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di Luca Patrassi
In attesa di verificare quando (2025 o 2026) si andrà al voto per il rinnovo del Consiglio regionale delle Marche e per l’elezione del governatore, riparte il dibattito politico. L’intervista rilasciata dal governatore Francesco Acquaroli a Cronache Maceratesi ha suscitato una serie di reazioni e tra queste quella del consigliere regionale Dem Romano Carancini. Un punto di vista, quello dell’ex sindaco di Macerata Carancini, che non collima con il pensiero di un altra ex sindaca di Macerata e consigliera regionale della Lega Anna Menghi.
«Pare proprio che non si possa godere di un momento di serenità neanche durante le feste natalizie – premette Anna Menghi – e che, malgrado la volontà di mantenere toni distesi con la minoranza, sia costretta ad intervenire per rimettere in ordine alcune idee che, evidentemente, a qualcuno risultano ancora piuttosto confuse. Lo dico in riferimento, in particolare, alle ultime affermazioni del consigliere regionale del Pd Romano Carancini per mezzo di questo giornale. Contestando le parole del Governatore, che in una lunga intervista aveva fatto il punto del suo mandato politico e amministrativo, Carancini ha dichiarato che (prendo in prestito le sue parole) “dopo quattro anni di governo regionale e cinque bilanci, il governo di Francesco Acquaroli avrebbe tradito la fiducia e la speranza dei marchigiani”».
Si parte con l’affondo di Anna Menghi, pure lei ex sindaco di Macerata: «Caro Romano, la fiducia, in politica, si tradisce quando si disattendono gli impegni presi con i cittadini, quando ci si discosta dalle promesse fatte in campagna elettorale o si opera in totale incoerenza rispetto ad un programma condiviso. In questi quattro anni il governo di centrodestra ha attuato il programma per il quale è stato eletto. Non solo ha avuto rispetto per quello che i cittadini chiedevano, ma ha fatto della volontà espressa dagli stessi alle urne il principio guida di ogni azione, quasi una bussola morale e politica. Per quanto riguarda la speranza mi sento di dirti che la politica alimenta speranza quando crea le condizioni per una società più giusta e più inclusiva, quando affronta con coraggio le sfide e lavora per migliorare la qualità della vita delle persone. Quando, qualche giorno fa, è stato inaugurato ad Amandola l’ospedale ho pensato che, in effetti, stavamo creando le condizioni per una sanità che non lasciasse indietro alcun territorio. Quel presidio ospedaliero, per il quale la tua parte politica aveva ben altri obiettivi, è la dimostrazione concreta di una visione più equa, inclusiva, che guarda a tutti i cittadini marchigiani, anche quelli delle aree più interne e svantaggiate. Per quei territori, già colpiti pesantemente dal terremoto nel 2016, questo ospedale non è solo un servizio sanitario, è un simbolo di rinascita, di attenzione concreta da parte delle istituzioni. È un tassello fondamentale per dare alle persone un motivo per restare. Allora ti chiedo, quale speranza avremmo tradito? Quella dei cittadini o la tua?».
Ancora sul tema sanità: «Accusi Acquaroli e l’attuale maggioranza – osserva la consigliera leghista riferendosi sempre al Dem Carancini – di non aver approvato l’atto aziendale che dà piena attuazione alla legge 19/2022 e di aver escluso i sindaci dalla partecipazione alla formazione dell’atto stesso. Ma come mai quando eri sindaco di Macerata non ti sei preoccupato degli atti che, di fatto, non stava approvando la tua di maggioranza? All’epoca, te lo ricordo, in Regione governava il centrosinistra e tu, da sindaco, avresti potuto fare di tutto e di più per l’ospedale nuovo di Macerata, come mai non lo hai fatto? Al momento del suo insediamento questa Giunta non ha trovato alcun atto che desse concretezza alle tue/vostre dichiarazioni elettorali e ha dovuto avviare un percorso che, con tanti sforzi, è ancora in fase di realizzazione effettiva». Anna Menghi ricorre all’ironia: «Romano, sono passati 4 anni, è tempo che facciate pace con il fatto che il centrodestra ha vinto le elezioni e governa questa regione. Lo dico con un po’ di disincanto, perché davvero mi fa tenerezza vedere che ancora ti/vi aggrappate a questi discorsi, quando sarebbe più utile accettare la realtà e contribuire al farsi della politica con una dialettica più onesta e costruttiva. È chiaro che è iniziata per voi la campagna elettorale e sappiamo bene cosa significhi per la tua parte politica tornare a gestire il potere. Sareste capaci anche di negare a voi stessi la realtà di certe questioni che sono ontologicamente evidenti pur di piegarle a quella narrativa secondo cui il centrodestra sarebbe inadeguato a governare, mentre voi gli unici legittimati a farlo».
I fatti del centrodestra nelle dichiarazioni di Anna Menghi: «Il Centrodestra ha avviato una riforma storica in questa regione. Non si aspetta di veder funzionare tutto dopo soli due anni, ma continua a lavorare per migliorare le condizioni della sanità di questo territorio ogni giorno. Parli delle liste di attesa, ma sai bene che questo è un problema immane che riguarda non solo le Marche, ma tutto il sistema sanitario nazionale. È un problema radicato, determinato da molteplici fattori, alcuni dei quali, purtroppo, neppure facilmente risolvibili con un solo atto politico. Tra questi la drammatica carenza di medici e personale sanitario, che, come sai, è una realtà con cui tutte le regioni italiane si stanno confrontando. È ingiusto e anche poco realistico che si possa rinfacciare a Francesco Acquaroli di non aver risolto in due anni problemi che affondano le loro radici in oltre vent’anni di governo di centrosinistra». Riflessione alla Gaber di Anna Menghi (“cosa è di destra o cosa è di sinistra?”): «La differenza tra noi e voi Romano è che noi non cerchiamo scorciatoie o slogan facili: affrontiamo i problemi con impegno e visione, senza nasconderci dietro le difficoltà. Dovresti imparare a fare lo stesso, contribuendo al dibattito con proposte costruttive, piuttosto che limitarti ad elencare una serie di criticità che, in buona parte, proprio voi avete contribuito a creare o a lasciare irrisolte. E siamo quasi ai limiti del comico se penso che Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) i cui dati citi per evidenziare un certo quadro catastrofico della sanità marchigiana, è la stessa che riconosce nella struttura sanitaria di Torrette un’eccellenza nazionale, tanto da confermarla per il terzo anno consecutivo miglior ospedale pubblico d’Italia, e pone le Marche tra le prime cinque regioni benchmark per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza».
La questione aeroporto: «Quello che poni è un problema che affonda le sue radici in decenni di cattiva gestione e scelte miopi. Oggi, di quella cattiva gestione, cerchiamo di riparare i danni. Acquaroli ha lavorato bene e i risultati lo premiano. Il 2024 è stato il primo anno storico di margine operativo lordo positivo per lo scalo dorico. Merito delle nuove destinazioni, ma anche della seconda rotta mattutina su Monaco di Baviera. La crescita degli aeroporti che direttamente competono con il nostro, Pescara, Perugia e Rimini, non è avvenuta in questi 4 anni, è avvenuta negli ultimi 20. Quando lo scalo di Ancona perdeva la tratta di Alitalia per Roma, tu dove stavi? La nostra maggioranza si è trovata di fronte ad una realtà compromessa, con un’azienda da risanare in molte sue componenti. Gli oltre 600mila passeggeri che hanno transitato ad Ancona nel 2024 sono il segno evidente che stiamo andando nella giusta direzione».
L’economia regionale: «Questo tuo dipingere (continua rivolgendosi a Carancini, ndr) un quadro drammatico dell’economia marchigiana senza considerare gli aspetti critici che stanno limitando certi settori in forte contrazione è un modo parziale di raccontare la realtà dei fatti. Certamente funzionale alla tua propaganda politica, ma non alla lettura della verità. Siamo tutti d’accordo sul fatto che le Marche stiano affrontando difficoltà significative, ma ciò è dovuto a diverse situazioni, prima fra tutte quella internazionale. Parli di esportazioni in calo, ma dimentichi che proprio durante il nostro mandato politico è scoppiato il conflitto in Ucraina. Per le aziende manifatturiere marchigiane che vedevano nella Russia un interlocutore economico fondamentale è stato un colpo durissimo. La Regione si è schierata al loro fianco, ha lavorato per contenere i danni e rilanciare. Siamo proiettati ad esplorare nuovi settori, a supportare la nascita di nuove imprese, a puntare su innovazione e sviluppo. Sono 1.150 le imprese che abbiamo già finanziato, con oltre 50 milioni di investimento. E continueremo a lavorare per moltiplicare risorse e opportunità. Cerca di fare lo stesso, lavorando con noi su proposte concrete e realizzabili, invece che limitarti alle solite critiche sterili e strumentali. Ci sono sfide che richiedono unità e visione comune, momenti in cui non si punti ad evidenziare il difetto dell’avversario, ma la qualità e la forza dell’Italia. Abbiamo bisogno di una politica che costruisca, Romano, diglielo ai tuoi compagni di partito. Abbiamo bisogno di una politica che alzi lo sguardo e lavori per il bene dei cittadini».
Le politiche per l’entroterra: «Dire che l’attuale maggioranza faccia macelleria dei piccoli comuni rispetto al dimensionamento scolastico, è un’affermazione che non trova riscontro nella realtà delle politiche messe in campo per le aree interne, verso le quali stiamo lavorando con serietà e impegno. Ti ricordo che tra i primi atti politici del centrodestra a Macerata c’è stato quello per non far chiudere il plesso scolastico di Sforzacosta. Parli proprio tu di dimensionamento scolastico? Tu che, da sindaco, non avevi difeso il diritto degli abitanti di Sforzacosta ad avere la loro scuola?». Il messaggio finale di Anna Menghi: «Romano, io e te ne abbiamo viste e vissute tante, anche se da fronti diversi. Mi aspetto, proprio per questo motivo, una maggiore lungimiranza politica da parte tua. Certe dichiarazioni fatte in questa intervista esprimono la sola volontà di recuperare terreno sul fronte elettorale, piuttosto che un serio approccio alle questioni che interessano i cittadini. E mi dispiace che, in un contesto emergenziale come quello che stiamo vivendo, fare campagna elettorale diventi il tuo solo modo di fare politica. Un politico non può limitarsi a fare politica per raccogliere voti. Il compito di un politico è di costruire scenari di vita nuovi per i cittadini entro i quali essi possano ritrovare fiducia nel futuro. Per questo ci stiamo impegnando da 4 anni e per questo ci impegneremo sempre».
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