AGI – “Bella serata con Donald Trump che ringrazio per l’accoglienza. Pronti a lavorare insieme”. Giorgia Meloni affida ai social un asciutto commento dopo la missione lampo negli Usa dove ha incontrato il presidente americano eletto. Un post accompagnato da una immagine dei due leader fianco a fianco sorridenti. Come a suggellare il feeling tra la premier italiana e il tycoon che già a dicembre si erano incontrati a Parigi in occasione della riapertura di Notre Dame. Cinque ore nella residenza di Mar-a-Lago tra sorrisi e strette di mano a due settimane dall’insediamento di Trump alla Casa Bianca.
Meloni è “una donna fantastica” che “ha davvero preso d’assalto l’Europa”, l’elogio di Trump, secondo quanto racconta il Wall Street Journal. Massimo riserbo – dalle fonti ufficiali – sulla visita a sorpresa della premier (tenuta segreta fino a poche ore prima). Riservatezza giustificata dai temi trattati che, secondo indiscrezioni riportate dai media stranieri, spaziano dai principali dossier geopolitici ai rapporti bilaterali tra i due Paesi alleati: dazi, Ucraina, Medio Oriente, Starlink, Space X.
Per il New York Times, l’incontro ha visto “premere aggressivamente” la premier italiana sul dossier della giornalista Cecilia Sala detenuta in Iran dal 19 dicembre scorso. Ad evocare il ‘menu” del faccia a faccia è stato il vicepremier Matteo Salvini. “Bene Giorgia Meloni da Donald Trump – ha scritto il segretario leghista sui social – per parlare di pace, di collaborazione industriale e commerciale, di sicurezza e della liberazione di Cecilia Sala. Mentre altri in Italia e in Europa lo attaccano e lo ignorano, noi diciamo Go Donald Go!”.
Il dossier sulla giornalista di Chora Media appare sempre più legato alla vicenda dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi – arrestato tre giorni prima all’aeroporto di Malpensa, su mandato americano – che gli Stati Uniti chiedono all’Italia di estradare. Per il tecnico 38enne, il prossimo 15 gennaio, è stata fissata l’udienza davanti alla Corte d’Appello di Milano per discutere la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa e su cui la Procura generale ha dato parere negativo ritenendo che non vi siano le garanzie per contrastare il pericolo di fuga.
Si tratta di una partita di equilibrismo tra diplomazia, politica e intelligence giocata sull’asse Roma-Washington-Teheran. La vicenda della reporter è al centro dell’azione del governo che nella nota diffusa dopo il vertice di giovedì scorso a Palazzo Chigi ne ha chiesto “l’immediata liberazione” e “un trattamento rispettoso della dignità umana”. Si lavora a carte coperte vista la delicatezza del caso. A maggior ragione dopo la richiesta del silenzio stampa da parte dei genitori della 29enne reclusa nella prigione di Evin.
Il faccia a faccia tra Meloni e Trump anticipa di qualche giorno la visita di Joe Biden in Italia. Inevitabile che la vicenda di Cecilia Sala sara’ sul tavolo anche dell’incontro previsto tra la presidente del Consiglio e il presidente Usa uscente. La missione lampo della premier in Florida ha spiazzato media e politici. La data cerchiata in rosso per l’incontro tra i due leader era infatti il prossimo 20 gennaio in occasione della cerimonia di insediamento di Trump. Appuntamento a cui la presidente del Consiglio era stata invitata direttamente dal tycoon. La vicenda di Cecilia Sala potrebbe aver accelerato i tempi. Meloni è stata accolta ieri nella residenza privata di Trump a Mar-a-Lago, dal padrone di casa e da una ‘squadra’ da serie A: il futuro segretario di Stato Usa, Marco Rubio; il futuro segretario al Tesoro, Scott Bessent; il futuro ambasciatore Usa in Italia, Tilman Fertitta, e l’ambasciatrice d’Italia negli Usa, Mariangela Zappia.
La volontà – questa l’analisi del New York Times – è di rafforzare “le speranze dei sostenitori di Meloni che il primo ministro italiano conservatore diventera’ l’alleato di Trump in Europa”. Nella villa di Trump anche diversi sostenitori riuniti per la proiezione di “Eastman Dilemma” un controverso docufilm sulla giustizia. Convitato di pietra della missione ‘top secret’ il patron di Space X, Elon Musk. Il miliardario patron di Tesla non compare infatti nelle immagini della serata. Tra i primi a ‘confermare’ la visita di Meloni negli Usa è stato tuttavia, Andrea Stroppa. In un post su X, il referente di Musk in Italia ha utilizzato l’intelligenza artificiale per creare un’immagine di Trump e Meloni raffigurati l’uno accanto all’altra vestiti da antichi romani con lo stesso imprenditore che compare un po’ defilato.
Intanto domani alle ore 14, a Palazzo San Macuto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano riferirà al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica sul caso di Cecilia Sala. È la risposta del governo alle opposizioni che hanno chiesto di essere coinvolte. Una risposta pero’ che Matteo Renzi giudica “insufficiente”. “Quando ero al governo – scrive il leader di Italia viva in una lettera al direttore del quotidiano “La Verità”, Maurizio Belpietro – ho ricevuto almeno quattro volte i leader parlamentari dei partiti di maggioranza e di minoranza a Palazzo Chigi dando tutte le informazioni richieste su casi simili a quello di Cecilia Sala o in presenza di problemi geopolitici particolarmente acuti. Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di fare ciò che facevamo noi, niente di più, niente di meno. Ma la premier ha deciso di non riceverci”.
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