando ai dati in valore assoluto, la Lombardia vale il 20% del mercato complessivo dei beni durevoli con un giro d’affari di 15,7 miliardi (più 3,8%), oltre il doppio rispetto a quelli del Lazio, secondo con 7,7 miliardi (più 4,2%), e del Veneto, terzo con 7,3 miliardi (più 5,1%). La spesa media per famiglia calcolata dall’osservatorio Findomestic, giunto alla 31esima edizione, è di 2.955 euro, in aumento del 3,8% rispetto al 2023. Il valore più elevato si registra in Piemonte con 3.601 euro; al secondo e terzo posto si collocano le famiglie di Valle d’Aosta e Lombardia rispettivamente con 3.558 e 3.536 euro. In coda alla graduatoria la Sardegna con 2.138 euro, preceduta dalla Sicilia con 2.142 euro e dalla Calabria con 2.150 euro.

La spesa delle famiglie in auto nuove, in base alle stime dell’osservatorio, a fine anno salirà a 18,1 miliardi, in accelerazione di un ulteriore 5,7% dopo l’incremento vicino al 20% del 2023. Un risultato che consente al mercato di portarsi quasi (meno 1,1%) al livello 2019 anche se le immatricolazioni, con la crescita stimata del 4,1%, si manterranno a meno 16% dal pre-Covid. “In sintesi- sottolinea Bardazzi- nel 2024 si è speso quasi quanto nel 2019 ma sono state acquistate molte meno auto”. Il mercato dell’usato cresce ancora rispetto a quello del nuovo con un giro d’affari di 24,3 miliardi, frutto di un aumento del 7,9% dei volumi, che tornano sui livelli pre-pandemici (meno 0,2%), e del 9,6% in valore, che si porta a più 23,9% rispetto al 2019. Il comparto delle due ruote sperimenta ancora una crescita in valore del 3,9% arrivando a sfiorare i 2,8 miliardi e portandosi addirittura a una crescita del 55,7% rispetto al pre-Covid. (Mal/Dire) 10:21 07-01-25



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