Ansaldo Energia compete sui mercati internazionali forte della sua filiera

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Settantun imprese fanno parte della filiera di Ansaldo Energia, vale a dire l’insieme formato dalla stessa capogrupppo Ansaldo Energia – che ha sede centrale a Genova, e produce soluzioni a ciclo completo per la generazione di energia – e dai suoi fornitori.

Ed è proprio grazie alla sua filiera che Ansaldo Energia (comprendente Ansaldo Green Tech e Ansaldo Nucleare) con i suoi 3.300 dipendenti diretti, di cui 2.300 in Italia, riesce a competere sui mercati internazionali con colossi da decine di migliaia di addetti, come General Electric, Siemens Energy,Mitsubishi Heavy Industries . Per conoscere meglio questa aggregazione, diretta e spontanea, promuoverne lo sviluppo e farla evolvere in un sistema, la società genovese ha elaborato con Nomisma uno apposito studio. Ce lo illustra Andrea Benveduti, senior vicepresident Business Development di Ansaldo Energia.

Che cosa intendiamo per filiera?

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Andrea Benveduti

«Un insieme di imprese di natura e dimensioni differenziate che rende possibile la trasformazione, la produzione e la distribuzione di un bene e di un servizio. È la forma di aggregazione competitiva tipica dell’ecosistema industriale italiano. Il 96% delle nostre imprese hanno meno di 9 dipendenti, una situazione molto diversa rispetto, per esempio, alla Germania o alla Francia, per restare in Europa. I nostri concorrenti vanno all’estero, come società o come gruppi, potendo contare su dimensioni molto maggiori delle nostre. Ma noi all’estero siamo grandi in senso aggregativo, è la filiera che, attraverso di noi, indirettamente va sui mercati. Quindi, con il nostro amministratore delegato Fabrizio Fabbri ci siamo detti: la filiera per noi ha un valore strategico, dobbiamo conoscerla con precisione, sapere quante aziende sono, dove sono, che dimensioni hanno, di che cosa hanno bisogno per svilupparsi, per accrescere la loro capacità di innovare, creare valore e occupazione. E allora abbiamo commissionato a Nomisma questo studio sintetico».

Come si articola lo studio?

« Nello studio di Nomisma sono stati considerati tre perimetri di analisi:

livello 1, il più ampio, che fotografa l’industria italiana della power generation e della strumentazione elettrica, produttori e distributori, 9.260 imprese in Italia.

Livello 2, indirizzato sui costruttori di macchine per la produzione di energia elettrica e della strumentazione elettrica direttamente connessa, produttori e distributori. Comprende Ansaldo Energia, i suoi fornitori attuali e quelli potenziali, e altre aziende del settore della power generation: 196 imprese, fatturato 3,5 miliardi, valore aggiunto 1,1 miliardi, 18.500 addetti.

Livello 3, focalizzato sulla catena del valore di Ansaldo Energia, quella che chiamiamo filiera ed è composta da 71 imprese inclusa la stessa Ansaldo Energia, che generano nel complesso 2,2 miliardi di euro di ricavi netti, 0,6 miliardi di valore aggiunto e impiegano 12.800 addetti.

I dati del livello 3 ci fanno capire come attualmente Ansaldo Energia si presenta sui mercati e dove sta puntando a rendere stabile strutturato e ben organizzato il lavoro di squadra, quelli relativi ai livelli 1 e 2 indicano il bacino in cui l’azienda genovese può trovare nuovi partner per la sua filiera e per una ulteriore crescita.

Rispetto al livello 3, da notare che su 70 imprese della supply chain di Ansaldo Energia 14 sono piccole imprese (meno di 10 milioni di ricavi e meno di 50 addetti), 25 sono medie imprese (meno di 50 milioni di ricavi e meno di 250 addetti) e solo 31 sono grandi imprese (più di 50 milioni di ricavi o più di 250 addetti). Questi numeri evidenziano l’importanza del concetto di filiera: una modalità di aggregazione spontanea che supera i vincoli dimensionali tipici del sistema produttivo italiano, aumenta la massa critica delle aziende e consente una più efficace competizione con le grandi imprese straniere.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Le potenzialità di crescita sono notevoli, per Ansaldo, che è fortemente orientata all’esportazione e con la sua filiera può essere anche uno strumento di proiezione geopolitica del nostro Paese, e per tutto il settore».

Secondo Nomisma il consumo di energia elettrica è destinato crescere nel futuro prevedibile, determinando una domanda che non potrà essere soddisfatta senza il ricorso al gas e al nucleaere. Il report evidenzia che “Il consumo di energia elettrica, nell’ambito delle previsioni al 2040, appare in forte crescita per un’accelerazione del processo di elettrificazione in tutti i mercati e settori determinando un altrettanto rilevante conseguente sviluppo della produzione elettrica. Tuttavia, in questo scenario, la struttura delle fonti primarie a copertura della domanda non vedrà cambiamenti radicali rispetto a oggi”.

Si prospettano “rinnovabili, in costante ma non preponderante crescita, carbone, in lento declino ma ancora presente, gas, sostanzialmente stabile”. Eolico e fotovoltaico sono dipendenti dalle condizioni meteorologiche, operano per un numero di ore equivalenti inferiore di oltre tre volte agli impianti termici e la crescita della loro capacità installata non si traduce in un incremento equivalente della produzione effettiva di elettricità). Sarà quindi indispensabile un’espansione del capacity market su cui operano in maniera efficace i turbogas, che compensano le oscillazioni di produzione del fotovoltaico e dell’eolico, potendo entrare in esercizio nell’arco di pochi minuti.

Degno di considerazione “Il rinnovato impulso a livello mondiale a favore del settore nucleare: può contribuire in maniera sostanziale alla decarbonizzazione della generazione elettrica, potendo garantire produzione continua, programmabile e «carbon neutral». A lungo termine, la fusione potrà aprire scenari a oggi impensabili. Ma non sappiamo se mai e tanto meno quando la ricerca sulla fusione potrà sfociare in una applicazione pratica. Pertanto, la domanda di centrali a gas, sia come impianti nuovi, che come upgrade tecnologico di esistenti, “rimane attiva” e Ansaldo Energia, tradizionalmente tra i principali attori mondiali, può trovare ampi spazi per mantenere e sviluppare la propria attività.

Per tornare alla filiera…

«Nel complesso, ci troviamo di fronte a una struttura integrata, in un ambito ben identificabile, sul quale intervenire di volta in volta con politiche mirate di sostegno e sviluppo. E abbiamo chiesto a Nomisma che fosse fatto una survey, un questionario che indicasse quali sono, secondo le aziende, i i primi tre fattori strategici di sviluppo»

Che cosa ne è emerso?

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

«Le esigenze principali riguardano la finanza, l’accesso al credito e il suo costo, la ricerca del personale qualificato e la formazione continua, il sostegno sui mercati esteri e nell’affrontare le complessità burocratiche.

Per soddisfare queste esigenze come intendete agire?

«È necessario il dialogo, soprattutto con il Ministero per le grandi aziende, e con le Regioni per le pmi, che possono essere sostenute con i bandi. Io avevo già interloquito con le principali Regioni dove risiede questa filiera, che è per quasi il 60% nel Nord Ovest, Piemonte, Lombardia e Liguria. Avevo parlato con gli assessori delle tre Regioni perché venissero emessi magari dei bandi paralleli finalizzati non solo alle aziende della filiera Asaldo, ma a quelle della filiera più allargata, ai potenziali fornitori. Poi i progetti si sono rallentati per le elezioni di Liguria e per vari motivi, ma è un tema che nel 2025 riprenderemo. Abbiamo già pianificato con la Regione Lombardia un evento, insieme a Confindustria, dove spiegheremo il concetto di filiera, ci sarà anche un momento di B2B, con un nostro desk e con i nostri tecnici. Confindustria ha fatto una call for interest di tutte le aziende che possono avere interesse a presentarsi per poter entrare nella filiera ed essere qualificate. A livello più alto ci sono bandi e finanziamenti specifici del ministero che eventualmente possiamo prendere noi ed estenderli alla filiera. Un tema che stiamo studiando adesso è un finanziamento per la formazione del personale che possa essere esteso non solo alla grande azienda ma a tutte le imprese della filiera. Un finanziamento a coprire i costi dedicati alla formazione su temi come digitalizzazione ecyber security che sono trasversali e interessano un po’ tutta la filiera. Questa è una prima forma attiva, concreta di sostegno alla filiera. Ci sono diversi fattori in gioco, in particolare l’efficacia della filiera e della nostra azione dipende molto dal lavoro di squadra con gli altri attori istituzionali e para-istituzionali che giocano all’estero: il concetto di filiera deve evolversi strutturalmente in un concetto di sistema. Io la vedo come un treno, noi siamo la locomotiva, trainiamo un certo numero di vagoni, dobbiamo farli muovere bene. Ma abbiamo bisogno di essere inseriti in un sistema di collaborazione. Per restare nella metafora, la locomotiva, deve collaborare con i casellanti, con le stazioni, avere orari precisi, rifornimenti programmati».

Per andare sui mercati internazionali come filiera occorre quindi un lavoro di squadra tra diversi soggetti di diversi ambiti, tra aziende e tra aziende e istituzioni.

«Sì. Non è facilissimo. Però se non si inizia non si arriva mai. Del resto, quando ti confronti con i ministeri trovi anche dei tecnici molto preparati. Poi, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ma intanto cominciamo a ragionare su queste cose. Ho avuto un incontro molto positivo con Sace, abbiamo illustrato tutti gli scenari, ci stiamo scambiando informazioni strutturali. Dobbiamo pianificare, in maniera che loro abbiano la visione generale per poi puntare sui singoli progetti. Pianificare e metterci in rete, questo dobbiamo fare per essere sempre più competitivi. Possiamo chiedere la collaborazione della rete diplomatica attraverso il ministro degli Esteri, con Sace attraverso il Mef, con Cdp, con l’industria nazionale in alcuni casi, ci sono nostre grandi aziende molto ramificate in certe aree del mondo, Se da un potenziale cliente estero mi presento io, stand alone, è un conto, se mi muovo con l’ambasciatore, con il funzionario di Sace che preventivamente ha già discusso con me dove si può andare a operare, e magari con il rappresentante locale di una grande azienda che conosce già la controparte, sono molto più efficace, Questo deve essere fatto in un’ottica sistemica, non in base alle conoscenze personali».

Non sarebbe necessaria una collaborazione strutturata attraverso vincoli formali?

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

«No, ci sono già le strutture sufficienti».

E i piccoli fornitori come possono essere inseriti in un ‘ottica sistemica?

«L’interlocuzione con organismi, istituzioni, grandi aziende è un lavoro che i piccoli non possono fare, deve farlo il capofiliera. Però il capofiliera e i suoi fornitori possono creare insieme un programma che permetta di monitorare in tempo reale le varie forniture e la qualità, e collaborare in determinate attività, come la ricerca e la formazione del personale, per l’ottimizzazione della forniture. Naturalmente ai fornitori interessa anche sapere i programmi, le prospettive, la potenzialità. Abbiamo aperto una mail dedicata dove tutti possono mandare contributi e informazioni, faremo degli eventi periodici e poi da cosa nasce cosa».

Che cosa pensa del Piano Mattei?

«Secondo noi offre concrete opportunità di sviluppo in un’ottica di mutuo beneficio. E il business model di Ansaldo Energia è perfettamente sinergico con il Piano Mattei, perché è sistematicamente orientato verso collaborazioni pluriennali e legami di cooperazione strutturale tra le parti. Ansaldo da decenni è presente nel continente Africano in 9 Paesi con una potenza totale installata di ca 20.000 MW. Offre stabili ricadute sui territori, non solo nell’iniziale fase di costruzione, ma anche nelle successive fasi di manutenzione e sviluppo, 20-25 anni con assistenza tecnica, manutenzione ordinaria e straordinaria, ammodernamento e servizi di diagnostica avanzata anche con permanenti organizzazioni in loco. Ansaldo Energia, assieme alle imprese della filiera, si propone come protagonista in ogni scenario dove la necessità di investimenti in infrastrutture tecnologiche di produzione elettrica possa essere centrale nell’attivare progetti di collaborazione internazionale di reciproco vantaggio e soddisfazione».



Source link

Conto e carta

difficile da pignorare

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link